Il piano MI-LOR: differenze tra le versioni
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Il Piano "MI-LOR" ([[Miceli Angelo|Miceli]]-[[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]]) nasce da un'idea del tecnico biancoceleste [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]], subito appoggiata dal Presidente [[Miceli Angelo|Angelo Miceli]], per cercare di dare una tranquillità economica alla Società. Il piano, mutuando quanto precedentemente posto in essere dalla società argentina del [[Boca Juniors]], consisteva nell'anticipare il costo di 4 annualità di abbonamento nella tribuna Monte Mario dello [[Olimpico|stadio Olimpico]], per un totale di 200.000 lire, da parte di almeno 3.000 tifosi, al fine di ricavare 600 milioni da destinare alla campagna acquisti e al pagamento degli stipendi dei giocatori. Il progetto, tuttavia, non andrà mai in porto come desiderato anche a causa del passaggio di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] dalla Società biancoceleste alla concittadina giallorossa proprio alla fine della stagione. Di seguito riportiamo alcuni articoli d'epoca sulla vicenda. |
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600 milioni per la Lazio. Operazione Monte Mario. Saranno venduti 3000 abbonamenti al prezzo di duecentomila lire. |
600 milioni per la Lazio. Operazione Monte Mario. Saranno venduti 3000 abbonamenti al prezzo di duecentomila lire. |
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Anche se non ha raggiunto ancora la cosidetta "quota di sicurezza", la Lazio, dopo [[Domenica 19 aprile 1964 - Mantova, stadio - Mantova-Lazio 0-0|l'emozionante pareggio]] strappato domenica scorsa al Mantova, che ha compensato in un certo senso [[Domenica 5 aprile 1964 - Catania, stadio Cibali - Catania-Lazio 1-0|il punto malamente perduto]] due settimane prima al [[Stadio Cibali - Catania|"Cibali"]] di Catania grazie alla svista dell'arbitro Righetti di Torino, può considerarsi in linea di massima fuori pericolo. Appare del tutto logico, quindi, che i suoi dirigenti comincino fin da oggi a preoccuparsi dell'immediato futuro, tentando in ogni maniera di reperire i fondi necessari per potenziare ulteriormente la squadra. Appunto, domani pomeriggio, il commendador [[Miceli Angelo|Angelo Miceli]], presidente della sezione calcio della S.S. Lazio, terrà l'annunciata conferenza |
Anche se non ha raggiunto ancora la cosidetta "quota di sicurezza", la Lazio, dopo [[Domenica 19 aprile 1964 - Mantova, stadio - Mantova-Lazio 0-0|l'emozionante pareggio]] strappato domenica scorsa al Mantova, che ha compensato in un certo senso [[Domenica 5 aprile 1964 - Catania, stadio Cibali - Catania-Lazio 1-0|il punto malamente perduto]] due settimane prima al [[Stadio Cibali - Catania|"Cibali"]] di Catania grazie alla svista dell'arbitro Righetti di Torino, può considerarsi in linea di massima fuori pericolo. Appare del tutto logico, quindi, che i suoi dirigenti comincino fin da oggi a preoccuparsi dell'immediato futuro, tentando in ogni maniera di reperire i fondi necessari per potenziare ulteriormente la squadra. Appunto, domani pomeriggio, il commendador [[Miceli Angelo|Angelo Miceli]], presidente della sezione calcio della S.S. Lazio, terrà l'annunciata conferenza stampa nel corso della quale comunichera ufficialmente ai giornalisti convenuti gli scopi e le modalità di un audace progetto finanziario riguardante la prossima campagna abbonamenti, attraverso la quale la vecchia società calcistica romana dovrebbe finalmente raggiungere quella tranquillità economica occorrente per affrontare con maggiore serenità le fatiche della stagione calcistica [[1964/65|1964-'65]]. |
