Landoni Graziano

Da LazioWiki.

Graziano Landoni

Centrocampista, nato a Legnano (MI) il 24 novembre 1939.

Inizia la carriera nelle squadre giovanili dei "lilla" di Legnano dove può vedere all'opera il forte ex biancoceleste Caprile, che sta concludendo la sua lunga militanza nel calcio con la squadra lombarda. Nel 1958/59 Landoni passa a quella vera e propria fucina di campioni che era la Pro Vercelli e gioca in Serie C 35 gare segnando 3 reti. In quegli anni è compagno di altri talenti che diventeranno grandi come Maraschi, Ferrante, Pirovano. Impostosi agli occhi degli osservatori di molte squadre approda al Messina in Serie B, dove disputa due stagioni. Tra il 1959/60 e il 1960/61 accumula 60 partite e mette a segno 11 reti. Nel 1961/62 approda alla Lazio, retrocessa in Serie B, e viene avviato dall'allenatore Facchini nel ruolo che manterrà per tutta la carriera: classico interno destro di regia con propensioni sia offensive che di contenimento. In questa posizione diviene un vero pilastro della squadra e, dopo lo sfortunatissimo campionato 1961/62, è uno degli artefici della promozione in Serie A ottenuta con Lorenzo allenatore. Con i capitolini disputa 65 gare e mette a segno 4 reti nel campionato cadetto. La stagione 1963/64 vale per la Lazio neopromossa un ottimo 8° posto in Serie A. Landoni si consacra come uno dei migliori centrocampisti italiani. Gioca 34 gare realizzando una splendida rete contro la Juventus: in una sfida memorabile al Comunale, la Lazio sbanca Torino con un perentorio 3-0. Landoni è presto convocato nella Nazionale Interleghe, con cui gioca 2 partite contro la Francia. A fine stagione i laziali sono traditi dal voltafaccia dell'amato Lorenzo: dopo aver proclamato la ferma intenzione di continuare ad allenare i biancocelesti, l'argentino firma clamorosamente con la Roma. Il nuovo tecnico Mannocci non sa resistere alle insistenze della Società. La dirigenza, alle prese con le consuete difficoltà economiche di quegli anni, ha disperato bisogno di liquidità e così cede il forte Landoni all'Atalanta. Graziano lascia la Capitale dopo 102 presenze in competizioni ufficiali: 99 gettoni in Campionato e 3 in Coppa Italia), a cui si aggiungono 5 reti in Serie A.

Pur sommando 26 partite e 1 goal, a Bergamo Landoni non mantiene le premesse delle sua annate laziali e a fine torneo gli orobici lo cedono al Catania. Gli anni siciliani sono molto duri per il ragazzo, ormai sempre meno fiducioso nei propri mezzi. La luce della classe di Landoni si fa sempre più intermittente. Nel corso della prima stagione in Serie A Landoni gioca appena 5 gare, mentre dopo la retrocessione non viene mai schierato. Nel novembre 1966 resta in Serie B e viene trasferito al Palermo. Con i rosanero Landoni si riprende fisicamente come mentalmente. Se nel primo Campionato i palermitani non brillano nel secondo, grazie al contributo decisivo di un ritrovato Landoni, i siciliani ottengono la promozione nella massima serie. Nel biennio cadetto il ragazzo disputa 67 gare segnando 3 reti. Nella successiva stagione in Serie A Graziano gioca 25 partite di buon livello. Al termine del campionato tuttavia viene ceduto in prestito alla Ternana: fino a novembre disputa 7 partite realizzando una rete, prima di tornare inaspettatamente al Palermo con cui gioca 21 gare nel massimo campionato. L'annata seguente Landoni scende in campo sedici volte ma non può impedire la retrocessione nalla serie cadetta dei rosanero. Nell'ambito del rinnovamento voluto dai dirigenti siciliani, Graziano è ceduto al Piacenza dove, fino a novembre, gioca 8 partite. In inverno scende di nuovo al Sud per rafforzare le ambizioni di promozione dalla cadetteria del Sorrento. La stagione 1971/72 è l'ultima a livello professionistico. Landoni lascia il calcio con 20 gare e 1 rete in Serie B. Attaccati gli scarpini al chiodo, intraprende la carriera di allenatore. Sono molte le formazioni guidate dall'allenatore lombardo, nel corso di una carriera che si sviluppa inizialmente in Toscana tra Grosseto, Arezzo, Pisa e Prato. Le altre principali esperienze sono a Parma nel 1978/79, a Palermo nel 1983/84, a Foggia nel 1984/85 e a Bolzano nel 1990/91. Chiuso anche con il mestiere di tecnico, Landoni si stabilisce a Palermo dove la sua famiglia possiede un'attività di compravendita dell'usato.

Zazzera bionda e grande forza fisica (1,79 m per 76 kg), la serietà che Landoni ha sempre messo nel suo lavoro, la correttezza esemplare, la profonda sportività e il grande attaccamento mostrato ai colori biancocelesti sono stati molto apprezzati dai tifosi romani. Fu spesso capitano di una Lazio semplice, ma dignitosa. Se ha avuto un difetto calcistico, questo può essere trovato nella tendenza a rallentare a volte il gioco in modo tale da fargli meritare il benevolo soprannome di "Lentoni". Graziano è stato un centrocampista completo e anticipatore del gioco moderno. Sempre in movimento, pronto a contrastare il centrocampista avversario che attaccava e ad impostare le azioni offensive, dotato di un forte tiro dalla distanza, non sempre preciso, il giocatore forse non ha raccolto quanto avrebbe meritato. Sempre ai margini del calcio che conta, la sua ascesa è stata frenata anche dall'arrivo in Italia dall'estero di tanti grandi campioni, o sedicenti tali, destinati alle ricche squadre del Nord.






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