Corsini Giulio: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Corsini_stadio.jpg|left|180px|thumb|Giulio Corsini intervistato su Stadio del 27 gennaio 1976]]
[[Immagine:Corsini_stadio2.jpg|left|180px|thumb|Giulio Corsini intervistato su Stadio del 27 gennaio 1976 (parte 2)]]
Allenatore, nato a Bergamo il [[28 settembre]] [[1933]] e ivi deceduto il [[31 dicembre]] [[2009]] dopo lunga malattia.
Allenatore, nato a Bergamo il [[28 settembre]] [[1933]] e ivi deceduto il [[31 dicembre]] [[2009]] dopo lunga malattia.


Come calciatore milita con l'[[Atalanta]], la [[Roma]] (per sette stagioni) ed il [[Mantova]]. Inizia ad allenare il [[Mantova]], quindi l'[[Atalanta]] (con la quale vince il premio "Il Seminatore d'Oro" nel [[1970/71]]) per quattro [[Campionato|campionati]] e la [[Sampdoria]]. Arriva alla Lazio all'inizio della stagione [[1975/76]] in sostituzione di [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] ammalato, si fa subito notare per il suo carattere fermo e deciso che gli vale l'appellativo di "Sergente di ferro". Smembra la squadra [[scudetto]] di due anni prima cedendo [[Oddi Giancarlo|Giancarlo Oddi]] e [[Frustalupi Mario|Mario Frustalupi]] al [[Cesena]], [[Nanni Franco|Franco Nanni]] al [[Bologna]] e acquistando giocatori come [[Brignani Francesco|Francesco Brignani]], [[Ammoniaci Paolo|Paolo Ammoniaci]], [[Ferrari Giovanni Carlo|Giovanni Carlo Ferrari]] e [[Lopez Antonio|Antonio Lopez]] che non si riveleranno all'altezza della situazione.
Come calciatore milita con l'[[Atalanta]], la [[Roma]] (per sette stagioni) ed il [[Mantova]]. Inizia ad allenare il [[Mantova]], quindi l'[[Atalanta]] (con la quale vince il premio "Il Seminatore d'Oro" nel [[1970/71]]) per quattro [[Campionato|campionati]] e la [[Sampdoria]]. Arriva alla Lazio all'inizio della stagione [[1975/76]] in sostituzione di [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] ammalato, si fa subito notare per il suo carattere fermo e deciso che gli vale l'appellativo di "Sergente di ferro". Smembra la squadra [[scudetto]] di due anni prima cedendo [[Oddi Giancarlo|Giancarlo Oddi]] e [[Frustalupi Mario|Mario Frustalupi]] al [[Cesena]], [[Nanni Franco|Franco Nanni]] al [[Bologna]] e acquistando giocatori come [[Brignani Francesco|Francesco Brignani]], [[Ammoniaci Paolo|Paolo Ammoniaci]], [[Ferrari Giovanni Carlo|Giovanni Carlo Ferrari]] e [[Lopez Antonio|Antonio Lopez]] che non si riveleranno all'altezza della situazione.
Inoltre assume un atteggiamento intimidatorio, ricambiato, verso [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]], impedendogli di andare negli States per rivedere la famiglia una volta al mese, come concordato col presidente [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]]. Ha il merito di lanciare [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]] che, all'esordio, [[Domenica 5 ottobre 1975 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 0-1|lo ripaga con una rete vincente]] contro la [[Sampdoria]]. Ma i rapporti con la squadra ed il pubblico sono progressivamente sempre più difficili. Nell'intervallo del [[derby]] di andata del [[16 novembre]] [[1975]], aggredisce verbalmente [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], dicendogli ''"Finché sono io l'allenatore, tu non andrai mai negli Usa"''. Scoppia una rissa furibonda con l'allenatore aggredito da tutta la "vecchia guardia" dello [[scudetto]]. Al ritorno in campo [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] [[Domenica 16 novembre 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-1|segna il goal del pareggio]] e la sera stessa volerà a New York. La situazione è ormai insanabile, la Lazio gioca male ed annaspa nelle ultime posizioni in classifica e il [[30 novembre]] Corsini viene esonerato tra strascichi polemici dell'allenatore che accusa [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], altri giocatori e Società. Il suo posto viene ripreso da [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] convalescente e per Corsini si chiude la parentesi in biancazzurro. Nella stagione [[1976/77]] siede sulla panchina del [[Cesena]], ma anche qui viene esonerato con la squadra ultima in classifica. Ritorna quindi all'[[Atalanta]] come allenatore delle squadre giovanili. Nel [[1979]] va al [[Bari]] dove, subentrato a stagione in corso, viene a sua volta esonerato prima del termine del [[campionato]]. Nel [[1981]] torna ancora all'[[Atalanta]] subentrando a Bruno Bolchi, ma non riesce a salvare gli orobici dalla [[Serie C|Serie C1]]. Conclude così la carriera di allenatore.


