Chinaglia Giorgio: differenze tra le versioni
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Ha sempre in mente il calcio e il fisico lo aiuta, segna reti a grappoli e finalmente viene notato da un'osservatore del [[Cardiff City|Cardiff City]] che gli propone di entrare nelle giovanili della più importante squadra della città gallese previo un provino da effettuarsi al campo della società. |
Ha sempre in mente il calcio e il fisico lo aiuta, segna reti a grappoli e finalmente viene notato da un'osservatore del [[Cardiff City|Cardiff City]] che gli propone di entrare nelle giovanili della più importante squadra della città gallese previo un provino da effettuarsi al campo della società. |
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Ma il giovane Chinaglia, rifiuta di fare il provino, ed l'opportunità salta. |
Ma il giovane Chinaglia, rifiuta di fare il provino, ed l'opportunità salta. |
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Entra allora in scena la seconda squadra di Cardiff, lo [[Swansea FC|Swansea]] che lo arruola nelle giovanili, dove inizia a fare la gavetta di calciatore. |
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Gli inizi non sono facili, perchè pur segnando e giocando bene, Chinaglia, non riesce ad entrare in prima squadra, senonchè, a causa di una decimazione dei titolari, dovuta ad infortuni e squalifiche, viene convocato ed esordisce in una gara di Football League Cup, contro il Rhotheram, quando non ha neanche 16 anni. |
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La sua seconda apparizione avviene un anno dopo contro il forte Portsmouth, in una gara dove il giovane non toccò mai palla stretto dalla difesa avversaria formata da giocatori esperti e molto forti. |
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Versione delle 20:09, 29 ago 2007
Biografia Carriera
Dalla nascita ad emigrante nel Galles
Giorgio Chinaglia nasce a Carrara il 24 Gennaio 1947 in una famiglia povera, ma dignitosa, che dimora in Pontecimato, frazione di Carrara. Il padre Mario emigra nel Galles dove fa il duro lavoro in fonderia, mentre la mamma Giovanna aiuta come può la famiglia, composta anche dalla sorella Rita. Giorgio vive con la nonna Clelia, fino all'età di 6 anni, quando si riunì alla famiglia a Cardiff in Galles, dopo un viaggio con un cartello al collo che riportava l'indirizzo dove doveva andare, per paura di non pedersi. Anche lì, la famiglia Chinaglia non se la passava bene, ma il padre col suo lavoro riusciva a sfamare la famiglia che viveva in due piccole stanze pagate in affitto molto care. Il piccolo Giorgio, frequenta la scuola cattolica "St.Peter's", e la "Lady Mary grammar school"; un giorno fece la conoscenza con l'allenatore della squadra di Rugby "Lady Mary", che voleva farne un giocatore, dopo che aveva avuto referenze buone dal suo professore di educazione fisica. Fu il padre a dire di no, perchè un Italiano doveva giocare solo al Calcio. Così Giorgio iniziò a dari i primi calci al pallone, e con profitti migliori di quanto invece ne avesse a scuola. Addirittura fu inserito sia nella squadra di Calcio scolastica che in quella di rugby, malgrado il No del padre categorico.
Dallo Swansea alla Massese
Intanto la famiglia Chinaglia, era riuscita a traslocare in una casa vera, e il padre, dopo anni di sacrifici, abbandonata la fabbrica, e divenuto apprezzato Chef, ed apre un ristorante, il "Mario's Bamboo Resturant" con ottimi profitti economici. il piccolo Giorgio alterna la scuola, al campo di allenamento e la sera da una mano al locale, facendo il cameriere o lavando i piatti. Ha sempre in mente il calcio e il fisico lo aiuta, segna reti a grappoli e finalmente viene notato da un'osservatore del Cardiff City che gli propone di entrare nelle giovanili della più importante squadra della città gallese previo un provino da effettuarsi al campo della società. Ma il giovane Chinaglia, rifiuta di fare il provino, ed l'opportunità salta. Entra allora in scena la seconda squadra di Cardiff, lo Swansea che lo arruola nelle giovanili, dove inizia a fare la gavetta di calciatore. Gli inizi non sono facili, perchè pur segnando e giocando bene, Chinaglia, non riesce ad entrare in prima squadra, senonchè, a causa di una decimazione dei titolari, dovuta ad infortuni e squalifiche, viene convocato ed esordisce in una gara di Football League Cup, contro il Rhotheram, quando non ha neanche 16 anni. La sua seconda apparizione avviene un anno dopo contro il forte Portsmouth, in una gara dove il giovane non toccò mai palla stretto dalla difesa avversaria formata da giocatori esperti e molto forti. Era il 1966 quando il neo presidente dello Swansea, Glen Davis, non credendo in lui gli diede lo svincolo gratuito, che nel calcio inglese significava la bocciatura della carriera di calciatore. Per chinaglia era un colpo quasi da K.O. Ma il padre, tornato in vacanza a Massa, era riuscito a trovare un accordo con la locale squadra della Massese U.S. che aveva acconsentito ad ingaggiare il giocatore con la promessa che dopo tre anni, se avesse sfondato, sarebbe stato ceduto ad una squadra di Serie A. La regola era che ogni giocatore italiano, tesserato all'estero in precedenza, doveva giocare 3 campionati di Serie C per poter essere tesserato come professionista.
L'esperienza all'Internapoli
L'arrivo alla Lazio
Lorenzo e la retrocessione in serie B
L'incontro con Maestrelli, La serie A, la Nazionale
La beffa di Napoli e il viaggio premio negli U.S.A.
Lo scudetto conquistato a suon di rabbia e reti
I Mondiali del 1974
Fischi negli stadi
La malattia dell'amato amico allenatore
Le sirene americane
Ritorno a Roma e le discussioni con Corsini
L'Addio alla Lazio
I Cosmos New York
Il fallimento da presidente
(nota di lavoro: la telefonata a Gol di notte, elser,plastino la sera di Milan Lazio 5-1)
Anni tranquilli
















