Carver Jesse: differenze tra le versioni

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Jesse Carver nasce a Liverpool (Inghilterra) il [[7 luglio]] [[1911]] e muore a Bournemouth (Inghilterra) il [[29 novembre]] [[2003]].
Jesse Carver nasce a Liverpool (Inghilterra) il [[7 luglio]] [[1911]] e muore a Bournemouth (Inghilterra) il [[29 novembre]] [[2003]].


E' stato un buon calciatore nel ruolo di centromediano. Comincia la carriera di allenatore nel [[1946]], guidando l'Huddersfield. Attivo in un'epoca in cui gli allenatori inglesi godevano ancora della fama di ''Maestri del Calcio'', Carver assume brevemente l'incarico di commissario tecnico dell'Olanda tra il [[1947]] e il [[1948]] e poi, nel [[1949]], viene chiamato dagli Agnelli alla [[Juventus FC|Juventus]] in ossequio alla moda italiana d'ingaggiare tecnici in grado di applicare il celebre "Sistema" (WM). Con i bianconeri Jesse vince subito il campionato, ma la stagione successiva viene esonerato a causa di alcuni dissapori con la dirigenza. Torna in Inghilterra dove gli viene affidata la panchina del West Bromwich. Carver è di nuovo in Italia per allenare il Marzotto Valdagno e quindi, nel [[1953]], il [[Torino]]. Passa poi alla [[Roma]]. Finita l'esperienza giallorossa, Carver lavora in patria per il Coventry City. Il dirigente della Lazio [[Vaselli Mario|Mario Vaselli]] vuole fortemente l'allenatore inglese nel gennaio del [[1956]] e lo riporta nella Capitale in sostituzione di [[Copernico Roberto|Copernico]]. La stagione successiva, [[1956/57]], la Lazio ottiene un buon terzo posto giocando un ottimo calcio. Carver assurge nuovamente alla ribalta delle cronache del calciomercato: lascia la Lazio e firma un contratto con l'[[Internazionale FC|Inter]]; i biancocelesti lo sostituiscono con [[Ciric Milovan|Ciric]]. Oramai pienamente a suo agio nelle dinamiche della Serie A, Carver allena anche il [[Genoa]]. Richiamato a Roma dal presidente laziale [[Tessarolo Costantino| Costantino Tessarolo]], il [[6 gennaio]] [[1961]] Jesse accetta la carica di direttore tecnico per affianca [[Flamini Enrico| "Flacco" Flamini]] in panchina, nel tentativo (vano) di salvare la società biancoceleste dalla prima retrocessione in [[Serie B]] della sua storia. Magra è dunque la soddisfazione di aver comunque portato la Lazio in finale di [[Coppa Italia]], persa poi contro la [[Fiorentina]]. Complessivamente ha guidato la società biancoceleste per 81 partite, ottenendo 30 vittorie, 26 pareggi e 25 sconfitte. Jesse Carver conclude la sua carriera da allenatore a Cipro, nell'APOEL.
E' stato un buon calciatore nel ruolo di centromediano. Comincia la carriera di allenatore nel [[1946]], guidando l'Huddersfield. Attivo in un'epoca in cui gli allenatori inglesi godevano ancora della fama di ''Maestri del Calcio'', Carver assume brevemente l'incarico di commissario tecnico dell'Olanda tra il [[1947]] e il [[1948]] e poi, nel [[1949]], viene chiamato dagli Agnelli alla [[Juventus FC|Juventus]], in ossequio alla moda italiana d'ingaggiare tecnici in grado di applicare il celebre "Sistema" (WM). Con i bianconeri Jesse vince subito il campionato, ma la stagione successiva è esonerato a causa di alcuni dissapori con la dirigenza. Torna in Inghilterra dove gli viene affidata la panchina del West Bromwich. Carver è di nuovo in Italia per allenare il Marzotto Valdagno e quindi, nel [[1953]], il [[Torino]]. Passa poi alla [[Roma]]. Finita l'esperienza giallorossa, Carver lavora in patria per il Coventry City. Il dirigente della Lazio [[Vaselli Mario|Mario Vaselli]] vuole fortemente l'allenatore inglese nel gennaio del [[1956]] e lo riporta nella Capitale in sostituzione di [[Copernico Roberto|Copernico]]. La stagione successiva, [[1956/57]], la Lazio ottiene un buon terzo posto giocando un ottimo calcio. Carver assurge nuovamente alla ribalta delle cronache del calciomercato: lascia la Lazio e firma un contratto con l'[[Internazionale FC|Inter]]; i biancocelesti lo sostituiscono con [[Ciric Milovan|Ciric]]. Oramai pienamente a suo agio nelle dinamiche della Serie A, Carver allena anche il [[Genoa]]. Richiamato a Roma dal presidente laziale [[Tessarolo Costantino| Costantino Tessarolo]], il [[6 gennaio]] [[1961]] Jesse accetta la carica di direttore tecnico per affianca [[Flamini Enrico| "Flacco" Flamini]] in panchina, nel tentativo (vano) di salvare la società biancoceleste dalla prima retrocessione in [[Serie B]] della sua storia. Magra è dunque la soddisfazione di aver comunque portato la Lazio in finale di [[Coppa Italia]], persa poi contro la [[Fiorentina]]. Complessivamente ha guidato la società biancoceleste per 81 partite, ottenendo 30 vittorie, 26 pareggi e 25 sconfitte. Jesse Carver conclude la sua carriera da allenatore a Cipro, nell'APOEL.