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Partendo dal saggio principio che sancisce la quasi totale scomparsa, sul fronte calcistico nazionale, della nobile categoria dei mecenati (gli Agnelli, i Moratti, i Marini Dettina, rappresentano gli ultimi esemplari viventi di questa razza), la Lazio ha capito che negli attuali e difficili tempi di "congiuntura", bisogna guardare in faccia la realtà. Guardare in faccia la realtà significa che sarebbe sciocco aspettare a braccia conserte la manna che mai più cadrà dal cielo. Occorre agire, operare, studiare onestamente dei progetti che poggino sulle solide basi della logica. Il "progetto biancazzurro" che sarà spiegato domani da [[Miceli Angelo|Miceli]], nasce da una idea di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]]: un'idea comunque già sfruttata dal [[Boca Juniors]] di Buenos Ayres. Si tratta di questo: sui cinquemila posti disponibili all'[[Olimpico]] nella tribuna "Monte Mario", tremila verrebbero venduti ai soci e ai simpatizzanti della Lazio in "abbonamento quadriennale" al prezzo di affezione fissato in lire 200 mila per posto, da pagare metà subito e l'altra metà entro un anno di tempo. Gli acquirenti potranno inoltre concorrere al sorteggio di premi di rilevante valore che consistono in un appartamento di lusso, una pelliccia di visone, diverse automobili ed elettrodomestici vari. |
Partendo dal saggio principio che sancisce la quasi totale scomparsa, sul fronte calcistico nazionale, della nobile categoria dei mecenati (gli Agnelli, i Moratti, i Marini Dettina, rappresentano gli ultimi esemplari viventi di questa razza), la Lazio ha capito che negli attuali e difficili tempi di "congiuntura", bisogna guardare in faccia la realtà. Guardare in faccia la realtà significa che sarebbe sciocco aspettare a braccia conserte la manna che mai più cadrà dal cielo. Occorre agire, operare, studiare onestamente dei progetti che poggino sulle solide basi della logica. Il "progetto biancazzurro" che sarà spiegato domani da [[Miceli Angelo|Miceli]], nasce da una idea di [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]]: un'idea comunque già sfruttata dal [[Boca Juniors]] di Buenos Ayres. Si tratta di questo: sui cinquemila posti disponibili all'[[Olimpico]] nella tribuna "Monte Mario", tremila verrebbero venduti ai soci e ai simpatizzanti della Lazio in "abbonamento quadriennale" al prezzo di affezione fissato in lire 200 mila per posto, da pagare metà subito e l'altra metà entro un anno di tempo. Gli acquirenti potranno inoltre concorrere al sorteggio di premi di rilevante valore che consistono in un appartamento di lusso, una pelliccia di visone, diverse automobili ed elettrodomestici vari. |
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Questa sera nella sede della Lazio, il presidente [[Miceli Angelo|Miceli]] terrà una conferenza stampa nel corso della quale sarà annunciato il programma di rafforzamento economico della società, da noi già ieri anticipato per sommi capi. Si tratta di un'idea dell'infaticabile [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], subito appoggiata da [[Miceli Angelo|Miceli]]: una vendita di tremila abbonamenti quadriennali al prezzo di duecentomila lire. Con questo la Lazio si propone di raccogliere una cifra di circa 600 milioni la quale gli permetterebbe di potenziare notevolmente la squadra tanto da permetterle nel prossimo [[campionato]] un ruolo di rilievo e nel contempo di gettare le basi per un riordinamento di tutta la sezione calcio attraverso l'ammortamento del passivo. Alla conferenza, probabilmente, interverrà anche [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] il quale, si spera, vorrà dare una definitiva chiarificazione sui suoi programmi futuri. |
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Come è noto, l'allenatore biancazzurro ha avuto un vivace scambio di vedute con alcuni suoi giocatori domenica scorsa [[Domenica 19 aprile 1964 - Mantova, stadio - Mantova-Lazio 0-0|dopo la partita di Mantova]]. Don Juan è rimasto profondamente scosso dal piccolo incidente (peraltro subito rientrato proprio per iniziativa dei vari [[Morrone Giancarlo|Morrone]], [[Giacomini Massimo|Giacomini]], [[Landoni Graziano|Landoni]], i quali hanno chiesto scusa al proprio allenatore) tanto da dichiarare apertamente che il suo nuovo impegno biennale con la società potrebbe essere messo in discussione a fine [[campionato]]. Si è trattato, però, ne siamo certi, soltanto di uno sfogo, peraltro più che giustificabile. [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], infatti, ha fatto per la Lazio quello che nessun'altro era stato capace di fare per lunghi anni, ha fatto più di quello che il suo incarico prescriveva. [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] è stanco per le continue battaglie impostegli dall'avere in mano una squadra di limitate possibilità portata ad un buon livello soltanto dalle sue indiscusse capacità; questo colpo infertogli da alcuni giocatori, fra i quali [[Morrone Giancarlo|Morrone]] che a [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] deve il nome, la popolarità e l'attuale altissima quotazione, gli ha fatto saltare i nervi e gli ha fatto perdere buona parte di quella fiducia e quell'entusiasmo che lo avevano sempre sorretto. |
