Bottacini Renato: differenze tra le versioni
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Renato Bottacini nasce a Verona nel 1901. |
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Impara a giocare sulla piazza della Basilica di San Zeno; i suoi maestri furono i soldati inglesi di stanza in città durante la prima guerra mondiale. |
Impara a giocare sulla piazza della Basilica di San Zeno; i suoi maestri furono i soldati inglesi di stanza in città durante la prima guerra mondiale. |
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La sua prima squadra fu la Bentegodi, con la quale |
La sua prima squadra fu la Bentegodi, con la quale partecipò ai campionati di Promozione Regionale. |
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Nel 1925 fu acquistato dal Bologna. |
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Il campionato [[1926/27]], lo giocò in prestito alla SPAL di Ferrara. |
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Passa, come giocatore/allenatore, al Rovigo; dal [[1937]] al [[1942]] si applica alla funzione unica di allenatore. |
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Trasferitosi a Merano durante il secondo conflitto mondiale, allena la squadra locale fino al [[1947]]. |
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Infine si ricordano saltuarie prestazioni con Virtus don Bosco di Bolzano, AC Merano, Lana e Val Passiria. |
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Se Superga ([[1949]]) non gli avesse tolto Ballarin, la difesa della Nazionale sarebbe stata la sua: Ballarin, Tognon, Cervato. |
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Allenatore di prima categoria a Firenze: al primo corso nazionale indetto nel 1948 dalla Commissione Tecnica Federale Renato Bottacini |
Allenatore di prima categoria a Firenze: al primo corso nazionale indetto nel 1948 dalla Commissione Tecnica Federale Renato Bottacini risultò 2° assoluto dietro all’amico Fulvio Bernardini. |
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Sergente di ferro, uomo per nulla disponibile a compromessi equivoci, leale e serio sul campo e fuori, Renato Bottacini ebbe con i suoi allievi un rapporto altamente professionale ed umano, rimanendo costante nella memoria dei suoi uomini per le sue qualità di maestro di calcio e di vita. |
Sergente di ferro, uomo per nulla disponibile a compromessi equivoci, leale e serio sul campo e fuori, Renato Bottacini ebbe con i suoi allievi un rapporto altamente professionale ed umano, rimanendo costante nella memoria dei suoi uomini per le sue qualità di maestro di calcio e di vita. |
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Egli sapeva immediatamente riconoscere durante le “leve” estive le |
Egli sapeva immediatamente riconoscere durante le “leve” estive le peculiarità degli esaminandi. |
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Ballarin |
Ballarin arrivò alla prova mettendosi a fare la mezz'ala: dopo 10 minuti di prova lo chiamò e gli chiese se nella sua squadra giocasse sempre in quella posizione:” Mi zogo lì; risposta di Bottacini:” Te si` un terzin: va’ la` drio !”: non si mosse più, raggiungendo la fama e la gloria; costanti le confessioni epistolari da parte di Aldo; in lacrime, lo riconobbe dalle gambe a Torino subito dopo Superga. |
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Tognon venne alla leva: era un “Dio”: lo mise subito in mezzo alla difesa; costo |
Tognon venne alla leva: era un “Dio”: lo mise subito in mezzo alla difesa; costo dell'operazione: il biglietto dell’autobus. |
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Cervato era un mastino: giocava modernamente scendendo rapidamente lungo la linea laterale sinistra: era privo di un dito: Bottacini lo mandò dal Bolzano alla Sampdoria, ma nonostante fosse |
