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[[File:Fersini Mirko.jpg|thumb|left|200px|Mirko Fersini]]
[[File:FlaccoFlamini.jpg|thumb|left|180px|Enrique Flamini "el Flaco"]]
[[File:Fersini Mirko2.jpg|thumb|left|200px|Mirko Fersini]]
[[Immagine:Enrique_Flacco_Flamini.jpg|thumb|right|180px|Enrico Flamini]]
[[Immagine:Flacco.jpg|thumb|right|180px|Flacco Flamini]]


==Flamini Enrique (Enrico)==
► '''[[Fersini Mirko|Mirko Fersini]]


► [[Flamini Enrique (Enrico)]]
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Difensore, nato l'[[8 marzo]] [[1995]] e deceduto a Roma il [[12 aprile]] [[2012]].
Centrocampista, nato a Rosario di Santa Fè (Argentina) il [[17 aprile]] [[1917]]. Deceduto a Roma l'[[11 gennaio]] [[1982]]. Noto in Italia come Enrico Flamini.


Arriva alla Lazio nella stagione [[1939/40]] come oriundo. Disputa undici stagioni in maglia biancoceleste. Nel [[1943]] torna in sudamerica dove gioca nel Peñarol di Montevideo. Si trasferisce in Brasile nella stagione [[1944/45]] e milita nel Porto Alegre. Nella stagione [[1946/47]] torna alla Lazio dove rimane fino al [[1952]] quando viene ceduto alla [[Reggiana]]. Torna alla Lazio nel [[1953/54]], ma viene impiegato esclusivamente con le riserve nel [[Campionato]] Cadetti. Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione [[1955/56]]. E' stato uno dei più tecnici e valorosi giocatori che abbiano mai vestito la maglia biancoceleste. Di pura scuola argentina, "Flacco", come veniva chiamato storpiando il termine spagnolo di "flaco" cioè "magro", seppe unire la fantasia e la classe sudamericana a una concezione pragmatica e tecnica tipica del football europeo. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore.
Fa parte degli Allievi Nazionali nella stagione [[2011/12]]. Con la [[Primavera]] prende parte al Torneo Wojtyla [[2011]].
Il [[6 aprile]] è purtroppo vittima di un terribile incidente stradale avvenuto a Fiumicino mentre andava a tagliarsi i capelli prima della partenza per Rieti, dove la squadra Allievi Nazionali della Lazio, allenata da [[Inzaghi (II) Simone|Simone Inzaghi]], avrebbe dovuto partecipare al Memorial Manlio Scopigno. Il ragazzo perde il controllo del motorino e finisce contro un cassonetto della spazzatura ubicato lungo la strada. Immediatamente ricoverato all'Ospedale San Camillo di Roma le sue condizioni sono apparse subito gravissime a causa di un edema cerebrale non operabile. Purtroppo, dopo sei giorni di coma, il ragazzo muore la mattina del [[12 aprile]] [[2012]].
Nella sconclusionata e sfortunata stagione [[1960/61]] aveva guidato per un breve periodo la prima squadra (dal [[1 dicembre]] [[1960]] al [[5 gennaio]] [[1961]]) per poi affiancare il D.T. [[Carver Jesse|Jesse Carver]].


► [[Flamini Enrique (Enrico)|Clicca qui per continuare la lettura]]

Scrive [[Il Messaggero]] il [[14 aprile]] [[2012]] nel giorno del suo funerale:

Oggi l'ultimo saluto a Mirko Fersini, il 17enne terzino degli Allievi Nazionali morto due giorni fa dopo una settimana di coma a seguito di un incidente stradale in motorino. In migliaia ai funerali nella chiesa di S. Maria della divina Provvidenza a Fiumicino. I genitori di Mirko hanno autorizzato l'espianto degli organi: il cuore, i polmoni forti e gli altri organi di un calciatore di 17 anni che giocava per diventare un campione daranno una speranza di vita a sei persone gravemente ammalate. Durante i funerali, c'è stato il commosso abbraccio tra i genitori del ragazzo di Fiumicino e il padre di un giovane che ha ricevuto uno degli organi espiantati al 17/enne.