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Passerà e [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] resterà alla Lazio perché ha già dato la sua parola. Speriamo, come abbiamo già detto in apertura, che oggi stesso queste ombre che sono venute a turbare il sereno biancazzurro possano dissolversi. |
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Il Piano "MI-LOR" (Miceli-Lorenzo) nasce da un'idea del tecnico biancoceleste Juan Carlos Lorenzo, subito appoggiata dal Presidente Angelo Miceli, per cercare di dare una tranquillità economica alla Società. Il piano, mutuando quanto precedentemente posto in essere dalla società argentina del Boca Juniors, consisteva nell'anticipare il costo di 4 annualità di abbonamento nella tribuna Monte Mario dello stadio Olimpico, per un totale di 200.000 lire, da parte di almeno 3.000 tifosi, al fine di ricavare 600 milioni da destinare alla campagna acquisti e al pagamento degli stipendi dei giocatori. Il progetto, tuttavia, non andrà mai in porto come desiderato anche a causa del passaggio di Lorenzo dalla Società biancoceleste alla concittadina giallorossa proprio alla fine della stagione. Di seguito riportiamo alcuni articoli d'epoca sulla vicenda.
Dal Corriere dello Sport del 21 aprile 1964:
600 milioni per la Lazio. Operazione Monte Mario. Saranno venduti 3000 abbonamenti al prezzo di duecentomila lire.
Anche se non ha raggiunto ancora la cosidetta "quota di sicurezza", la Lazio, dopo l'emozionante pareggio strappato domenica scorsa al Mantova, che ha compensato in un certo senso il punto malamente perduto due settimane prima al "Cibali" di Catania grazie alla svista dell'arbitro Righetti di Torino, può considerarsi in linea di massima fuori pericolo. Appare del tutto logico, quindi, che i suoi dirigenti comincino fin da oggi a preoccuparsi dell'immediato futuro, tentando in ogni maniera di reperire i fondi necessari per potenziare ulteriormente la squadra. Appunto, domani pomeriggio, il commendador Angelo Miceli, presidente della sezione calcio della S.S. Lazio, terrà l'annunciata conferenza stampa nel corso della quale comunichera ufficialmente ai giornalisti convenuti gli scopi e le modalità di un audace progetto finanziario riguardante la prossima campagna abbonamenti, attraverso la quale la vecchia società calcistica romana dovrebbe finalmente raggiungere quella tranquillità economica occorrente per affrontare con maggiore serenità le fatiche della stagione calcistica 1964-'65.
Partendo dal saggio principio che sancisce la quasi totale scomparsa, sul fronte calcistico nazionale, della nobile categoria dei mecenati (gli Agnelli, i Moratti, i Marini Dettina, rappresentano gli ultimi esemplari viventi di questa razza), la Lazio ha capito che negli attuali e difficili tempi di "congiuntura", bisogna guardare in faccia la realtà. Guardare in faccia la realtà significa che sarebbe sciocco aspettare a braccia conserte la manna che mai più cadrà dal cielo. Occorre agire, operare, studiare onestamente dei progetti che poggino sulle solide basi della logica. Il "progetto biancazzurro" che sarà spiegato domani da Miceli, nasce da una idea di Lorenzo: un'idea comunque già sfruttata dal Boca Juniors di Buenos Ayres. Si tratta di questo: sui cinquemila posti disponibili all'Olimpico nella tribuna "Monte Mario", tremila verrebbero venduti ai soci e ai simpatizzanti della Lazio in "abbonamento quadriennale" al prezzo di affezione fissato in lire 200 mila per posto, da pagare metà subito e l'altra metà entro un anno di tempo. Gli acquirenti potranno inoltre concorrere al sorteggio di premi di rilevante valore che consistono in un appartamento di lusso, una pelliccia di visone, diverse automobili ed elettrodomestici vari.