Giunto in Italia come apostolo della cultura calcistica britannica, ritenuta all'avanguardia sia dal punto di vista tattico che delle metodologie di allenamento, Carver faceva molto affidamento sulla preparazione fisica per sviluppare la sua idea di gioco. Dimostrò di sapersi adattare in breve tempo al calcio italiano, applicando in maniera elastica i principi del WM. In luogo della marcatura a uomo sistematica e a tutto campo, già alla Juve l'inglese conservò in parte la disposizione a zona tipica del vecchio Metodo (WW) all'italiana, introducendo anche la funzione dell'ala tornante per rafforzare la linea difensiva delle sue squadre.
Giunto in Italia come apostolo della cultura calcistica britannica, ritenuta all'avanguardia sia dal punto di vista tattico che delle metodologie di allenamento, Carver faceva molto affidamento sulla preparazione fisica per sviluppare la sua idea di gioco. Dimostrò di sapersi adattare in breve tempo al calcio italiano, applicando in maniera elastica i principi del WM. In luogo della marcatura a uomo sistematica e a tutto campo, già alla Juve l'inglese conservò in parte la disposizione a zona tipica del vecchio Metodo (WW) all'italiana, introducendo anche la funzione dell'ala tornante per rafforzare la linea difensiva delle sue squadre. Era soprannominato da Gianni Brera "Pizzardone".


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Versione delle 21:10, 6 lug 2023

Jesse Carver

Jesse Carver nasce a Liverpool (Inghilterra) il 7 luglio 1911 e muore a Bournemouth (Inghilterra) il 29 novembre 2003.

E' stato un buon calciatore nel ruolo di centromediano. Comincia la carriera di allenatore nel 1946, guidando l'Huddersfield. Attivo in un'epoca in cui gli allenatori inglesi godevano ancora della fama di Maestri del Calcio, Carver assume brevemente l'incarico di commissario tecnico dell'Olanda tra il 1947 e il 1948 e poi, nel 1949, viene chiamato dagli Agnelli alla Juventus, in ossequio alla moda italiana d'ingaggiare tecnici in grado di applicare il celebre "Sistema" (WM). Con i bianconeri Jesse vince subito il campionato, ma la stagione successiva è esonerato a causa di alcuni dissapori con la dirigenza. Torna in Inghilterra dove gli viene affidata la panchina del West Bromwich. Carver è di nuovo in Italia per allenare il Marzotto Valdagno e quindi, nel 1953, il Torino AC. Passa poi alla Roma AS. Finita l'esperienza giallorossa, Carver lavora in patria per il Coventry City. Il dirigente della Lazio Mario Vaselli vuole fortemente l'allenatore inglese nel gennaio del 1956 e lo riporta nella Capitale in sostituzione di Copernico. La stagione successiva, 1956/57, la Lazio ottiene un buon terzo posto giocando un ottimo calcio. Carver assurge nuovamente alla ribalta delle cronache del calciomercato: lascia la Lazio e firma un contratto con l'Inter; i biancocelesti lo sostituiscono con Ciric. Oramai pienamente a suo agio nelle dinamiche della Serie A, Carver allena anche il Genoa. Richiamato a Roma dal presidente laziale Costantino Tessarolo, il 6 gennaio 1961 Jesse accetta la carica di direttore tecnico per affianca "Flacco" Flamini in panchina, nel tentativo (vano) di salvare la società biancoceleste dalla prima retrocessione in Serie B della sua storia. Magra è dunque la soddisfazione di aver comunque portato la Lazio in finale di Coppa Italia, persa poi contro la Fiorentina. Complessivamente ha guidato la società biancoceleste per 81 partite, ottenendo 30 vittorie, 26 pareggi e 25 sconfitte. Jesse Carver conclude la sua carriera da allenatore a Cipro, nell'APOEL.

Giunto in Italia come apostolo della cultura calcistica britannica, ritenuta all'avanguardia sia dal punto di vista tattico che delle metodologie di allenamento, Carver faceva molto affidamento sulla preparazione fisica per sviluppare la sua idea di gioco. Dimostrò di sapersi adattare in breve tempo al calcio italiano, applicando in maniera elastica i principi del WM. In luogo della marcatura a uomo sistematica e a tutto campo, già alla Juve l'inglese conservò in parte la disposizione a zona tipica del vecchio Metodo (WW) all'italiana, introducendo anche la funzione dell'ala tornante per rafforzare la linea difensiva delle sue squadre. Era soprannominato da Gianni Brera "Pizzardone".