► [[Fersini Mirko|Clicca qui per continuare la lettura]]


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[[Immagine:Fiore.jpg|thumb|left|180px|Stefano Fiore]]
==Lazio-Inter 2-1 del 12 aprile 2000 - Finale di Coppa Italia 1999/2000, gara d'andata==


==Stefano Fiore==
[[1999/00|Stagione]]


► [[Fiore (I) Stefano|Stefano Fiore]]
[[Mercoledì 16 febbraio 2000 - Venezia, stadio Pierluigi Penzo - Venezia-Lazio 2-2|Turno precedente]] - [[Giovedì 18 maggio 2000 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 0-0|Turno successivo]]


Centrocampista, nato a Cosenza il [[17 aprile]] [[1975]].
{{datalink|12|aprile|2000}} - '''[[2000|2896]]''' - [[Coppa Italia]] 1999/00 - '''Finale''' - gara d'andata


Viene acquistato nel [[2000]] dall'[[Udinese]], ma arriva alla Lazio nella stagione successiva. Disputa 3 stagioni in maglia biancoceleste. Si trasferisce poi al [[Valencia]]. Torna successivamente in Italia per vestire le maglie di [[Fiorentina]], [[Torino]], [[Mantova]] e [[Cosenza]]. Nell'agosto [[2011]] assume la carica di Direttore Tecnico del [[Cosenza]]. Nel giugno [[2013]] conclude il rapporto con la squadra calabrese e prende il patentino di allenatore di terza categoria.
'''LAZIO:''' [[Ballotta Marco|Ballotta]], [[Gottardi Guerino|Gottardi]], [[Couto Silva Fernando Manuel|Couto]], [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]], [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]], [[Sérgio Conceição (Paulo Sergio Merceneiro da Conceição)|Conceicao]], [[Sensini Roberto Nestor|Sensini]], [[Stankovic Dejan|Stankovic]] (55' [[Mancini Roberto|Mancini]]), [[Simeone Diego Pablo|Simeone]] (81' [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]]), [[Nedved Pavel|Nedved]], [[Inzaghi (II) Simone|S.Inzaghi]] (76’ [[Salas Marcelo Melinão|Salas]]). A disposizione: [[Marchegiani Luca|Marchegiani]], [[Negro Paolo|Negro]], [[Lombardo Attilio|Lombardo]], [[Veron Juan Sebastian|Veron]]. Allenatore: [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]].


► [[Fiore (I) Stefano|Clicca qui per continuare la lettura]]
'''INTER:''' [[Peruzzi Angelo|Peruzzi]], Panucci, Blanc, Cordoba, Moriero (46' [[Di Biagio Luigi|Di Biagio]]), J.Zanetti, Seedorf, Cauet, M.Serena, Mutu (58' Ronaldo), Baggio (I) (58’ Zamorano). A disposizione: Frezzolini, [[Colonnese Francesco|Colonnese]], Domoraud, Recoba. Allenatore: Lippi.


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'''Arbitri:''' Sigg. Trentalange (Torino) e Pellegrino (Barcellona Pozzo di Gotto).

'''Marcatori:''' 8' Seedorf, 40' [[Nedved Pavel|Nedved]], 52' [[Simeone Diego Pablo|Simeone]].

'''Note:''' serata fresca, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Moriero per proteste, [[Nedved Pavel|Nedved]], [[Couto Silva Fernando Manuel|Couto]], [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]] per gioco falloso. Recupero, 2' p.t., 5' s.t. Antidoping per [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]], [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]], Panucci e Zamorano.