Si tratterebbe in sostanza di un sacrificio per molti sopportabile e non a fondo perduto, come poteva essere quello dell'acquisto delle azioni, o quello della sottoscrizione pro-Selmosson lanciata anni or sono. A conti fatti i sottoscrittori dell'abbonamento quadriennale spenderebbero 50 mila lire per ogni anno contro le 48 mila lire che pagano oggi, per assicurarsi un posto della tribuna "Monte Mario" per l'intera stagione calcistica. L'operazione Monte Mario dovrebbe concludersi nel giro di 30 giorni: scaduto questo termine essa dovrà ritenersi definitivamente chiusa e non ripetibile. C'è da notare che, allo scopo di non impegnare ulteriormente le eventuali successive gestioni, gli attuali dirigenti della Lazio non prenderanno iniziative del genere per quanto riguarda la tribuna "Tevere" e curve. Da questa "offerta straordinaria" - qualora essa si concluda con pieno successo - la Lazio verrebbe a ricavare la "bella cifra" di 600 milioni. Una volta in possesso di tale cospicua somma, il club biancazzurro invece di smobilitare, come è stato da più parti ventilato, l'attuale squadra, penserebbe invece a potenziarla maggiormente, con il preciso scopo di lottare, nel quadro del campionato 1964-'65, per la conquista delle primissime piazze della classifica.
Juan Carlos Lorenzo al proposito non fa misteri ed ha annunciato che gli obiettivi della campagna acquisti della Lazio sarebbero un centravanti, una mezzala e un terzino (Manfredini? Catalano? Tomasin?). Nel deprecato caso che la sottoscrizione non riesca (ad ogni modo il simpatico e brillante consigliere biancazzurro, dott. Nanni Gilardoni, ci ha dichiarato in via del tutto confidenziale di aver già reperito ben cinquanta sottoscrittori!), che desse cioè un risultato negativo, la Lazio - è chiaro - sarebbe costretta a procedere alla vendita dei suoi "pezzi" più pregiati, del resto molto richiesti sulla piazza, onde far fronte ai suoi pesanti impegni finanziari. Questo è tutto. Le sorti future della Lazio, come vedete, sono nelle mani dei suoi tifosi abbienti.
Dal Corriere dello Sport del 22 aprile 1964:
Oggi in una conferenza stampa Miceli illustrerà il programma. La Lazio del futuro.
Questa sera nella sede della Lazio, il presidente Miceli terrà una conferenza stampa nel corso della quale sarà annunciato il programma di rafforzamento economico della società, da noi già ieri anticipato per sommi capi. Si tratta di un'idea dell'infaticabile Lorenzo, subito appoggiata da Miceli: una vendita di tremila abbonamenti quadriennali al prezzo di duecentomila lire. Con questo la Lazio si propone di raccogliere una cifra di circa 600 milioni la quale gli permetterebbe di potenziare notevolmente la squadra tanto da permetterle nel prossimo campionato un ruolo di rilievo e nel contempo di gettare le basi per un riordinamento di tutta la sezione calcio attraverso l'ammortamento del passivo. Alla conferenza, probabilmente, interverrà anche Lorenzo il quale, si spera, vorrà dare una definitiva chiarificazione sui suoi programmi futuri.