'''Così scriveva "L'Eco di Bergamo" indomani della sua morte:'''
Inoltre assume un atteggiamento intimidatorio, ricambiato, verso [[Chinaglia Giorgio|Giorgio Chinaglia]], impedendogli di andare negli States per rivedere la famiglia una volta al mese, come concordato col presidente [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]]. Ha il merito di lanciare [[Giordano Bruno|Bruno Giordano]] che, all'esordio, [[Domenica 5 ottobre 1975 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 0-1|lo ripaga con una rete vincente]] contro la [[Sampdoria]]. Ma i rapporti con la squadra ed il pubblico sono progressivamente sempre più difficili. Nell'intervallo del [[derby]] di andata del [[16 novembre]] [[1975]], aggredisce verbalmente [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], dicendogli ''"Finché sono io l'allenatore, tu non andrai mai negli Usa"''. Scoppia una rissa furibonda con l'allenatore aggredito da tutta la "vecchia guardia" dello [[scudetto]]. Al ritorno in campo [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] [[Domenica 16 novembre 1975 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-1|segna il goal del pareggio]] e la sera stessa volerà a New York. La situazione è ormai insanabile, la Lazio gioca male ed annaspa nelle ultime posizioni in classifica e il [[30 novembre]] Corsini viene esonerato tra strascichi polemici dell'allenatore che accusa [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], altri giocatori e Società. Il suo posto viene ripreso da [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] convalescente e per Corsini si chiude la parentesi in biancazzurro.


Nella stagione [[1976/77]] siede sulla panchina del [[Cesena]], ma anche qui viene esonerato con la squadra ultima in classifica. Ritorna quindi all'[[Atalanta]] come allenatore delle squadre giovanili. Nel [[1979]] va al [[Bari]] dove, subentrato a stagione in corso, viene a sua volta esonerato prima del termine del [[campionato]]. Nel [[1981]] torna ancora all'[[Atalanta]] subentrando a Bruno Bolchi, ma non riesce a salvare gli orobici dalla [[Serie C|Serie C1]]. Conclude così la carriera di allenatore.