[[Immagine:Humberto Tozzi Barbosa a2.jpg|thumb|left|180px|Humberto Tozzi Barbosa]]
'''Spettatori:''' 35.824 paganti. Incasso £. 1.452.450.000.
[[image:Tozzi.jpg|thumb|right|180px|Humberto Tozzi Barobosa]]
[[Immagine:Humberto Tozzi Barbosa a1.jpg|thumb|left|180px|Un'immagine del calciatore]]
[[image:Tozzi Barbosa.jpg|thumb|right|180px|Una foto di Humberto Tozzi]]


==Humberto Tozzi Barbosa==


► [[Tozzi Barbosa Humberto|Humberto Tozzi Barbosa]]
[[Immagine:12apr2000.jpg|thumb|left|180px|Il biglietto in "Distinti Nord"]]
[[Immagine:12apr2000bigl.jpg|thumb|left|180px|Il biglietto in "Tribuna Tevere"]]
[[Immagine:12apr2000a.jpg|left|thumb|180px|Guerino Gottardi, il capitano]]


Attaccante, nato in Brasile a Sao Cristovao (RJ) il [[4 febbraio]] [[1934]] e deceduto a Rio de Janeiro il [[17 aprile]] [[1980]]. Noto in Brasile come Humberto.
► [[Mercoledì 12 aprile 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 2-1|Lazio-Inter 2-1]] - Finale d'andata della [[Coppa Italia]] [[1999/00]]


Cominciò la carriera nella squadra della sua città di nascita, dove restò dal [[1950]] al [[1953]], distinguendosi come implacabile goleador e ottenendo la convocazione per la Selezione brasiliana olimpica a Helsinki nel [[1952]]. Nel [[1953]] fu acquistato dal Palmeiras e per due volte vinse il titolo di capocannoniere del [[Campionato|campionato]] paulista, nel [[1953]] con 22 reti e nel [[1954]] con 36 reti, avendo come compagno di reparto Josè Altafini. [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] lo comprò nel [[1956]] e lo portò a Roma in cambio di una notevole somma. Il presidente dovette vincere la resistenza della Federazione italiana che pose obiezioni sull'incerto stato di oriundo del calciatore e finalmente il [[16 dicembre]] [[1956]] Humberto potè esordire in Milan-Lazio. Era la Lazio di [[Carver Jesse|Carver]] che si dibatteva sul fondo della classifica. Tozzi, in coppia con [[Selmosson Bernt Arne|Selmosson]], divenne una delle punte più pericolose del torneo e contribuì al raggiungimento della terza posizione finale in [[Campionato|campionato]].
La gara di andata della finale di [[Coppa Italia]] vede la Lazio opposta all'[[Internazionale FC|Inter]]. [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] lascia in panchina [[Veron Juan Sebastian|Veron]] per un turno di riposo inserendo [[Stankovic Dejan|Stankovic]]. Capitano della squadra è [[Gottardi Guerino|Gottardi]] per le contemporanee assenze di [[Nesta Alessandro|Nesta]] e [[Negro Paolo|Negro]] che siedono in panchina. I nerazzurri partono in avanti ma la prima palla-goal è dei biancazzurri con [[Simeone Diego Pablo|Simeone]] che impegna [[Peruzzi Angelo|Peruzzi]] con un tiro dai ventri metri. Sul calcio d'angolo successivo [[Stankovic Dejan|Stankovic]] spara però alto. All'8' arriva la rete nerazzurra: Baggio serve Mutu sulla fascia destra, cross e destro di Seedorf che anticipa [[Gottardi Guerino|Gottardi]] ed insacca. La Lazio reagisce e si porta in avanti per cercare il pareggio. Ci prova [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]] con una punizione, ma senza fortuna. Poco dopo il serbo ci riprova ma Blanc devia in angolo. Al 28' i biancazzurri reclamano il rigore per un presunto atterrammento di Blanc ai danni di [[Inzaghi (II) Simone|Simone Inzaghi]].