Come è noto, l'allenatore biancazzurro ha avuto un vivace scambio di vedute con alcuni suoi giocatori domenica scorsa dopo la partita di Mantova. Don Juan è rimasto profondamente scosso dal piccolo incidente (peraltro subito rientrato proprio per iniziativa dei vari Morrone, Giacomini, Landoni, i quali hanno chiesto scusa al proprio allenatore) tanto da dichiarare apertamente che il suo nuovo impegno biennale con la società potrebbe essere messo in discussione a fine campionato. Si è trattato, però, ne siamo certi, soltanto di uno sfogo, peraltro più che giustificabile. Lorenzo, infatti, ha fatto per la Lazio quello che nessun'altro era stato capace di fare per lunghi anni, ha fatto più di quello che il suo incarico prescriveva. Lorenzo è stanco per le continue battaglie impostegli dall'avere in mano una squadra di limitate possibilità portata ad un buon livello soltanto dalle sue indiscusse capacità; questo colpo infertogli da alcuni giocatori, fra i quali Morrone che a Lorenzo deve il nome, la popolarità e l'attuale altissima quotazione, gli ha fatto saltare i nervi e gli ha fatto perdere buona parte di quella fiducia e quell'entusiasmo che lo avevano sempre sorretto.
Passerà e Lorenzo resterà alla Lazio perché ha già dato la sua parola. Speriamo, come abbiamo già detto in apertura, che oggi stesso queste ombre che sono venute a turbare il sereno biancazzurro possano dissolversi.
Dal Corriere dello Sport del 23 aprile 1964:
Illustrato da Miceli il progetto di potenziamento della Lazio. Il piano "MI-LOR". Basterà vendere 3000 abbonamenti quadriennali.
Nella sede della Lazio è stato varato ufficialmente ieri sera il piano "MI-LOR", definizione che accomuna le iniziali dei due ideatori, Miceli e Lorenzo. Il presidente Miceli, affiancato dal suo allenatore, ha radunato la stampa romana appunto per illustrare il nuovo progetto sul quale, peraltro, ci siamo già intrattenuti nei giorni scorsi. La società biancazzurra metterà in vendita tremila abbonamenti quadriennali al prezzo di 215 mila lire (pagamento differito) o 200 mila (pagamento in contanti). Da segnalare che tra gli acquirenti saranno sorteggiati premi per un valore di 20 milioni. Attraverso questa operazione, la Lazio si propone di raggiungere la cifra di 600 milioni, parte della quale servirebbe per ammortizzare il passivo (che attualmente si aggira sugli ottocento milioni) e parte per potenziare la squadra in modo da permetterle, entro due anni, di poter lottare per il titolo italiano. Un progetto ambizioso, come risulta chiaro, ma tuttavia, l'unica via di uscita per salvare la società. Il presidente biancazzurro non lo ha nascosto: "Se questo piano fallirà - sono le sue parole - i tifosi biancazzurri dovranno rassegnarsi non solo a perdere i pezzi pregiati della squadra, ma a dover assistere alle esibizioni dei vari Pavone, Graziani e Santececca e naturalmente la Lazio dovrà rinunciare a Lorenzo che giustamente pretende di guidare un complesso in grado di offrirgli delle soddisfazioni".
Una prospettiva poco allegra che in termini più pratici e sintetici può riassumersi con la sicura (e probabile definitiva) condanna in serie B. La Lazio, quindi, è nelle mani dei suoi tifosi ai quali si offre la possibilità di autogovernarsi. A questo punto il tifoso si porrà due quesiti: I rischi? I vantaggi? Risponde il presidente Miceli. "Rischi non ce ne sono perché lo sportivo paga il proprio spettacolo. Non ci rimette assolutamente nulla. Al contrario i vantaggi sono molti. Innanzi tutto lo stesso spettacolo al quale ho accennato sarà indubbiamente migliore perché la squadra verrà potenziata tanto da poter puntare in alto. Integrare tre buoni elementi nell'attuale complesso, che già possiede una intelaiatura di primo piano, significa potersi inserire in quella lotta per lo scudetto dalla quale la Lazio da troppi anni è costretta ad estraniarsi. Dirò di più: dietro consiglio di Lorenzo sono già riuscito ad assicurarmi due opzioni su altrettanti ottimi giocatori di serie A, un mediano ed un attaccante. Sta ora ai tifosi scegliere: se vogliono la grande squadra devono fornirci adeguate possibilità finanziarie che purtroppo non sono reperibili all'interno della società".
