Chinellato Bruno: differenze tra le versioni
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Cresciuto nella Mestrina, con cui gioca dal [[1964]] al [[1967]], passa all'[[Alessandria]] dove rimane fino al termine del [[campionato]] [[1969/70]]. Nell'estate [[1970]] viene acquistato dalla Lazio, unitamente ai compagni di squadra [[Legnaro Gaetano|Gaetano Legnaro]] e [[Moriggi Avelino|Avelino Moriggi]]. In maglia biancoceleste trova poco spazio e nel corso dell'unica stagione disputata riesce a collezionare solo 6 presenze in [[serie A]], impreziosite da una rete realizzata nella [[Domenica 13 dicembre 1970 - Foggia, stadio Pino Zaccheria - Foggia-Lazio 5-2|pesante sconfitta di Foggia (5-2 per i satanelli pugliesi)]]. Si toglie comunque la soddisfazione di vincere la [[Coppa delle Alpi]] e il [[Campionato Italiano De Martino|Campionato De Martino]] disputando 10 delle 29 partite totali della competizione. |
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Nel [[1971/72]] viene ceduto in prestito al [[Lecco]] dove disputa un'ottima stagione con 38 presenze e 10 reti. L'anno seguente rimane sempre sulle rive del Lario. La Lazio infatti lo cede al [[Como]]. Successivamente la sua carriera prosegue nelle categorie minori: 2 anni alla [[Salernitana]], 2 al Grosseto, 1 al Giulianova ed infine 2 al [[Sorrento]] con cui chiude la carriera da calciatore. Si stabilisce quindi a Grosseto e, diventato allenatore, guida alcune squadre minori del maremmano, il Batignano e il Casottomarina, prima di sedere per un anno ([[1984/85]]) sulla panchina del Grosseto. Con la Lazio colleziona 6 presenze e 1 rete in [[Campionato]] e 4 presenze in [[Coppa delle Alpi]]. Muore per una grave malattia al pancreas. |
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Versione delle 22:45, 4 nov 2015

Centocampista, nato a Mestre (VE) il 1 novembre 1946 e deceduto a Marina di Massa (GR) il 4 settembre 2008.
Cresciuto nella Mestrina, con cui gioca dal 1964 al 1967, passa all'Alessandria US dove rimane fino al termine del campionato 1969/70. Nell'estate 1970 viene acquistato dalla Lazio, unitamente ai compagni di squadra Gaetano Legnaro e Avelino Moriggi. In maglia biancoceleste trova poco spazio e nel corso dell'unica stagione disputata riesce a collezionare solo 6 presenze in serie A, impreziosite da una rete realizzata nella pesante sconfitta di Foggia (5-2 per i satanelli pugliesi). Si toglie comunque la soddisfazione di vincere la Coppa delle Alpi e il Campionato De Martino disputando 10 delle 29 partite totali della competizione.
Nel 1971/72 viene ceduto in prestito al Lecco dove disputa un'ottima stagione con 38 presenze e 10 reti. L'anno seguente rimane sempre sulle rive del Lario. La Lazio infatti lo cede al Como. Successivamente la sua carriera prosegue nelle categorie minori: 2 anni alla Salernitana, 2 al Grosseto, 1 al Giulianova ed infine 2 al Sorrento con cui chiude la carriera da calciatore. Si stabilisce quindi a Grosseto e, diventato allenatore, guida alcune squadre minori del maremmano, il Batignano e il Casottomarina, prima di sedere per un anno (1984/85) sulla panchina del Grosseto. Con la Lazio colleziona 6 presenze e 1 rete in Campionato e 4 presenze in Coppa delle Alpi. Muore per una grave malattia al pancreas.
Palmares
- 1
Coppa delle Alpi nel 1971 - 1
Campionato De Martino 1970/71
- Galleria di immagini
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Bruno Chinellato con la maglia della Lazio
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Chinellato, al centro, con i compagni della Lazio in occasione della presentazione di Maestrelli
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