Così scriveva "L'Eco di Bergamo" indomani della sua morte:
''Ci ha lasciato una bandiera atalantina. Giulio Corsini, ex giocatore ed ex allenatore nerazzurro, è morto nella mattinata del [[31 dicembre]] a 76 anni. Era malato da tempo e la gravità delle condizioni fisiche l'aveva progressivamente allontanato dallo stadio con suo grande dispiacere: era un appassionato tifoso e aveva la squadra atalantina nel cuore. Corsini lascia la moglie Mirella, i figli Nicola e Cristiana, i nipoti Alessandro e Michela e Andrea. I funerali si svolgeranno il [[2 gennaio]], alle ore 14,30, nella chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro in Colonna. La salma è composta nella camera mortuaria dell'Istituto Gleno. Bergamasco di città, scoperto da Ciatto nelle file dell'oratorio della Malpensata, si segnalò come terzino sinistro esordendo in prima squadra in [[serie A]] a 19 anni nel 1953 in trasferta contro la [[Triestina]]: giocò nell'[[Atalanta]] per cinque [[Campionato|campionati]] nella [[Serie A|massima divisione]], dal [[1952/53|1952/'53]] al [[1957/58|1957/'58]], per un totale di 130 partite e due reti, prima di approdare alla [[Roma]]. In giallorosso restò sette anni vincendo anche una Coppa delle Fiere. Concluse la carriera da calciatore nel [[Mantova]]. Come mister nerazzurro conquistò, al primo tentativo, la promozione in [[serie A]] nello spareggio di Bologna con [[Bari]] e [[Catanzaro]] nel [[1970/71|1970/'71]]. Corsini allenò l'[[Atalanta]] anche in [[serie A]] nel [[1971/72|1971/'72]] e [[1972/73|1972/'73]] quando retrocesse e nel [[1973/74|1973/'74]] venne esonerato in [[Serie B|B]] all'11ª giornata (lo sostituì Heriberto Herrera). [[Sampdoria]], Lazio, [[Cesena]], [[Bari]] e ancora [[Atalanta]] le sue successive tappe da tecnico. Nel [[1980/81|1980/'81]] tentò di salvare i bergamaschi dalla retrocessione in [[serie C]] sostituendo Bruno Bolchi dopo il girone d'andata, ma non riuscì nell'impresa e si ritirò.''
''Ci ha lasciato una bandiera atalantina. Giulio Corsini, ex giocatore ed ex allenatore nerazzurro, è morto nella mattinata del [[31 dicembre]] a 76 anni. Era malato da tempo e la gravità delle condizioni fisiche l'aveva progressivamente allontanato dallo stadio con suo grande dispiacere: era un appassionato tifoso e aveva la squadra atalantina nel cuore. Corsini lascia la moglie Mirella, i figli Nicola e Cristiana, i nipoti Alessandro e Michela e Andrea. I funerali si svolgeranno il [[2 gennaio]], alle ore 14,30, nella chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro in Colonna. La salma è composta nella camera mortuaria dell'Istituto Gleno. Bergamasco di città, scoperto da Ciatto nelle file dell'oratorio della Malpensata, si segnalò come terzino sinistro esordendo in prima squadra in [[serie A]] a 19 anni nel 1953 in trasferta contro la [[Triestina]]: giocò nell'[[Atalanta]] per cinque [[Campionato|campionati]] nella [[Serie A|massima divisione]], dal [[1952/53|1952/'53]] al [[1957/58|1957/'58]], per un totale di 130 partite e due reti, prima di approdare alla [[Roma]]. In giallorosso restò sette anni vincendo anche una Coppa delle Fiere. Concluse la carriera da calciatore nel [[Mantova]]. Come mister nerazzurro conquistò, al primo tentativo, la promozione in [[serie A]] nello spareggio di Bologna con [[Bari]] e [[Catanzaro]] nel [[1970/71|1970/'71]]. Corsini allenò l'[[Atalanta]] anche in [[serie A]] nel [[1971/72|1971/'72]] e [[1972/73|1972/'73]] quando retrocesse e nel [[1973/74|1973/'74]] venne esonerato in [[Serie B|B]] all'11ª giornata (lo sostituì Heriberto Herrera). [[Sampdoria]], Lazio, [[Cesena]], [[Bari]] e ancora [[Atalanta]] le sue successive tappe da tecnico. Nel [[1980/81|1980/'81]] tentò di salvare i bergamaschi dalla retrocessione in [[serie C]] sostituendo Bruno Bolchi dopo il girone d'andata, ma non riuscì nell'impresa e si ritirò.''


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Immagine:Corsini11.jpg|Corsini calciatore
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File:Corsini11.jpg|Un'altra immagine da calciatore
Immagine:Corsini_Giulio.jpg|Giulio Corsini con la casacca dell'Atalanta
Immagine:GiulioCorsini.jpg|Un primo piano
Immagine:Corsini10.jpg|Corsini allenatore dell'Atalanta
Immagine:Corsini10.jpg|Corsini allenatore dell'Atalanta
Immagine:Corsini1.jpg|In una foto del 1971
Immagine:Corsini1.jpg|In una foto del 1971
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Immagine:Corsini 14lug75.jpg|Assieme a Lenzini e Lovati
Immagine:GiulioCorsini.jpg|Giulio Corsini
Immagine:CorsiniGiulio.jpg|In tuta da lavoro
Immagine:CorsiniGiulio.jpg|Giulio Corsini
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Immagine:GiulioCorsini2.jpg|Corsini nel 1977
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Immagine:corsini_morte.jpg|Da "Il Messaggero": la notizia della morte
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Versione delle 19:02, 27 set 2023

Giulio Corsini

Allenatore, nato a Bergamo il 28 settembre 1933 e ivi deceduto il 31 dicembre 2009 dopo lunga malattia.