Ecco l'attuale situazione della Lazio: Miceli l'ha espressa con parole chiare che rispecchiano fino in fondo la verità. Il presidente biancazzurro ha così proseguito: "Gli acquirenti dell'abbonamento quadriennale saranno forniti di uno speciale distintivo con la sigla "S.L." che sta per "Super Laziale". Essi avranno diritto ad assistere a tutte le partite della Lazio, comprese le amichevoli (che saranno organizzate in gran numero) e gli incontri delle squadre minori. Con 600 milioni in cassa sapientemente amministrati possiamo non solo sanare finanziariamente e tecnicamente la società, ma anche dare il via ad un vero grande club, sul livello, per intenderci, di quelli milanesi". Nel corso della conferenza sono stati toccati alcuni punti riguardanti molto da vicino il piano "MI-LOR": la S.p.A. e i soci vitalizi. Miceli ha smentito che fra la S.p.A. e la sezione calcio si sia creato un dualismo, affermando anzi che si tratta di un unico organismo. Sui risultati della vendita delle azioni, peraltro, non è dato da sapere ancora nulla di concreto, ma dobbiamo dedurre, ad un anno di distanza dalla costituzione, il fallimento dell'operazione.
Il piano "MI-LOR", comunque, potrebbe anche migliorare l'andamento della campagna azionistica e viceversa: gli acquirenti di un'azione a piano felicemente concluso, infatti, risulterebbero azionisti di un capitale ricco e nel contempo è interesse dell'azionista (e questo vale per coloro che già hanno aderito alla vecchia iniziativa) divulgare l'abbonamento quadriennale per arricchire il capitale. Sembra ub gioco di parole, ma è pura logica. La questione dei soci vitalizi si è risolta da sola poiché essi stessi (saranno 300) si sono detti disposti ad acquistare il nuovo abbonamento quadriennale. La Lazio, dunque, può essere salvata solo dai suoi tifosi; altrimenti dovremmo rassegnarci a quella "liquidazione" che qualche pessimista ha già da tempo ventilato. E' un programma che può riuscire perché serio e soprattutto perché gli acquirenti dell'abbonamento quadriennali non dovranno essere dei benefattori (come avveniva per la S.p.A.), ma non faranno altro che pagare il proprio spettacolo (e uno spettacolo di prim'ordine). L'operazione "MI-LOR" avrà inizio il primo maggio e terminerà il 10 giugno, in tempo, si spera, per procedere a quegli acquisti che dovranno fare grande la Lazio.
Si è parlato a lungo di questi eventuali acquisti nel corso della conferenza, ma né Miceli né Lorenzo, per ovvie ragioni, hanno voluto rivelare i nomi dei giocatori opzionati. E' stato solo precisato che l'attaccante non è Manfredini e che Sanfilippo, pur non rientrando nei due accennati, ha ancora buone possibilità di finire in maglia biancazzurra. Non poteva mancare, a conclusione della conversazione, una definitiva schiarita sul presunto "caso" Lorenzo, creato più che altro dall'eccessivo zelo e "scarsa conoscenza del soggetto" di un nostro collega: Lorenzo, come avevamo previsto nei giorni scorsi, è stato vittima dopo la partita di Mantova di una delle sue tante "crisette morali". Non c'entra tanto la discussione avuta con alcuni giocatori, quanto il dispetto per aver lasciato una brutta impressione proprio nella partita che precedeva l'annuncio ufficiale del nuovo progetto biancazzurro. Lorenzo, quindi, resterà alla Lazio con lo stesso entusiasmo di prima. Solo in un caso se ne andrà: se il piano "MI-LOR" finirà con un fallimento, nel qual caso i vari Morrone, Cei, Governato, Gasperi, Maraschi, Pagni ecc. dovranno essere venduti al miglior offerente.
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