Sedlaceck Franz: differenze tra le versioni

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Di lui si hanno pochissime testimonianze. In un suo diario Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale italiana campione del mondo nel [[1934]] e [[1938]], lo ricorda come forte giocatore, nel ruolo di centrale, dello Sparta Praga, ma probabilmente lo confonde con il quasi omonimo cecoslovacco "Josef Sedlacek".
Di lui si hanno pochissime testimonianze. In un suo diario Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale italiana campione del mondo nel [[1934]] e [[1938]], lo ricorda come forte giocatore, nel ruolo di centrale, dello Sparta Praga, ma probabilmente lo confonde con il quasi omonimo cecoslovacco "Josef Sedlacek".


Dopo gli esordi giovanili come calciatore nel Viktoria Vienna prime e nel Wiener Athletiksport poi, passa al Wiener Associationfootball-Club, dove gioca fino al [[1919]], quando nel mese di maggio, subisce un grave infortunio al ginocchio che gli pregiudica il prosieguo della carriera. Dopo alcuni tentativi di ripresa nella precedente squadra del Wiener Athletiksport, cessa la carriera di calciatore al termine della stagione [[1920/21]].
Inizia come calciatore nel
Nel maggio [[1919]] subì un grave infortunio al ginocchio che gli pregiudicò il prosieguo della sua carriera. Dopo alcuni tentativi di ripresa, terminò la sua carriera di calciatore al termine della stagione [[1920/21]].


Intraprese quindi la carriera di allenatore, prima con il Pirmasens, per poi approdare in Italia per guidare il [[Vicenza]] nel [[1922/23]] Passò quindi per un breve periodo al Padova e poi, dall'ottobre [[1924]] al [[1926]], al [[Venezia]]. Tornato in patria, guidò l'Austria Vienna per una stagione.
Diventa quindi allenatore guidando prima con il Pirmasens, per poi approdare in Italia al [[Vicenza]] nel [[1922/23]]. In seguito, dopo un breve periodo al [[Padova]], allena il Venezia dall'ottobre [[1924]] al [[1926]]. Tornato in patria, guidò l'Austria Vienna per una stagione.


L'anno seguente approdò alla Lazio, succedendo all'austroungarico [[Lowy Emanuele|Emanuele Lowy]]. Rimase alla Lazio dall'inizio del campionato [[1927/28]] fino alla 2^ giornata della stagione [[1928/29]] quando fu esonerato da [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] che prima lo sostituì con una commissione di tecnici, poi con [[Rangone Augusto|Rangone]] e infine con [[Molnar Ferenc|Molnar]].
L'anno seguente approdò alla Lazio, succedendo all'austroungarico [[Lowy Emanuele|Emanuele Lowy]]. Rimase alla Lazio dall'inizio del campionato [[1927/28]] fino alla 2^ giornata della stagione [[1928/29]] quando fu esonerato da [[Zenobi Remo|Remo Zenobi]] che prima lo sostituì con una commissione di tecnici, poi con [[Rangone Augusto|Rangone]] e infine con [[Molnar Ferenc|Molnar]].
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Versione delle 22:23, 25 set 2022

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Franz Sedlaceck

Nato a Vienna, il 4 settembre 1892 e ivi deceduto per ictus il 18 luglio 1933. All'anagrafe Benjamin Sedlaceck.

Di lui si hanno pochissime testimonianze. In un suo diario Vittorio Pozzo, ex C.T. della Nazionale italiana campione del mondo nel 1934 e 1938, lo ricorda come forte giocatore, nel ruolo di centrale, dello Sparta Praga, ma probabilmente lo confonde con il quasi omonimo cecoslovacco "Josef Sedlacek".

Dopo gli esordi giovanili come calciatore nel Viktoria Vienna prime e nel Wiener Athletiksport poi, passa al Wiener Associationfootball-Club, dove gioca fino al 1919, quando nel mese di maggio, subisce un grave infortunio al ginocchio che gli pregiudica il prosieguo della carriera. Dopo alcuni tentativi di ripresa nella precedente squadra del Wiener Athletiksport, cessa la carriera di calciatore al termine della stagione 1920/21.

Diventa quindi allenatore guidando prima con il Pirmasens, per poi approdare in Italia al Vicenza nel 1922/23. In seguito, dopo un breve periodo al Padova, allena il Venezia dall'ottobre 1924 al 1926. Tornato in patria, guidò l'Austria Vienna per una stagione.

L'anno seguente approdò alla Lazio, succedendo all'austroungarico Emanuele Lowy. Rimase alla Lazio dall'inizio del campionato 1927/28 fino alla 2^ giornata della stagione 1928/29 quando fu esonerato da Remo Zenobi che prima lo sostituì con una commissione di tecnici, poi con Rangone e infine con Molnar.

Seguirono poi due stagioni al Garbarnia Kraków, poi alcuni club dell'Alta Slesia e il Karlsruher. Firmò poi un contratto con il Wac, ma il giorno del suo primo allenamento con la nuova squadra, venne colpito dall'ictus che ne provocò la morte.

In un'intervista rilasciata alla stampa dal dirigente laziale Olindo Bitetti nel 1932, del tecnico se ne sottolineano le ottime capacità tecnico-tattiche ma anche un non adeguato approccio psicologico con i componenti della squadra biancoceleste. Come giocatore fu nazionale per 11 incontri.