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[[Image:Galileo_Massa1.JPG|200px|left|thumb|Galileo Massa]] |
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[[Immagine:08set2000a1.jpg|thumb|left|200px|La Supercoppa italiana 2000 è biancoceleste]] |
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[[Immagine:08set2000ax.jpg|thumb|left|200px|Alessandro Nesta alza la Supercoppa conquistata]] |
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==<font color=green> '''11 settembre''' </font>== |
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===Galileo Massa=== |
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===[[Immagine:Supercoppa italiana.jpg|25px]] Lazio-Inter 4-3 dell'8 settembre 2000 - Supercoppa italiana - [[Immagine:Supercoppa italiana.jpg|25px]]=== |
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Socio fondatore. |
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[[2000/01|Stagione]] |
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Dedito soprattutto al nuoto e alla water polo fu iscritto alla Rari Nantes, fondata il [[7 settembre]] [[1891]]. Ebbe la tessera n. 2 di socio anche della Rari Nantes di Ostia. Fu, oltre che atleta, organizzatore e giudice di gare natatorie e frequentatore assiduo delle rive del Tevere. Fu anche ottimo sciatore. Nato a Roma, in Via della Polveriera nei pressi del Colosseo, l'[[11 settembre]] [[1882]], figlio di Antonio, nato a Roma nel 1847, e Maria Cremmini. Deceduto a Nemi (RM) il [[29 maggio]] [[1972]]. Statura m. 1,80, torace cm 86, occhi grigi. Scultore o, più propriamente, fonditore artistico. Purtroppo era aduso a non firmare le opere eseguite e ciò rende complessa una esauriente ricerca in merito alla sua produzione artistica. Era sposato con [[Tobia Anna |Anna Tobia]] dalla quale ebbe due figli Massimiliano ed Ermanno. Entrambi intrapresero il mestiere paterno e divennero noti medaglisti e fonditori. Con la famiglia visse in Via F. de Calboli n. 60 al Quartiere Prati. Galileo ebbe il numero d'estrazione 4155/1153 alla leva militare e fu aggregato al 1° Reggimento di Artiglieria di Campagna nella 1^ Batteria. ► [[Massa Galileo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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{{datalink|8|settembre|2000}} - '''[[2000|2.904]]''' - [[Supercoppa Italiana]] [[2000/01]] |
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'''LAZIO:''' [[Peruzzi Angelo|Peruzzi]], [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]] (69' [[Gottardi Guerino|Gottardi]]), [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]], [[Nesta Alessandro|Nesta]], [[Favalli Giuseppe|Favalli]], [[Stankovic Dejan|Stankovic]] (81' [[Lombardo Attilio|Lombardo]]), [[Simeone Diego Pablo|Simeone]], [[Veron Juan Sebastian|Veron]], [[Nedved Pavel|Nedved]] (54' [[Sensini Roberto Nestor|Sensini]]), [[Lopez Claudio Javier|C.Lopez]], [[Crespo Hernan Jorge|Crespo]]. A disposizione: [[Marchegiani Luca|Marchegiani]], [[Colonnese Francesco|Colonnese]], [[Pesaresi Emanuele|Pesaresi]], [[Inzaghi (II) Simone|S.Inzaghi]]. Allenatore: [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]]. |
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'''INTER:''' [[Ballotta Marco|Ballotta]], M.Serena, Cordoba, Domoraud, Macellari, Vampeta, Farinos, [[Jugovic Vladimir|Jugovic]] (60' Peralta), Seedorf (91' Colombo), Sukur, Keane. A disposizione: Varaldi, Fissore, Iaia, Cauet, [[Di Biagio Luigi|Di Biagio]]. Allenatore: Lippi. |
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'''Arbitro:''' Sig. Farina (Novi Ligure). |
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'''Marcatori:''' 2' Keane, 33' [[Lopez Claudio Javier|C.Lopez]], 38' [[Lopez Claudio Javier|C.Lopez]], 47' [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]] (rig), 62' Farinos, 75' [[Stankovic Dejan|Stankovic]], 76' Vampeta. |
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'''Note:''' serata calda, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Macellari, Keane e [[Sensini Roberto Nestor|Sensini]]. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t. |
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'''Spettatori:''' 65.000 circa per un incasso di Lire 2.478.000.470. |
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[[La Gazzetta Dello Sport]] titola: "La Lazio fa paura, l'[[Internazionale FC|Inter]] fa sperare. [[Lopez Claudio Javier|Claudio Lopez]] imprendibile, però i nerazzurri si sono battuti con coraggio. [[Lopez Claudio Javier|Claudio Lopez]] ha incantato: due gol, una velocità impressionante e tante iniziative per i compagni. Quando [[Crespo Hernan Jorge|Crespo]] sarà al meglio, la coppia di attaccanti argentini, supportata da [[Veron Juan Sebastian|Veron]], sarà un problema per chiunque. L'[[Internazionale FC|Inter]] è scesa in campo decimata dalle assenze delle ultime ore (Frey, Blanc, Simic e Recoba) eppure ha disputato la sua migliore partita di questo inizio stagione. Bene Keane e Farinos." |
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Continua la "rosea": |
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La Lazio di [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]], "il perdente", ormai colleziona successi a non finire. Questa [[Supercoppa Italiana|Supercoppa italiana]] non vale certamente gli altri trofei degli ultimi dodici mesi ([[Supercoppa Europea|Supercoppa europea]], [[Campionato|campionato]], [[Coppa Italia|coppa Italia]]) ma serve benissimo a iniziare al meglio la stagione e a dare un avvertimento forte e chiaro a tutte le rivali in Italia e in Europa. Ha giocato con tutti i titolari la Lazio e quindi il test si può ritenere attendibile: manca ancora qualcosa come condizione e servono accorgimenti in difesa e a centrocampo; magari potrà servire un [[Baronio Roberto|Baronio]] per colmare meglio l'assenza di [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]]; [[Stankovic Dejan|Stankovic]] non può non far avvertire l'assenza di [[Sérgio Conceição (Paulo Sergio Merceneiro da Conceição)|Conceiçao]] come ala di ruolo. Ma il potenziale della squadra è già altissimo specie in fase offensiva dove [[Lopez Claudio Javier|Claudio Lopez]] ieri sera ha incantato. Due gol, ma soprattutto tante iniziative a favore dei compagni e quella velocità devastante che può scardinare qualsiasi difesa. C'è già buona intesa con [[Crespo Hernan Jorge|Crespo]] e quando quest'ultimo sarà al meglio l'attacco laziale, servito da un [[Veron Juan Sebastian|Veron]] già ieri sera in palla, per un'ora sarà un grosso problema per qualsiasi avversario. Lo è stato logicamente per un'[[Internazionale FC|Inter]] disastrata che però all'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] ha disputato la sua migliore partita di questo inzio stagione. Non si sono arresi i nerazzurri e hanno saputo inseguire da vicino la Lazio facendola soffrire nel finale sfiorando il clamoroso 4-4. Con uno schieramento improponibile, con tante assenze, l'[[Internazionale FC|Inter]] non poteva fare proprio di più e anzi ieri sera ha costituito una vera sorpresa per i suoi stessi tifosi che hanno ammirato di volta in volta un Keane più incisivo, un Farinos molto preciso e oculato nell'alimentare nella manovra e, nel finale (notizia più confortante di tutte), un gran Vampeta, in alcuni casi davvero travolgente. Hanno segnato tre gol i nerazzurri ai [[Campione d'Italia|campioni d'Italia]] e non è certo poco. Ne hanno subiti quattro, è vero, ma in difesa di titolare c'era il solo Cordoba. Bisogna tenerne conto per affrontare il resto della stagione con più fiducia. Finiranno anche gli infortuni. C'è fame di Lazio alla prima uscita stagionale all'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]]. Dopo quattro mesi di "astinenza" si sono radunati circa in 70.000 sugli spalti. Un evento straordinario per una tifoseria solitamente meno oceanica di quella romanista. C'è pure l'attrazione di una squadra al gran completo che [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] accompagna in campo. ► [[Venerdì 8 settembre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 4-3|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Image:Miceli_Angelo.jpg|thumb|left|200px|Angelo Miceli]] |
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===Angelo Miceli=== |
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Presidente. Nato a Palermo il [[25 luglio]] [[1910]]; scomparso a Grottaferrata (Rm) l'[[11 settembre]] [[1974]]. |
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Il cav. Miceli si affacciò sul panorama sportivo romano alla fine degli anni [[1950|'50]], quando divenne presidente della [[Romulea]]. |
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Viene acquistato nel [[1955]] dal Trani. Disputa 7 stagioni in maglia biancoceleste (nell'ultima della quali venendo impiegato solo nel [[Campionato]] Cadetti), dimostrando attitudine al marcamento, velocità e doti acrobatiche. Molto attaccato alla maglia è stato atleta generoso e affidabile. Nel [[1962/63]] viene ceduto al Pescara dove disputa due campionati prima di appendere gli scarpini al chiodo. Ha vinto la [[Coppa Italia]] nel [[1958]]. ► [[Lo Buono Nicola|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Abbastanza noto come costruttore, entrò nella Lazio come consigliere nell'assemblea del [[28 luglio]] [[1959]] che vide la nomina di [[Ercoli Andrea|Andrea Ercoli]] come reggente al posto di [[Siliato Leonardo|Leonardo Siliato]] che aveva chiesto un periodo di riposo per motivi di salute. [[Ercoli Andrea|Ercoli]], lazialissimo uomo del passato, legato a una desueta idea del calcio, lasciò presto l'incarico che fu affidato al redivivo [[Tessarolo Costantino|Costantino Tessarolo]] che non riuscì però a trovare le risorse per superare la grave crisi finanziaria in cui la Lazio era precipitata dopo la morte di [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]]. Il [[21 luglio]] [[1962]] [[Giovannini Massimo|Massimo Giovannini]], nominato commissario dalla Lega, venne affiancato da Miceli che si stava rivelando come dirigente provvisto di capacità economiche discrete. Il [[27 settembre]], in congresso, fece irruzione un nuovo personaggio, [[Brivio Ernesto|Ernesto Brivio]], dai contorni misteriosi e inquietanti che riuscì a formare, su basi economiche solo presunte, un comitato di cui facevano parte anche [[Giovannini Massimo|Giovannini]] e Miceli con le funzioni di vicepresidenti. Mentre la squadra si apprestava a tornare in [[serie A]], anche grazie all'abilità di [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]], improvvisamente [[Brivio Ernesto|Brivio]] scomparve misteriosamente e quindi il [[21 febbraio]] [[1963]] fu necessario ripristinare il consolato tra [[Giovannini Massimo|Giovannini]] e Miceli. ► [[Miceli Angelo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Image:Romeo Tofani.jpg|thumb|left|200px|Romeo Tofini]] |
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===Romeo Tofini=== |
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Nuotatore e pallanuotista. Tofani risulta il suo vero cognome, ma all'incirca dal [[1907]], a seguito di un errore di trascrizione di un cronista, viene chiamato definitivamente Tofini. Nato a Roma nel [[1881]], è deceduto l'[[8 settembre]] [[1938]]. |
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Figura mitica nella storia del nuoto romano è il primo atleta di assoluto prestigio della sezione Nuoto sorta, al pari di quella del Podismo, agli inizi del ventesimo secolo. A luglio nella prima gara sociale organizzata sui 3.000 metri, da ponte Milvio a ponte Margherita, conquista il primo posto. Si assicura in seguito il Campionato del Tevere sulla distanza dei 7 chilometri e cinquecento metri, distanza coperta in poco più di un'ora. Nel [[1901]] è primo nel criterium sociale, nel Campionato sul Tevere e in una gara sui 250 metri organizzata per il decimo anniversario della Rari Nantes Roma. In una sfida con il campione inglese John A. Jarvis è nettamente battuto sui cinque chilometri. Nel [[1904]] inizia a dedicarsi al Water Polo con l'attività svolta alle Acque Albule. Due anni più tardi e sino al [[1910]] sarà capitano dei pallanuotisti. Partecipa ai Campionati italiani che si svolgono sul lago di Bracciano il 14 e 15 agosto [[1905]]. E' terzo nella specialità Stadio (m.185) e secondo nei 100 sul petto (rana) alle spalle del milanese Franco Amatore. Nell'aprile [[1906]], come atleta della Lazio, partecipa alle gare di nuoto per le eliminatorie italiane di partecipazione alle Olimpiadi di Atene. Continua comunque a cimentarsi nelle prove di fondo e nel [[1909]] è terzo nella Traversata del Tevere. ► [[Tofini Romeo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Immagine:Casoni_Gian_Chiaron.jpg|thumb|left|200px|Gian Chiarion Casoni]] |
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===Gian Chiarion Casoni=== |
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==<font color=green> '''6 settembre''' </font>== |
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Presidente, nato a Venezia l'[[11 settembre]] [[1932]], deceduto a Roma il [[30 gennaio]] [[2007]]. |
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===Sante "Santino" Ancherani=== |
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Figlio del noto dirigente laziale [[Casoni Chiarion Giorgio|Giorgio Chiarion Casoni]] e sempre vissuto a contatto della squadra, all'età di 33 anni fu nominato Commissario Straordinario e gestì con saggezza ed efficacia la ribellione dei giocatori del [[1965]] ideando una pratica, tuttora utilizzata, di dilazionamento dei contratti e degli stipendi. Fu lui che affidò la società ad [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]], ponendo così fine ad una lunghissima crisi economica iniziata dopo la morte di [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] nel [[1953]]. Subito fu nominato Presidente generale e per molti anni rimase in Società sempre con prestigiosi incarichi dirigenziali. Abile amministratore, fu lui che nel [[1969]] firmò i contratti di acquisto di [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]] e [[Wilson Giuseppe|Giuseppe Wilson]], sottraendo questi due campioni alle mire di grandi e potenti squadre del nord. Divenne di nuovo Presidente della Sezione Calcio il [[23 luglio]] [[1981]] quando, formando una finanziaria, prese la Società dalle mani di [[Lenzini Aldo|Aldo Lenzini]] e riportò la squadra in [[Serie A]] dopo la retrocessione tra i [[Serie B|cadetti]] decisa dalla giustizia sportiva in seguito al [[Calcioscommesse 1980|calcio scommesse]] del [[1980]]. Nel [[1983]] ebbe il torto di credere alle possibilità economiche di [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]] e, considerato anche l'entusiasmo che l'ex centravanti aveva destato presso la tifoseria, gli cedette la Società. ► [[Casoni Chiarion Gian|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Sante Ancherani nasce a Cotignola (RA) il [[6 settembre]] [[1882]], ma quasi subito si trasferisce prima a Tuscania (VT) e poi a Roma dove giunge all'età di 4 anni. Piccolo di statura, ma agile e forte, studiava alle scuole tecniche con buon profitto. |
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Amante dello sport e sopratutto della corsa, era sovente allenarsi, dopo la scuola, nella zona di [[Piazza d'Armi]], dove oggi si trova il quartiere "Prati" ma che allora era usato per le parate militari in quanto disabitato. Fu proprio qui che nel Febbraio [[1900]] qualcuno, tra i fondatori della Società Podistica Lazio, notò questo ragazzo dai capelli neri correre senza mai fermarsi e lo avvicinò. [[Pennacchia Mario|Mario Pennacchia]] nella sua ''Storia della Lazio (1969)'' descrive l'incontro in maniera romanzesca ma forse non molto dissimile dalla realtà. Qualcuno gli chiese quanto facesse sui 100 metri ed egli, candidamente, rispose in dialetto romanesco: ''"Nun ce lo so, io corro e basta quanno sto in piedi"''. Lo vollero cronometrare e il risultato fu di 13 secondi e 10 decimi, un gran tempo per l'epoca. ''"Ce semo sbajati, puoi riprovà?"'' gli dissero e Santino riprovò fermando il cronometro a 13 secondi netti! Stavolta niente scuse, Santino è festeggiato e gli viene data la tessera numero 6, che egli conserverà nel portafoglio per tutta la vita. Fino al [[1901]] a Roma nessuno sapeva cosa fosse il Football, gioco praticato in Inghilterra già dalla seconda metà del XIX secolo. Anche in Italia il nuovo gioco stava prendendo piede, sopratutto grazie ai marinai anglosassoni che sbarcavano nei porti di Genova e Palermo ed ai seminaristi scozzesi che venivano in Italia per studiare. Un giorno di Gennaio del [[1901]] si presenta nella sede di [[Via Valadier]] un certo [[Seghettini Bruto|Bruto Seghettini]], chiedendo se in quella Società fosse praticato il Football. Ancherani rispose semplicemente che quel gioco lì loro non lo conoscevano e ne sentivano parlare per la prima volta. L'interlocutore non si perse d'animo e tirò fuori un pallone di cuoio che cadendo a terra rimbalzava. ► [[Ancherani Sante|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Image:Stankovic.jpg|thumb|left|200px|Dejan Stankovic]] |
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===Carlo Cudicini=== |
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Figlio del grande portiere Fabio Cudicini che difese la porta di [[Milan AC|Milan]] e [[Roma AS|Roma]] negli anni [[1960|'60]]. Viene acquistato nel [[1996]] dal [[Milan AC|Milan]]. Disputa una stagione in maglia biancoceleste. Passa poi al Castel di Sangro prima di trasferirsi in Inghilterra al [[Chelsea]] dove gioca titolare per dieci stagioni, fino a gennaio [[2009]] quando viene ceduto al [[Tottenham]]. Il [[12 novembre]] [[2009]] mentre andava all'allenamento ha un incidente con la moto, che gli provoca una frattura del polso destro e la lussazione del bacino. ► [[Cudicini Carlo|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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===Dejan Stankovic=== |
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[[File:CreccoLuca1.jpg|thumb|left|200px|Luca Crecco]] |
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===Luca Crecco=== |
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Viene acquistato nel [[1998]] dalla Crvena Zvezda (Stella Rossa). Il suo trasferimento ha luogo per la somma di 24 miliardi di lire. Al suo debutto in Serie A nel settembre [[1998]] si presenta subito ai tifosi con un gol contro il Piacenza. Con la Lazio, infatti, dimostra di avere una buona confidenza sotto porta e soprattutto si dimostra capace di segnare reti notevoli con tiri dalla lunga distanza. A Roma Stanković, a livello nazionale, vince nel [[2000]] lo scudetto, la Coppa Italia e due Supercoppe italiane, una sempre nel 2000 mentre un'altra nel [[1998]]; a livello internazionale una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea, entrambe nel [[1999]]. Disputa 6 stagioni in maglia biancoceleste prima di passare all'[[Internazionale FC|Inter]] nel gennaio del [[2004]]. Con la Lazio colleziona 137 presenze e 22 reti in [[Campionato]]. |
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Attaccante, nato a Roma il [[6 settembre]] [[1995]]. |
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L'allora direttore generale della Juventus [[Moggi Luciano|Moggi]], sostenne che aveva già firmato un contratto con in bianconeri, non depositato in Lega (peraltro in tempi non consentiti). Minacciò di denunciare il giocatore ai tribunali federali.Entrambi avrebbero rischiato una lunga squalifica. Alla fine il dg rinunciò alla querela e Stankovic passò alla corte di [[Mancini Roberto|Mancini]]. Nel febbraio [[2004]] Stanković gioca la prima partita con la nuova casacca, contro il Siena e nella sua prima stagione, con 14 partite e 4 goal ha contribuito alla qualificazione in UEFA Champions League. Nella stagione [[2006/07]] esplode nel ruolo di trequartista. Alla fine del campionato [[2007/08]], con l'esonero di Roberto Mancini e l'arrivo di José Mourinho, sembra che le strade di Stanković e quelle del club di Moratti sembrano dividersi e il serbo viene accostato di nuovo alla [[Juventus]]. Stankovic rimarrà invece ancora nell'Inter diventando una pedina imprescindibile nel modulo di Mourinho. ► [[Stankovic Dejan|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Fa parte degli Allievi nella stagione [[2011/12]]. Con la [[Primavera]] prende parte al [[Trofeo Karol Wojtyla|Torneo Wojtyla]] [[2011]]. |
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E' [[Campione d'Italia]] [[Primavera]] nella stagione [[2012/13]] e vince la [[Coppa Italia]] [[Primavera]] nella stagione [[2013/14]]. Esordisce in [[serie A]] il [[15 aprile]] [[2013]] entrando in campo al 23' del secondo tempo di [[Lunedì 15 aprile 2013 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Juventus 0-2|della gara]] Lazio-[[Juventus]] 0-2. ► [[Crecco Luca|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Versione delle 09:30, 11 set 2014
11 settembre
Galileo Massa
Socio fondatore.
Dedito soprattutto al nuoto e alla water polo fu iscritto alla Rari Nantes, fondata il 7 settembre 1891. Ebbe la tessera n. 2 di socio anche della Rari Nantes di Ostia. Fu, oltre che atleta, organizzatore e giudice di gare natatorie e frequentatore assiduo delle rive del Tevere. Fu anche ottimo sciatore. Nato a Roma, in Via della Polveriera nei pressi del Colosseo, l'11 settembre 1882, figlio di Antonio, nato a Roma nel 1847, e Maria Cremmini. Deceduto a Nemi (RM) il 29 maggio 1972. Statura m. 1,80, torace cm 86, occhi grigi. Scultore o, più propriamente, fonditore artistico. Purtroppo era aduso a non firmare le opere eseguite e ciò rende complessa una esauriente ricerca in merito alla sua produzione artistica. Era sposato con Anna Tobia dalla quale ebbe due figli Massimiliano ed Ermanno. Entrambi intrapresero il mestiere paterno e divennero noti medaglisti e fonditori. Con la famiglia visse in Via F. de Calboli n. 60 al Quartiere Prati. Galileo ebbe il numero d'estrazione 4155/1153 alla leva militare e fu aggregato al 1° Reggimento di Artiglieria di Campagna nella 1^ Batteria. ► Clicca qui per continuare la lettura

Angelo Miceli
Presidente. Nato a Palermo il 25 luglio 1910; scomparso a Grottaferrata (Rm) l'11 settembre 1974.
Il cav. Miceli si affacciò sul panorama sportivo romano alla fine degli anni '50, quando divenne presidente della Romulea.
Abbastanza noto come costruttore, entrò nella Lazio come consigliere nell'assemblea del 28 luglio 1959 che vide la nomina di Andrea Ercoli come reggente al posto di Leonardo Siliato che aveva chiesto un periodo di riposo per motivi di salute. Ercoli, lazialissimo uomo del passato, legato a una desueta idea del calcio, lasciò presto l'incarico che fu affidato al redivivo Costantino Tessarolo che non riuscì però a trovare le risorse per superare la grave crisi finanziaria in cui la Lazio era precipitata dopo la morte di Remo Zenobi. Il 21 luglio 1962 Massimo Giovannini, nominato commissario dalla Lega, venne affiancato da Miceli che si stava rivelando come dirigente provvisto di capacità economiche discrete. Il 27 settembre, in congresso, fece irruzione un nuovo personaggio, Ernesto Brivio, dai contorni misteriosi e inquietanti che riuscì a formare, su basi economiche solo presunte, un comitato di cui facevano parte anche Giovannini e Miceli con le funzioni di vicepresidenti. Mentre la squadra si apprestava a tornare in serie A, anche grazie all'abilità di Juan Carlos Lorenzo, improvvisamente Brivio scomparve misteriosamente e quindi il 21 febbraio 1963 fu necessario ripristinare il consolato tra Giovannini e Miceli. ► Clicca qui per continuare la lettura

Gian Chiarion Casoni
Presidente, nato a Venezia l'11 settembre 1932, deceduto a Roma il 30 gennaio 2007.
Figlio del noto dirigente laziale Giorgio Chiarion Casoni e sempre vissuto a contatto della squadra, all'età di 33 anni fu nominato Commissario Straordinario e gestì con saggezza ed efficacia la ribellione dei giocatori del 1965 ideando una pratica, tuttora utilizzata, di dilazionamento dei contratti e degli stipendi. Fu lui che affidò la società ad Umberto Lenzini, ponendo così fine ad una lunghissima crisi economica iniziata dopo la morte di Remo Zenobi nel 1953. Subito fu nominato Presidente generale e per molti anni rimase in Società sempre con prestigiosi incarichi dirigenziali. Abile amministratore, fu lui che nel 1969 firmò i contratti di acquisto di Giorgio Chinaglia e Giuseppe Wilson, sottraendo questi due campioni alle mire di grandi e potenti squadre del nord. Divenne di nuovo Presidente della Sezione Calcio il 23 luglio 1981 quando, formando una finanziaria, prese la Società dalle mani di Aldo Lenzini e riportò la squadra in Serie A dopo la retrocessione tra i cadetti decisa dalla giustizia sportiva in seguito al calcio scommesse del 1980. Nel 1983 ebbe il torto di credere alle possibilità economiche di Giorgio Chinaglia e, considerato anche l'entusiasmo che l'ex centravanti aveva destato presso la tifoseria, gli cedette la Società. ► Clicca qui per continuare la lettura

Dejan Stankovic
Centrocampista, nato a Belgrado (Serbia) l'11 settembre 1978.
Viene acquistato nel 1998 dalla Crvena Zvezda (Stella Rossa). Il suo trasferimento ha luogo per la somma di 24 miliardi di lire. Al suo debutto in Serie A nel settembre 1998 si presenta subito ai tifosi con un gol contro il Piacenza. Con la Lazio, infatti, dimostra di avere una buona confidenza sotto porta e soprattutto si dimostra capace di segnare reti notevoli con tiri dalla lunga distanza. A Roma Stanković, a livello nazionale, vince nel 2000 lo scudetto, la Coppa Italia e due Supercoppe italiane, una sempre nel 2000 mentre un'altra nel 1998; a livello internazionale una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea, entrambe nel 1999. Disputa 6 stagioni in maglia biancoceleste prima di passare all'Inter nel gennaio del 2004. Con la Lazio colleziona 137 presenze e 22 reti in Campionato.
L'allora direttore generale della Juventus Moggi, sostenne che aveva già firmato un contratto con in bianconeri, non depositato in Lega (peraltro in tempi non consentiti). Minacciò di denunciare il giocatore ai tribunali federali.Entrambi avrebbero rischiato una lunga squalifica. Alla fine il dg rinunciò alla querela e Stankovic passò alla corte di Mancini. Nel febbraio 2004 Stanković gioca la prima partita con la nuova casacca, contro il Siena e nella sua prima stagione, con 14 partite e 4 goal ha contribuito alla qualificazione in UEFA Champions League. Nella stagione 2006/07 esplode nel ruolo di trequartista. Alla fine del campionato 2007/08, con l'esonero di Roberto Mancini e l'arrivo di José Mourinho, sembra che le strade di Stanković e quelle del club di Moratti sembrano dividersi e il serbo viene accostato di nuovo alla Juventus. Stankovic rimarrà invece ancora nell'Inter diventando una pedina imprescindibile nel modulo di Mourinho. ► Clicca qui per continuare la lettura
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