Sbardella Antonio: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==

[[Immagine:Sbardella.jpg|thumb|left|150px|Sbardella dirigente]]
Arbitro, Nato a Roma il [[1930]] e ivi morto a il [[14 Gennaio]] [[2002]].
Arbitro, Nato a Roma il [[1930]] e ivi morto a il [[14 Gennaio]] [[2002]].
Negli anni '60 e '70 Antonio Sbardella e [[Lo Bello Concetto|Concetto Lo Bello]] erano i due arbitri di punta del nostro campionato. Due grandi arbitri, temprati pure da polemiche e discussioni che non mancavano anche allora, capaci di dar vita a una rivalita' assai enfatizzata in un paese come il nostro sempre sensibile ai dualismi. Che i due protagonisti vissero sempre con grande rispetto e correttezza.
Negli anni '60 e '70 Antonio Sbardella e [[Lo Bello Concetto|Concetto Lo Bello]] erano i due arbitri di punta del nostro campionato. Due grandi arbitri, temprati pure da polemiche e discussioni che non mancavano anche allora, capaci di dar vita a una rivalita' assai enfatizzata in un Paese come il nostro sempre sensibile ai dualismi. Che i due protagonisti vissero sempre con grande rispetto e correttezza.
Il top della sua carriera arbitrale, Sbardella lo raggiunse ai mondiali di [[Messico '70]], quando diresse la finale per il terzo e quarto posto tra Uruguay e Germania, perche' gli azzurri di Valcareggi gli sbarrarono la strada della finalissima. Che sarebbe spettata di diritto al direttore di gara, premiato con il Fischietto d'Oro come miglior arbitro del torneo.
Il top della sua carriera arbitrale, Sbardella lo raggiunse ai mondiali di [[Messico '70]], quando diresse la finale per il terzo e quarto posto tra Uruguay e Germania, perche' gli azzurri di Valcareggi gli sbarrarono la strada della finalissima, che sarebbe spettata di diritto al direttore di gara, premiato con il Fischietto d'Oro come miglior arbitro del torneo.
Abbandonato il campo, Sbardella intraprese la carriera dirigenziale, prima a livello di club con la Lazio, [[Roma AS|Roma]] e [[Triestina|Triestina]], poi con la Federcalcio guidando la divisione del "Calcio a 5".
Abbandonato il campo, Sbardella intraprese la carriera dirigenziale, prima a livello di club con la Lazio, [[Roma AS|Roma]] e [[Triestina|Triestina]], poi con la Federcalcio guidando la divisione del "Calcio a 5".
Le maggiori soddisfazioni gli vennero dal periodo trascorso in casa biancoceleste, quando insieme a [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] riusci' a costruire una Lazio irripetibile con tanti talenti irriquieti, che tenuti a bada regalarono pero' al club del presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] lo scudetto del [[1973/74|1974]] anche se lui se ne andò prima per via del fallimento della cordata capeggiata dal consigliere [[Riva|Riva]] che doveva rilevare la società biancazzurra, da lui caldeggiata e costruita.
Le maggiori soddisfazioni gli vennero dal periodo trascorso in casa biancoceleste, quando insieme a [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] riusci' a costruire una Lazio irripetibile con tanti talenti irriquieti, che, tenuti a bada, regalarono al club del Presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] lo scudetto del [[1973/74|1974]], anche se Sbardella se ne andò prima per via del fallimento della cordata, capeggiata dal consigliere [[Riva|Riva]], che doveva rilevare la società biancazzurra, da lui caldeggiata e costruita.
Lenzini non gli perdonò mai la faccenda e preferì dare le dimissioni andandosene.
Lenzini non gli perdonò mai la faccenda e l'ex arbitro preferì dare le dimissioni andandosene.
In sua memoria è stata istituita una Fondazione.
In sua memoria è stata istituita una Fondazione.



Versione delle 19:16, 25 apr 2008

Biografia

Sbardella dirigente

Arbitro, Nato a Roma il 1930 e ivi morto a il 14 Gennaio 2002. Negli anni '60 e '70 Antonio Sbardella e Concetto Lo Bello erano i due arbitri di punta del nostro campionato. Due grandi arbitri, temprati pure da polemiche e discussioni che non mancavano anche allora, capaci di dar vita a una rivalita' assai enfatizzata in un Paese come il nostro sempre sensibile ai dualismi. Che i due protagonisti vissero sempre con grande rispetto e correttezza. Il top della sua carriera arbitrale, Sbardella lo raggiunse ai mondiali di Messico '70, quando diresse la finale per il terzo e quarto posto tra Uruguay e Germania, perche' gli azzurri di Valcareggi gli sbarrarono la strada della finalissima, che sarebbe spettata di diritto al direttore di gara, premiato con il Fischietto d'Oro come miglior arbitro del torneo. Abbandonato il campo, Sbardella intraprese la carriera dirigenziale, prima a livello di club con la Lazio, Roma e Triestina, poi con la Federcalcio guidando la divisione del "Calcio a 5". Le maggiori soddisfazioni gli vennero dal periodo trascorso in casa biancoceleste, quando insieme a Tommaso Maestrelli riusci' a costruire una Lazio irripetibile con tanti talenti irriquieti, che, tenuti a bada, regalarono al club del Presidente Lenzini lo scudetto del 1974, anche se Sbardella se ne andò prima per via del fallimento della cordata, capeggiata dal consigliere Riva, che doveva rilevare la società biancazzurra, da lui caldeggiata e costruita. Lenzini non gli perdonò mai la faccenda e l'ex arbitro preferì dare le dimissioni andandosene. In sua memoria è stata istituita una Fondazione.