Cervato era un mastino: giocava modernamente scendendo rapidamente lungo la linea laterale sinistra: era privo di un dito: Bottacini lo mandò dal Bolzano alla Sampdoria, ma nonostante fosse già stato siglato il contratto, venne rifiutato dalla squadra genovese perchè “alla visita medica venne constatata una deficienza d’equilibrio nella corsa dovuta alla menomazione alla mano. In verità Cervato non aveva giocato in modo brillante le prime partite amichevoli; venne pertanto venduto alla Fiorentina, conquistandosi una carriera eccellente; tre anni dopo Bottacini vendette Caceffo, giovane trequartista, sempre dal Bolzano alla Sampdoria: non ci furono problemi: il giocatore era “garantito”. |
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Bottacini tenne strette ed amichevoli relazioni con tutto il gotha del Calcio, dello Sport, della politica. Alcune personalita`: Arpinati, Vaccaro, Starace, Ridolfi, Baldo, Barassi, Pasquale, Pozzo, Felsner, Gianni, Meazza, Schiavio, Piola, Czeizler, Foni, Ferrari, Viani, Novo, Erbstein. In occasione della preparazione alle Olimpiadi del |
Bottacini tenne strette ed amichevoli relazioni con tutto il gotha del Calcio, dello Sport, della politica. Alcune personalita`: Arpinati, Vaccaro, Starace, Ridolfi, Baldo, Barassi, Pasquale, Pozzo, Felsner, Gianni, Meazza, Schiavio, Piola, Czeizler, Foni, Ferrari, Viani, Novo, Erbstein. In occasione della preparazione alle Olimpiadi del '60 a Roma venne invitato da Giulio Onesti a visitare gli impianti, tornando così nella capitale che l'aveva visto protagonista a cavallo degli anni Trenta. |
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Tenne per la F.I.G.C. numerosi corsi di formazione centrali e periferici alle nuove leve di allenatori. |
Tenne per la F.I.G.C. numerosi corsi di formazione centrali e periferici alle nuove leve di allenatori. |
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Versione delle 12:48, 19 lug 2011





Difensore, nato a Verona il 2 marzo 1901. Deceduto a Bologna nel 1979 Viene acquistato nel 1927 dal Verona. Disputa 4 stagioni in maglia biancoceleste. Con la Lazio colleziona 29 presenze nel Campionato a girone unico e 152 in totale. Dopo la fine della carriera agonistica diviene allenatore e guida il Rovigo (1935) di cui, inizialmente, è anche giocatore.
Renato Bottacini è così ricordato dal figlio Nando Maria che, nel mese di novembre 2010, ha fatto pervenire a LazioWiki, con estrema cortesia, queste note biografiche e molte fotografie private:
Renato Bottacini nasce a Verona nel 1901. Impara a giocare sulla piazza della Basilica di San Zeno; i suoi maestri furono i soldati inglesi di stanza in città durante la prima guerra mondiale. La sua prima squadra fu la Bentegodi, con la quale partecipò ai campionati di Promozione Regionale. Passò l’anno dopo all'Hellas Verona, giocandovi fino al 1925. Nel 1925 fu acquistato dal Bologna. Il campionato 1926/27, lo giocò in prestito alla SPAL di Ferrara. La Lazio lo acquista nel 1927 dal Bologna; nella capitale gioca fino al 1931. Passa, come giocatore/allenatore, al Rovigo; dal 1937 al 1942 si applica alla funzione unica di allenatore. Trasferitosi a Merano durante il secondo conflitto mondiale, allena la squadra locale fino al 1947. Nel 1947 è a Bolzano. Nel 1950 è a Verona dove rimane fino al 1952 dirigendo il settore giovanile. Torna ad allenare l'AC Bolzano fino al 1954. Nel 1956 viene chiamato da Ceravolo ad allenare il Catanzaro in B. Infine si ricordano saltuarie prestazioni con Virtus don Bosco di Bolzano, AC Merano, Lana e Val Passiria.
Curriculum: partite in A 352; in B; 34; in C: 204 Nazionale: 1 a Roma il 6 aprile 1930, Italia-Ungheria 2-2. Nel dettaglio i dati ufficiali forniti dalla FIGC al giocatore il 17 giugno 1952 per l'istituenda cassa previdenza giocatori/allenatori:
1914/15 Bentegodi promozione regionale partite 24. 1919/20 Bentegodi promozione regionale 30. 1920/21 Bentegodi A 40 compresa finale. 1921/22 Hellas Vr A 38. 1922/23 " A 38. 1923/24 " A 38. 1924/25 " A 34. 1925/26 Bologna A 20. 1926/27 Spal B prestito 34. 1927/28 Lazio A 38. 1928/29 Lazio A 38. 1929/30 Lazio A 38. 1930/31 Lazio A 38. 1931/32 Rovigo C 34. 1932/33 Rovigo C 34. 1933/34 Rovigo C 34. 1934/35 Rovigo C 34. 1935/36 Rovigo C 34.
