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Attaccante, nato a Roma il [[21 settembre]] [[1920]] ed ivi deceduto il [[25 luglio]] [[1998]] poco prima di compiere 78 anni. |
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Cresciuto nelle giovanili del [[Boca Juniors]], con la cui settima squadra esordisce a 15 anni. Nel [[2001]] è segnalato dal direttore sportivo del [[Lecce]] Pantaleo Corvino, che decide di portarlo nella squadra pugliese dove si segnala come uno dei migliori in campo in ogni partita. In giallorosso ha disputato un [[campionato]] in [[Serie B]] totalizzando 29 presenze e un gol, mentre nei 4 [[Campionato|campionati]] di [[Serie A]] ha collezionato 68 presenze e 2 reti. |
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| ⚫ | L'[[11 giugno]] [[1933]] i "pulcini" della Lazio, nati nel [[1920]] e [[1921|'21]], [[Domenica 11 giugno 1933 - Vienna, stadio Prater - Wacker-Lazio 1-1|imposero il pareggio (1-1)]] alla famosa squadra giovanile del Wacker di Vienna al Prater, di fronte a 45.000 persone che attendevano l'inizio della partita che il Wunderteam nazionale doveva giocare con la Romania. La formazione della Lazio era: [[Giubilo Corrado|Giubilo]], [[Giovannardi]], [[Palombini]], [[De Santo]], [[Cobelli Italo|Cobelli]], [[Palma Armando|Palma]], [[Mancini Giuseppe|Mancini]], [[Longhi (I) Armando|Longhi (I)]], Vettraino, [[Longhi (II) Otello|Longhi (II)]], [[Capponi Alessandro|Capponi]]. Il più basso era Vettraino che misurava 134 centimetri ed era soprannominato "scoiattolo". Il gioco dei piccoli biancocelesti, guidati da [[Sturmer Karl|Karl Sturmer]], fu elogiato con toni trionfali da tutti i giornali europei dell'epoca. Nella Pasqua del [[1938]] la Lazio fu invitata a sostenere tre partite amichevoli in Germania. L'allennatore [[Viola Joszef|Joszef Viola]] utilizzò molti di quei "pulcini" che nel frattempo erano diventati grandicelli. I risultati furono i seguenti: ''Neustadt-Lazio 1-4; Rappresentativa Berlino-Lazio 0-5, Mannheim-Lazio 0-6''. In quest'ultima partita Vettraino segnò una tripletta. Il giocatore era ormai maturo per esordire in prima squadra e ciò avvenne nel [[campionato]] [[1938/39]], il [[9 ottobre]] [[1938|'38]], in occasione [[Domenica 9 ottobre 1938 - Roma, stadio del P.N.F. - Lazio-Livorno 2-1|della gara]] Lazio-[[Livorno]] 2-1. ► [[Vettraino Luigi|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Nel luglio [[2006]] dopo la retrocessione dei salentini è stato acquistato dalla Lazio. Dopo un avvio di [[campionato]] difficile, diventa uno dei pilastri della squadra biancoceleste anche grazie al goal segnato all'incrocio dei pali che realizza da oltre 30 metri nel [[derby]] vinto il [[10 dicembre]] [[2006]] dalla Lazio [[Domenica 10 dicembre 2006 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 3-0|col punteggio di 3-0]]. |
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Chiude la stagione disputando 33 incontri e segnando 2 reti. L'altra marcatura [[Domenica 13 maggio 2007 - Milano, stadio Giuseppe Meazza - Inter-Lazio 4-3|è realizzata]] contro l'[[Inter]] allo [[Stadio Giuseppe Meazza - Milano|stadio Meazza]] su calcio di punizione per il momentaneo 2-3 laziale. Durante il calciomercato estivo [[2007]] è oggetto di desiderio di molte squadre, tuttavia il presidente [[Lotito Claudio|Lotito]] rifiuta ogni trattatica anche in vista della partecipazione alla [[Champions League]]. ► [[Ledesma Cristian Daniel|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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===Luigi Vettraino=== |
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Attaccante, nato a Roma il [[21 settembre]] [[1920]] ed ivi deceduto il [[25 luglio]] [[1998]] poco prima di compiere 78 anni. |
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| ⚫ | L'[[11 giugno]] [[1933]] i "pulcini" della Lazio, nati nel [[1920]] e [[1921|'21]], [[Domenica 11 giugno 1933 - Vienna, stadio Prater - Wacker-Lazio 1-1|imposero il pareggio (1-1)]] alla famosa squadra giovanile del Wacker di Vienna al Prater, di fronte a 45.000 persone che attendevano l'inizio della partita che il Wunderteam nazionale doveva giocare con la Romania. La formazione della Lazio era: [[Giubilo Corrado|Giubilo]], [[Giovannardi]], [[Palombini]], [[De Santo]], [[Cobelli Italo|Cobelli]], [[Palma Armando|Palma]], [[Mancini Giuseppe|Mancini]], [[Longhi (I) Armando|Longhi (I)]], Vettraino, [[Longhi (II) Otello|Longhi (II)]], [[Capponi Alessandro|Capponi]]. Il più basso era Vettraino che misurava 134 centimetri ed era soprannominato "scoiattolo". Il gioco dei piccoli biancocelesti, guidati da [[Sturmer Karl|Karl Sturmer]], fu elogiato con toni trionfali da tutti i giornali europei dell'epoca. Nella Pasqua del [[1938]] la Lazio fu invitata a sostenere tre partite amichevoli in Germania. L'allennatore [[Viola Joszef|Joszef Viola]] utilizzò molti di quei "pulcini" che nel frattempo erano diventati grandicelli. I risultati furono i seguenti: ''Neustadt-Lazio 1-4; Rappresentativa Berlino-Lazio 0-5, Mannheim-Lazio 0-6''. In quest'ultima partita Vettraino segnò una tripletta. Il giocatore era ormai maturo per esordire in prima squadra e ciò avvenne nel [[campionato]] [[1938/39]], il [[9 ottobre]] [[1938|'38]], in occasione [[Domenica 9 ottobre 1938 - Roma, stadio del P.N.F. - Lazio-Livorno 2-1|della gara]] Lazio-[[Livorno]] 2-1. ► [[Vettraino Luigi|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Passa alla storia per essere stato il primo vero presidente della Lazio, non considerando tale il fondatore idealista e generoso [[Bigiarelli Luigi|Luigi Bigiarelli]] che, pur avendo avuto per primo "l'idea", ne rifiuta fin da subito il patrocinio in nome dell'uguaglianza e della fratellanza, cardini di quello spirito olimpico che doveva unire tutti i soci sotto la bandiera bianca e celeste. Così, ufficialmente, la Lazio nasce senza presidente pur essendo [[Bigiarelli Luigi|Bigiarelli]] a tutti gli effetti la guida riconosciuta di quel manipolo di giovani e promettenti atleti, figli di una borghesia che sembra essersi dimenticata di loro, incapace di offrir loro un po' di sano divertimento per perdersi in passatempi frivoli e noiosi. I biancocelesti, con in cuore le gesta degli Antichi Greci, concepiscono lo sport in modo assolutamente moderno, cimentandosi nel podismo, nella ginnastica, nel nuoto, nel canottaggio, nell'alpinismo, finchè, nel [[1901]], conoscono, per merito del socio del [[Racing Club Paris|Racing Club di Parigi]] [[Seghettini Bruto|Bruto Seghettini]], un oggetto misterioso quanto affascinante fino ad allora mai visto a Roma: un pallone di cuoio per il gioco del calcio. In città, tra gli sportivi, è una sorta di rivoluzione e la Lazio si incarica di convocare per la prima volta un'assemblea tra soci il [[29 marzo]] [[1901]] nella quale viene approvato lo statuto sociale ed eletto presidente il cavaliere [[Pedercini Giuseppe|Giuseppe Pedercini]] persona assai stimabile ma di salute cagionevole, e vicepresidente [[Pastori Paolo|Paolo Pastori]]. |
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La sede sociale di [[Via Valadier]] è un continuo affluire di atleti e, già a partire dal gennaio [[1901]] quando la direzione generale dell'Audax Podistico Italiano è trasferita da Milano a Roma con sede proprio in [[Via Valadier]], diventa il punto di riferimento per tutti gli Audax romani. [[Bigiarelli Luigi|Luigi Bigiarelli]] viene eletto direttore generale dell'A.P.I., il fratello [[Bigiarelli Giacomo|Giacomo]] cassiere e Guido Annibaldi segretario. ► [[Ballerini Fortunato|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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[[Image:Rocchi Tommaso.jpg|thumb|left|200px|Tommaso Rocchi]] |
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===Tommaso Rocchi=== |
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Fin da bambino si diverte a giocare a pallone per le calli di Venezia, ereditando la passione per il calcio dai fratelli maggiori Matteo e Roberto iscritti in una piccola squadra della città, l'Alvesiana. A sei anni inizia la carriera iscrivendosi anche lui alla scuola calcio dell'Alvesiana, a nove anni è nel [[Venezia]]-Mestre e vi rimane fino alla categoria Giovanissimi. La società dell'allora presidente Zamparini gli offre un contratto quadriennale ma è lo stesso direttore sportivo Vulcano Bianchi a proporgli di trasferirsi alla [[Juventus]] perchè la società torinese aveva intuito le qualità del ragazzo e ne aveva apprezzato la caparbietà e la voglia di migliorarsi. |
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Per un ragazzo di 14 anni come Tommaso sembra l'inizio di un sogno: nelle giovanili della [[Juve]] vince il [[Campionato]] [[Primavera]] [[1993/94]], nel [[1995/96]] gira, pur senza esordire, nell'orbita della prima squadra allenata da Marcello Lippi ma, nonostante l'interessamento iniziale, la "Vecchia Signora" lo manda a farsi le ossa nelle categorie inferiori. Rocchi accetta con umiltà il prestito, scegliendo sempre squadre in cui poter giocare con continuità a prescindere dalla categoria. Inizia infatti in C2 con la [[Pro Patria]] nel [[1996/97]], giocando 26 partite e segnando 6 goal. L'anno successivo passa alla [[Fermana]], in C1, ma nonostante buone prestazioni in [[Coppa Italia]], non viene preso in seria considerazione e così, dopo due mesi, è lo stesso giocatore a chiedere il trasferimento altrove. |
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Si fa avanti il Saronno di Enrico Preziosi su segnalazione dell'allenatore Giovanni Trainini. Qui diventa titolare inamovibile, con 10 goal segnati in 27 gare ufficiali. L'anno dopo Preziosi rileva il [[Como]], in C1, e porta con sè l'allenatore Trainini ed il giovane Rocchi. Nella squadra lariana trascorre due anni segnando in tutto 20 goal in 62 partite totali. Nel [[2000/01]] si affaccia per la prima volta nella categoria cadetta, tesserandosi con il Treviso. Gioca sempre da titolare, sacrificandosi molto, ma non basta il contributo dei suoi 8 goal per salvare la squadra dalla retrocessione. Grazie a quel [[Campionato|campionato]] si fa apprezzare dall'allenatore dell'[[Empoli]] Silvio Baldini che convince la società toscana ad investire sul promettente attaccante per la stagione [[2001/02]]. Il tecnico tuttavia lo utilizza fin da subito in un ruolo non suo, schierandolo da esterno di centrocampo. ► [[Rocchi Tommaso|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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Versione delle 11:24, 24 set 2014

24 settembre
Cristian Daniel Ledesma
Centrocampista, nato a Buenos Aires (Argentina) il 24 settembre 1982.
Cresciuto nelle giovanili del Boca Juniors, con la cui settima squadra esordisce a 15 anni. Nel 2001 è segnalato dal direttore sportivo del Lecce Pantaleo Corvino, che decide di portarlo nella squadra pugliese dove si segnala come uno dei migliori in campo in ogni partita. In giallorosso ha disputato un campionato in Serie B totalizzando 29 presenze e un gol, mentre nei 4 campionati di Serie A ha collezionato 68 presenze e 2 reti.
Nel luglio 2006 dopo la retrocessione dei salentini è stato acquistato dalla Lazio. Dopo un avvio di campionato difficile, diventa uno dei pilastri della squadra biancoceleste anche grazie al goal segnato all'incrocio dei pali che realizza da oltre 30 metri nel derby vinto il 10 dicembre 2006 dalla Lazio col punteggio di 3-0. Chiude la stagione disputando 33 incontri e segnando 2 reti. L'altra marcatura è realizzata contro l'Internazionale FC allo stadio Meazza su calcio di punizione per il momentaneo 2-3 laziale. Durante il calciomercato estivo 2007 è oggetto di desiderio di molte squadre, tuttavia il presidente Lotito rifiuta ogni trattatica anche in vista della partecipazione alla Coppa dei Campioni - Champions League. ► Clicca qui per continuare la lettura

21 settembre
Luigi Vettraino
Attaccante, nato a Roma il 21 settembre 1920 ed ivi deceduto il 25 luglio 1998 poco prima di compiere 78 anni.
L'11 giugno 1933 i "pulcini" della Lazio, nati nel 1920 e '21, imposero il pareggio (1-1) alla famosa squadra giovanile del Wacker di Vienna al Prater, di fronte a 45.000 persone che attendevano l'inizio della partita che il Wunderteam nazionale doveva giocare con la Romania. La formazione della Lazio era: Giubilo, Giovannardi Rolando, Palombini Giovanni, Di Santo, Cobelli, Palma, Mancini, Longhi (I), Vettraino, Longhi (II), Capponi. Il più basso era Vettraino che misurava 134 centimetri ed era soprannominato "scoiattolo". Il gioco dei piccoli biancocelesti, guidati da Karl Sturmer, fu elogiato con toni trionfali da tutti i giornali europei dell'epoca. Nella Pasqua del 1938 la Lazio fu invitata a sostenere tre partite amichevoli in Germania. L'allennatore Joszef Viola utilizzò molti di quei "pulcini" che nel frattempo erano diventati grandicelli. I risultati furono i seguenti: Neustadt-Lazio 1-4; Rappresentativa Berlino-Lazio 0-5, Mannheim-Lazio 0-6. In quest'ultima partita Vettraino segnò una tripletta. Il giocatore era ormai maturo per esordire in prima squadra e ciò avvenne nel campionato 1938/39, il 9 ottobre '38, in occasione della gara Lazio-Livorno 2-1. ► Clicca qui per continuare la lettura
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