Tozzi giocò nella Lazio per quattro stagioni e disputò 93 gare di [[Campionato|campionato]] e 11 di [[Coppa Italia]]. Nella prima stagione segnò 9 reti, nella seconda 7, nella terza 14 e nell'ultima 2. In [[Coppa Italia]] fece 10 reti in 9 partite nel [[1957/58]], contribuendo notevolmente [[Mercoledì 24 settembre 1958 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-0|alla vittoria finale del trofeo]] e 2 nell'anno successivo. I quattro anni di permanenza di Tozzi a Roma furono caratterizzati da una continua serie di problemi. Non andò d'accordo con nessun allenatore e non amava impegnarsi negli allenamenti. Ritardatario cronico e spesso affetto da più o meno presunte malattie, fu la disperazione di dirigenti e tifosi. Amante della bella vita, non dava importanza al denaro, salvo nel momento di trattare l'ingaggio. Le sue bizze lo resero inviso a molti compagni, ma di fronte ai suoi goal e a certe sue sublimi giocate, gli si perdonava tutto. Un impressionante senso del goal, uno scatto bruciante, una tecnica di matrice brasiliana, un dribbling stretto e secco e la potenza fisica (m 1,75, kg 76), lo resero tra i più ammirati campioni del periodo. Risentì molto della cessione di [[Selmosson Bernt Arne|Selmosson]] e il suo carattere s'incupì ulteriormente. Il comportamento che assumeva in campo a volte era sconcertante.
Al 30' sono gli interisti, a loro volta, a reclamare per un fuorigioco dubbio di Moriero. [[Nedved Pavel|Pavel Nedved]] poco dopo ci prova con un tiro dal limite che esce di poco. Al 40', però, il ceco fa centro: incursione potente che batte [[Peruzzi Angelo|Peruzzi]] di destro a fil di palo. Poco prima della fine, [[Stankovic Dejan|Stankovic]], in rovesciata, impegna il portiere nerazzurro in una difficile parata in due tempi. La ripresa inizia un po' in sordina, ma al 52' [[Simeone Diego Pablo|Simeone]], su un cross di [[Sérgio Conceição (Paulo Sergio Merceneiro da Conceição)|Conceiçao]], colpisce di testa e porta la Lazio in vantaggio. I biancazzurri spingono sull'accelleratore e qualche minuto dopo [[Inzaghi (II) Simone|Simone Inzaghi]] è fermato in fuorigioco. Poi è [[Sensini Roberto Nestor|Sensini]] ad impegnare [[Peruzzi Angelo|Peruzzi]] che devia in angolo.


[[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] manda in campo [[Mancini Roberto|Mancini]] mentre Lippi risponde con Ronaldo, al rientro dopo 5 mesi di inattività, e Zamorano. Ma cinque minuti e sedici secondi dopo, il gelo cala sull'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] quando il ginocchio dell'attaccante brasiliano cede nuovamente (sarà rottura del tendine rotuleo), facendo urlare di dolore il giocatore. Il nerazzurro viene portato via in ambulanza e la partita si spegne qui, come in un tacito accordo fra gentiluomini che non hanno voglia di giocare dopo quell'incidente che ha segnato gli animi. La Lazio vince e nel finale c'è anche una grossa occasione sprecata da [[Mancini Roberto|Mancini]] ma, per assegnare la [[Coppa Italia|Coppa Italia]], si deve aspettare la gara di ritorno dove tutte le ipotesi sono ancora aperte in virtù del risultato finale.


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Versione delle 13:06, 17 apr 2014

Enrique Flamini "el Flaco"
Enrico Flamini
Flacco Flamini

Flamini Enrique (Enrico)

Flamini Enrique (Enrico)

Centrocampista, nato a Rosario di Santa Fè (Argentina) il 17 aprile 1917. Deceduto a Roma l'11 gennaio 1982. Noto in Italia come Enrico Flamini.

Arriva alla Lazio nella stagione 1939/40 come oriundo. Disputa undici stagioni in maglia biancoceleste. Nel 1943 torna in sudamerica dove gioca nel Peñarol di Montevideo. Si trasferisce in Brasile nella stagione 1944/45 e milita nel Porto Alegre. Nella stagione 1946/47 torna alla Lazio dove rimane fino al 1952 quando viene ceduto alla Reggiana. Torna alla Lazio nel 1953/54, ma viene impiegato esclusivamente con le riserve nel Campionato Cadetti. Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione 1955/56. E' stato uno dei più tecnici e valorosi giocatori che abbiano mai vestito la maglia biancoceleste. Di pura scuola argentina, "Flacco", come veniva chiamato storpiando il termine spagnolo di "flaco" cioè "magro", seppe unire la fantasia e la classe sudamericana a una concezione pragmatica e tecnica tipica del football europeo. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore.

Nella sconclusionata e sfortunata stagione 1960/61 aveva guidato per un breve periodo la prima squadra (dal 1 dicembre 1960 al 5 gennaio 1961) per poi affiancare il D.T. Jesse Carver.

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Stefano Fiore

Stefano Fiore

Stefano Fiore

Centrocampista, nato a Cosenza il 17 aprile 1975.

Viene acquistato nel 2000 dall'Udinese, ma arriva alla Lazio nella stagione successiva. Disputa 3 stagioni in maglia biancoceleste. Si trasferisce poi al Valencia. Torna successivamente in Italia per vestire le maglie di Fiorentina, Torino AC, Mantova e Cosenza. Nell'agosto 2011 assume la carica di Direttore Tecnico del Cosenza. Nel giugno 2013 conclude il rapporto con la squadra calabrese e prende il patentino di allenatore di terza categoria.

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Humberto Tozzi Barbosa
Humberto Tozzi Barobosa
Un'immagine del calciatore
Una foto di Humberto Tozzi

Humberto Tozzi Barbosa

Humberto Tozzi Barbosa

Attaccante, nato in Brasile a Sao Cristovao (RJ) il 4 febbraio 1934 e deceduto a Rio de Janeiro il 17 aprile 1980. Noto in Brasile come Humberto.

Cominciò la carriera nella squadra della sua città di nascita, dove restò dal 1950 al 1953, distinguendosi come implacabile goleador e ottenendo la convocazione per la Selezione brasiliana olimpica a Helsinki nel 1952. Nel 1953 fu acquistato dal Palmeiras e per due volte vinse il titolo di capocannoniere del campionato paulista, nel 1953 con 22 reti e nel 1954 con 36 reti, avendo come compagno di reparto Josè Altafini. Tessarolo lo comprò nel 1956 e lo portò a Roma in cambio di una notevole somma. Il presidente dovette vincere la resistenza della Federazione italiana che pose obiezioni sull'incerto stato di oriundo del calciatore e finalmente il 16 dicembre 1956 Humberto potè esordire in Milan-Lazio. Era la Lazio di Carver che si dibatteva sul fondo della classifica. Tozzi, in coppia con Selmosson, divenne una delle punte più pericolose del torneo e contribuì al raggiungimento della terza posizione finale in campionato.

Tozzi giocò nella Lazio per quattro stagioni e disputò 93 gare di campionato e 11 di Coppa Italia. Nella prima stagione segnò 9 reti, nella seconda 7, nella terza 14 e nell'ultima 2. In Coppa Italia fece 10 reti in 9 partite nel 1957/58, contribuendo notevolmente alla vittoria finale del trofeo e 2 nell'anno successivo. I quattro anni di permanenza di Tozzi a Roma furono caratterizzati da una continua serie di problemi. Non andò d'accordo con nessun allenatore e non amava impegnarsi negli allenamenti. Ritardatario cronico e spesso affetto da più o meno presunte malattie, fu la disperazione di dirigenti e tifosi. Amante della bella vita, non dava importanza al denaro, salvo nel momento di trattare l'ingaggio. Le sue bizze lo resero inviso a molti compagni, ma di fronte ai suoi goal e a certe sue sublimi giocate, gli si perdonava tutto. Un impressionante senso del goal, uno scatto bruciante, una tecnica di matrice brasiliana, un dribbling stretto e secco e la potenza fisica (m 1,75, kg 76), lo resero tra i più ammirati campioni del periodo. Risentì molto della cessione di Selmosson e il suo carattere s'incupì ulteriormente. Il comportamento che assumeva in campo a volte era sconcertante.


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