Come calciatore milita con l'Atalanta, la Roma AS (per sette stagioni) ed il Mantova. Inizia ad allenare il Mantova, quindi l'Atalanta (con la quale vince il premio "Il Seminatore d'Oro" nel 1970/71) per quattro campionati e la Sampdoria. Arriva alla Lazio all'inizio della stagione 1975/76 in sostituzione di Tommaso Maestrelli ammalato, si fa subito notare per il suo carattere fermo e deciso che gli vale l'appellativo di "Sergente di ferro". Smembra la squadra scudetto di due anni prima cedendo Giancarlo Oddi e Mario Frustalupi al Cesena AC, Franco Nanni al Bologna e acquistando giocatori come Francesco Brignani, Paolo Ammoniaci, Giovanni Carlo Ferrari e Antonio Lopez che non si riveleranno all'altezza della situazione. Inoltre assume un atteggiamento intimidatorio, ricambiato, verso Giorgio Chinaglia, impedendogli di andare negli States per rivedere la famiglia una volta al mese, come concordato col presidente Umberto Lenzini. Ha il merito di lanciare Bruno Giordano che, all'esordio, lo ripaga con una rete vincente contro la Sampdoria. Ma i rapporti con la squadra ed il pubblico sono progressivamente sempre più difficili. Nell'intervallo del derby di andata del 16 novembre 1975, aggredisce verbalmente Chinaglia, dicendogli "Finché sono io l'allenatore, tu non andrai mai negli Usa". Scoppia una rissa furibonda con l'allenatore aggredito da tutta la "vecchia guardia" dello scudetto. Al ritorno in campo Chinaglia segna il goal del pareggio e la sera stessa volerà a New York. La situazione è ormai insanabile, la Lazio gioca male ed annaspa nelle ultime posizioni in classifica e il 30 novembre Corsini viene esonerato tra strascichi polemici dell'allenatore che accusa Chinaglia, altri giocatori e Società. Il suo posto viene ripreso da Tommaso Maestrelli convalescente e per Corsini si chiude la parentesi in biancazzurro. Nella stagione 1976/77 siede sulla panchina del Cesena AC, ma anche qui viene esonerato con la squadra ultima in classifica. Ritorna quindi all'Atalanta come allenatore delle squadre giovanili. Nel 1979 va al Bari dove, subentrato a stagione in corso, viene a sua volta esonerato prima del termine del campionato. Nel 1981 torna ancora all'Atalanta subentrando a Bruno Bolchi, ma non riesce a salvare gli orobici dalla Serie C1. Conclude così la carriera di allenatore.

Così scriveva "L'Eco di Bergamo" indomani della sua morte:

Ci ha lasciato una bandiera atalantina. Giulio Corsini, ex giocatore ed ex allenatore nerazzurro, è morto nella mattinata del 31 dicembre a 76 anni. Era malato da tempo e la gravità delle condizioni fisiche l'aveva progressivamente allontanato dallo stadio con suo grande dispiacere: era un appassionato tifoso e aveva la squadra atalantina nel cuore. Corsini lascia la moglie Mirella, i figli Nicola e Cristiana, i nipoti Alessandro e Michela e Andrea. I funerali si svolgeranno il 2 gennaio, alle ore 14,30, nella chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro in Colonna. La salma è composta nella camera mortuaria dell'Istituto Gleno. Bergamasco di città, scoperto da Ciatto nelle file dell'oratorio della Malpensata, si segnalò come terzino sinistro esordendo in prima squadra in serie A a 19 anni nel 1953 in trasferta contro la Triestina: giocò nell'Atalanta per cinque campionati nella massima divisione, dal 1952/'53 al 1957/'58, per un totale di 130 partite e due reti, prima di approdare alla Roma AS. In giallorosso restò sette anni vincendo anche una Coppa delle Fiere. Concluse la carriera da calciatore nel Mantova. Come mister nerazzurro conquistò, al primo tentativo, la promozione in serie A nello spareggio di Bologna con Bari e Catanzaro nel 1970/'71. Corsini allenò l'Atalanta anche in serie A nel 1971/'72 e 1972/'73 quando retrocesse e nel 1973/'74 venne esonerato in B all'11ª giornata (lo sostituì Heriberto Herrera). Sampdoria, Lazio, Cesena AC, Bari e ancora Atalanta le sue successive tappe da tecnico. Nel 1980/'81 tentò di salvare i bergamaschi dalla retrocessione in serie C sostituendo Bruno Bolchi dopo il girone d'andata, ma non riuscì nell'impresa e si ritirò.







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