Nedved Pavel: differenze tra le versioni

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Centrocampista, nato a Cheb (Repubblica Ceca) il [[30 agosto]] [[1972]]. Soprannominato affettuosamente "Tappetino", per la propensione a subire fallo e rimanere a terra dopo essere stato colpito duramente.
Centrocampista, nato a Cheb (Repubblica Ceca) il [[30 agosto]] [[1972]]. Soprannominato affettuosamente "Tappetino", per la propensione a subire fallo e rimanere a terra dopo essere stato colpito duramente.
Cresciuto prima nel TJ Skalná, dove inizia a calciare nel [[1977]], e poi dal [[1985]] nel RH Cheb, passa al glorioso Dukla Praga dove viene promosso in prima squadra nel [[1991]]. Nella stagione [[1992/93]] Nedved è acquistato dallo [[Sparta Praga]], con cui gioca per cinque stagioni e realizza 26 reti. Nel [[1996]] è protagonista di un [[X Campionato Europeo per Nazioni Inghilterra 1996|Campionato Europeo]] brillante arrivando in finale con la sua Nazionale. Alla fine del torneo, fortemente voluto dal tecnico biancoceleste [[Zeman Zdenek|Zdenek Zeman]], passa alla Lazio che per aggiudicarselo vince una vera e propria asta di mercato con il [[PSV Eindhoven]]. Nel primo [[Campionato|campionato]] di [[Serie A]] Pavel trova per undici volte la via della rete. Nella stagione [[1997/98]] solleva [[Mercoledì 29 aprile 1998 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 3-1|il suo primo trofeo italiano]], la [[Coppa Italia]], perdendo però [[Mercoledì 6 maggio 1998 - Paris, stade Parc des Princes - Lazio-Inter 0-3|la finale]] di [[Coppa UEFA]] disputata a Parigi contro l'[[Inter]]. L'annata seguente Nedved rifiuta un sontuoso contratto offertogli dall'[[Atletico Madrid]]. Malgrado un infortunio che lo blocca per molto tempo, vince la [[Supercoppa Italiana]], [[Sabato 29 agosto 1998 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 1-2|realizzando una delle due reti]], e la [[Coppa delle Coppe]]. [[Mercoledì 19 maggio 1999 - Birmingham, Villa Park - RCD Mallorca-Lazio 1-2|Segna il gol decisivo]] che regala alla Lazio la sua prima coppa europea, per poi dar sfogo a un'esultanza che contagia tutto lo stadio. La stagione [[1999/00]] inizia [[Venerdì 27 agosto 1999 - Montecarlo, stadio Louis II - Manchester United-Lazio 0-1|con la vittoria]] della [[Supercoppa Europea]] contro il fortissimo [[Manchester United]] di Sir Alex Ferguson. Nedved realizza 5 reti in campionato, tra cui due storiche: [[Domenica 9 gennaio 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 3-1|la prima]] contro il [[Bologna]] nel giorno del [[Centenario del 9 gennaio 2000|Centenario]] della Lazio e l'altra nel [[Derby|derby]] di ritorno [[Sabato 25 marzo 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 2-1|vinto dalla Lazio per 2-1]], fondamentale per dare il via alla rimonta-scudetto ai danni della [[Juventus FC|Juventus]]. [[Domenica 14 maggio 2000 – Roma, stadio Olimpico – Lazio-Reggina 3-0|All'ultima giornata]] Nedved e compagni si laureano [[Campioni d'Italia]], suggellando con un trionfo una stagione emozionante e drammatica assieme. Nella sua ultima stagione romana realizza 13 gol [[Venerdì 8 settembre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 4-3| e vince]] la [[Supercoppa Italiana]]. A fine stagione la Lazio è costretta a cedere il giocatore per far cassa: Nedved va alla [[Juventus FC|Juve]] al termine di un vero e proprio intrigo di mercato e un rinnovo di contratto annunciato ma poi mai siglato. Il ceco saluta Roma con 138 presenze e 33 reti in [[campionato]]. Dopo un avvio difficoltoso, Pavel gioca in bianconero otto [[Campionato|anni]] (247 presenze e 51 reti). Vince il ''Pallone d'Oro'' nel [[2003]] e il premio ''Guerin d'oro'' per la stagione [[2002/03]], divenendo un simbolo della Vecchia Signora. