Sbardella Antonio: differenze tra le versioni

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Le maggiori soddisfazioni gli vennero dal periodo trascorso in casa biancoceleste, quando insieme a [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] riusci' a costruire una Lazio irripetibile con tanti talenti irriquieti, che tenuti a bada regalarono pero' al club del presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] lo scudetto del [[1973/74|1974]è anchese lui se ne andò prima per via del fallimento della cordata capeggiata dal consigliere [[Riva|Riva]] che doveva rilevare la società biancazzurra, da lui caldeggiata e costruita.
Le maggiori soddisfazioni gli vennero dal periodo trascorso in casa biancoceleste, quando insieme a [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] riusci' a costruire una Lazio irripetibile con tanti talenti irriquieti, che tenuti a bada regalarono pero' al club del presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] lo scudetto del [[1973/74|1974]è anchese lui se ne andò prima per via del fallimento della cordata capeggiata dal consigliere [[Riva|Riva]] che doveva rilevare la società biancazzurra, da lui caldeggiata e costruita.
Lenzini non gli perdonò mai la faccenda e preferì dare le dimissioni andandosene.
Lenzini non gli perdonò mai la faccenda e preferì dare le dimissioni andandosene.
In sua memoria è stata istituita una Fondazione.


==Fondazione Sbardella==

Premessa
Allo scopo di conservare la memoria dell'opera svolta nell'ambito dello sport come atleta, come arbitro, ed infine come dirigente da Antonio Sbardella, si intende istituire una fondazione da denominarsi: "Fondazione Antonio Sbardella", mettendo a disposizione della Fondazione medesima i mezzi patrimoniali necessari per lo svolgimento della sua attività

Articolo 1

E' costituita, ai sensi degli art. 14 e seguenti del Codice Civile, la fondazione denominata: "Fondazione Antonio Sbardella", con sede in
Roma, Via della Pisana n. 379 - 00163
Apolitica e non avente scopo di lucro.
I fondatori hanno il compito di accettare l'adesione di altri Soci fondatori, entro e non oltre la data del 31 dicembre 2003.

Articolo 2

La "Fondazione Antonio Sbardella", al fine di conseguire lo scopo di cui alla premessa (vedi più avanti) potrà attuare iniziative intese a contribuire alla promozione della pratica dello sport da parte dei giovani, con particolare riguardo al giuoco del calcio, al quale Antonio Sbardella ha dedicato la sua intera vita.
In particolare la Fondazione potrà organizzare manifestazioni sportive, tornei, stages, scuole di formazione calcistica, arbitrale e dirigenziale al fine di divulgare ed approfondire la conoscenza delle tecniche di giuoco, dei regolamenti, e delle norme di comportamento, indirizzando i giovani verso i fondamentali principi di lealtà, correttezza e probità.
La Fondazione potrà istituire premi annuali, periodici o straordinari da assegnare a sportivi appartenenti a qualsiasi categoria che se siano resi meritevoli o a persone od enti che con il loro operato abbiano agito in sintonia con le finalità della Fondazione.
La Fondazione potrà aderire a enti, fondazioni o associazioni aventi ad oggetto fini e scopi affini od analoghi al proprio.

Articolo 4

Il patrimonio della Fondazione è costituito inizialmente dalle quote versate da ciascuno dei soci fondatori e potrà essere alimentato con il versamento delle quote da parte degli altri eventuali soci fondatori che potranno essere ammessi entro il 31 dicembre 2003, dalle quote di iscrizione annualmente versate dai soci fondatori, sostenitori ed ordinari, dai contributi volontari, dalle erogazioni da parte di enti e da volontari che apprezzino e condividano gli scopi della fondazione ed abbiano la volontà di contribuire al loro conseguimento.
L'amministrazione del patrimonio è di competenza del Tesoriere.

Articolo 5

La Fondazione provvede al conseguimento dei suoi scopi sociali sia con l'intervento e l'erogazione del proprio patrimonio, sia con le rendite del medesimo, nonchè con ogni eventuale contributo ed elargizione destinati all'attuazione degli scopi statutari e non espressamente destinati all'incremento del patrimonio.
Il Consiglio Direttivo provvederà all'investimento dei mezzi economici che perverranno alla Fondazione nel modo che riterrà più opportuno, così come curerà il miglior utilizzo dei beni di cui la Fondazione stessa disporrà.

Articolo 6

L'esercizio finanziario della Fondazione decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
Il primo esercizio sociale si chiuderà il 31/12/2004.
Alla fine di ogni esercizio verrà predisposto dal Consiglio Direttivo il bilancio consuntivo e prima del termine di ogni esercizio il bilancio preventivo del successivo esercizio.



Fanno parte della Fondazione personaggi importanti di vari settori professionali: imprenditori, liberi professionisti, dirigenti di aziende private e del pubblico impiego e giornalisti nazionali come: Acernese Riccardo (Revisore), Antinori Berardino, Baccini Mario, Barnabei Dario, Baseggio Bruno, Bernabei Giulio, Bonincontro Ottavio (Probiviro), Bracci Francesco (socio ordinario), Bravi Carlo, Bravi Roberto, Camerini Bruno, Capua Giuseppe, Chiaron Casoni Giovanni (Probiviro), Celestini Sandro, Cerusico Nazzareno, Cesaroni Fabrizio, Cicchetti Claudio, Cionci Giuseppe (vicepresidente), Corbi Eraclito, Della Longa Fabio, Di Cosimo Maurizio, Di Paolo Roberto, Fasciani Ermanno, Ferraro Federico, Fonzi Sbardella Maria (presidente), Foschi Enzo, Fronti Ivano, Gioia Paolo, Giordano Bruno, Guerra Carlo (revisore), Longhi Carlo, Malvicini Giuseppe, Marino Francesco (vicepresidente),Marra Walter (revisore), Mazzini Innocenzo (socio ordinario), Miele Renato, Orlandi Vincenzo, Papili Dante, Peccenini Franco, Perconti Maurizio, Pesciaroli Angelo, Piretti Antonio (tesoriere), Rapone Alberto, (segretario), Renga Roberto, Roscilli Antonio, Sagrestani Cesare, Sandulli Piero (probiviro), Sbardella Antonio jr., Sbardella Enrico Maria, Stella Enzo, Tavecchio Carlo (socio ordinario), Testa Massimo, Umiliaco Aldo, Ventura William.


[[Categoria:Biografie|Sbardella, Antonio]]
[[Categoria:Biografie|Sbardella, Antonio]]

Versione delle 22:24, 13 apr 2008

Biografia

Arbitro, Nato a Roma il 1930 e ivi morto a il 14 Gennaio 2002. Negli anni '60 e '70 Antonio Sbardella e Concetto Lo Bello erano i due arbitri di punta del nostro campionato. Due grandi arbitri, temprati pure da polemiche e discussioni che non mancavano anche allora, capaci di dar vita a una rivalita' assai enfatizzata in un paese come il nostro sempre sensibile ai dualismi. Che i due protagonisti vissero sempre con grande rispetto e correttezza. Il top della sua carriera arbitrale, Sbardella lo raggiunse ai mondiali di Messico '70, quando diresse la finale per il terzo e quarto posto tra Uruguay e Germania, perche' gli azzurri di Valcareggi gli sbarrarono la strada della finalissima. Che sarebbe spettata di diritto al direttore di gara, premiato con il Fischietto d'Oro come miglior arbitro del torneo. Abbandonato il campo, Sbardella intraprese la carriera dirigenziale, prima a livello di club con la Lazio, Roma e Triestina, poi con la Federcalcio guidando la divisione del "Calcio a 5". Le maggiori soddisfazioni gli vennero dal periodo trascorso in casa biancoceleste, quando insieme a Tommaso Maestrelli riusci' a costruire una Lazio irripetibile con tanti talenti irriquieti, che tenuti a bada regalarono pero' al club del presidente Lenzini lo scudetto del [[1973/74|1974]è anchese lui se ne andò prima per via del fallimento della cordata capeggiata dal consigliere Riva che doveva rilevare la società biancazzurra, da lui caldeggiata e costruita. Lenzini non gli perdonò mai la faccenda e preferì dare le dimissioni andandosene. In sua memoria è stata istituita una Fondazione.