Antoniotti Lelio: differenze tra le versioni

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image:antoniotti2.jpg|La stretta di mano tra Antoniotti ed il presidente laziale [[Zenobi Remo|Zenobi]] sigla il passaggio dell'asso tigrotto alla squadra biancoceleste (si ringrazia la redazione di Bustocco.it)
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Image:Lelio Antoniotti2.jpg|Lelio Antoniotti
Image:Lelio Antoniotti2.jpg|Lelio Antoniotti
Image:Antoniotti figurina.jpg|La figurina Lavazza di Antoniotti con la Pro Patria
Image:Antoniotti figurina.jpg|La figurina Lavazza di Antoniotti con la Pro Patria
Image:Antoniotti figu.jpg|Una figurina di Antoniotti con la Pro Patria
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File:SterbiniAntoniottiNazionaleDilettanti1966.jpg|Antoniotti nel 1966 mentre guida l'allenamento della Nazionale Dilettanti
File:SterbiniAntoniottiNazionaleDilettanti1966.jpg|Antoniotti nel 1966 mentre guida l'allenamento della Nazionale Dilettanti
File:antoni.jpg|"La Stampa" (edizione di Novara) del 31 marzo 2014 annuncia la scomparsa di Lelio Antoniotti
File:antoni.jpg|"La Stampa" (edizione di Novara) del 31 marzo 2014 annuncia la scomparsa di Lelio Antoniotti

Versione delle 14:25, 18 mar 2018

Lelio Antoniotti

Centravanti, detto "Lello", nato a Bard (AO) il 17 gennaio 1928 e deceduto a Novara il 29 marzo 2014.

Inizia a giocare nella nei ragazzini dell'Oratorio "Voluntas" dei Salesiani di Novara e poi nello Sparta sempre di Novara in serie C. Passa alla Pro Patria nella stagione 1946/47 con la quale viene promosso in serie A. Gioca a Busto Arsizio per cinque campionati, anche se una difficile malattia lo tiene lontano dai campi per un anno, tra il 1949 ed il 1950. Viene acquistato dalla Pro Patria per la stagione 1951/52 ed esordisce con una rete all'Udinese il 16 settembre 1951. Rimane alla Lazio per 2 stagioni complete e ad ottobre della 3^ stagione, dopo aver preso parte solo ad incontri amichevoli, viene ceduto al Torino AC dove rimane per tre stagioni. Quindi un anno nella Juventus poi Lanerossi Vicenza e Novara.

Con la maglia biancoceleste colleziona 53 presenze e 10 reti. E' stato commissario tecnico della Nazionale Dilettanti e ha svolto il ruolo di docente al Centro Tecnico di Coverciano. Il suo fisico esile, poco adatto per un centravanti, non rappresentò un limite per il giocatore che infatti era dotato di una sicurezza nei fondamentali di gioco e di un'abilità e di un controllo palla fuori dal comune per quei tempi. Aveva un carattere serio e riflessivo e alternava gli allenamenti con la passione per la lettura di libri di storia.



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