Allievi di fama: Aldo Ballarin, Cervato Sergio, Omero Tognon, Penzo, Isaberti, Frascaroli, Dalla Torre, Begalli, Zara, Montanari, Volpi, Bosio, Caceffo, Bigagnoli, Pivatelli, Pozzan, Bazzoni.
Se Superga (1949) non gli avesse tolto Ballarin, la difesa della Nazionale sarebbe stata la sua: Ballarin, Tognon, Cervato.
Allenatore di prima categoria a Firenze: al primo corso nazionale indetto nel 1948 dalla Commissione Tecnica Federale Renato Bottacini risultò 2° assoluto dietro all’amico Fulvio Bernardini.
Sergente di ferro, uomo per nulla disponibile a compromessi equivoci, leale e serio sul campo e fuori, Renato Bottacini ebbe con i suoi allievi un rapporto altamente professionale ed umano, rimanendo costante nella memoria dei suoi uomini per le sue qualità di maestro di calcio e di vita. Egli sapeva immediatamente riconoscere durante le “leve” estive le peculiarità degli esaminandi. Ballarin arrivò alla prova mettendosi a fare la mezz'ala: dopo 10 minuti di prova lo chiamò e gli chiese se nella sua squadra giocasse sempre in quella posizione:” Mi zogo lì; risposta di Bottacini:” Te si` un terzin: va’ la` drio !”: non si mosse più, raggiungendo la fama e la gloria; costanti le confessioni epistolari da parte di Aldo; in lacrime, lo riconobbe dalle gambe a Torino subito dopo Superga. Tognon venne alla leva: era un “Dio”: lo mise subito in mezzo alla difesa; costo dell'operazione: il biglietto dell’autobus. Cervato era un mastino: giocava modernamente scendendo rapidamente lungo la linea laterale sinistra: era privo di un dito: Bottacini lo mandò dal Bolzano alla Sampdoria, ma nonostante fosse già stato siglato il contratto, venne rifiutato dalla squadra genovese perchè “alla visita medica venne constatata una deficienza d’equilibrio nella corsa dovuta alla menomazione alla mano. In verità Cervato non aveva giocato in modo brillante le prime partite amichevoli; venne pertanto venduto alla Fiorentina, conquistandosi una carriera eccellente; tre anni dopo Bottacini vendette Caceffo, giovane trequartista, sempre dal Bolzano alla Sampdoria: non ci furono problemi: il giocatore era “garantito”.
Bottacini tenne strette ed amichevoli relazioni con tutto il gotha del Calcio, dello Sport, della politica. Alcune personalita`: Arpinati, Vaccaro, Starace, Ridolfi, Baldo, Barassi, Pasquale, Pozzo, Felsner, Gianni, Meazza, Schiavio, Piola, Czeizler, Foni, Ferrari, Viani, Novo, Erbstein. In occasione della preparazione alle Olimpiadi del '60 a Roma venne invitato da Giulio Onesti a visitare gli impianti, tornando così nella capitale che l'aveva visto protagonista a cavallo degli anni Trenta. Tenne per la F.I.G.C. numerosi corsi di formazione centrali e periferici alle nuove leve di allenatori.
Per il periodo a Rovigo: bibliografia: Casalicchio-Fontanelli 1893/2006 “Oltre un secolo di Calcio a Rovigo” – Geo Edizioni srl – via Ormicello 2 -50053 Empoli (FI).
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Una foto di Bottacini con la casacca della Lazio
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Una figurina di Bottacini
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Il tesserino di allenatore
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BottaCini gioca nella stagione 1925/26 al Bologna. Eccolo con lo scudetto sulla maglia
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Bottacini, quarto da sinistra in ginocchio, al ricevimento dopo la partita della Nazionale con Mussolini
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Bottacini con Vittorio Pozzo prima dell'amichevole Rovigo-Nazionale Italiana del 21 marzo 1935. La foto reca una dedica di Pozzo al calciatore
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Bottacini nel 1939 con Polo, a destra, e Ballerin a sinistra
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Una dedica di Aldo Ballarin al suo allenatore Renato Bottacini
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Una dedica di Omero Tognon al suo allenatore Renato Bottacini
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Una dedica di Sergio Cervato al suo allenatore Renato Bottacini
Nota
Spesso, erroneamente, viene riportato come Bottaccini.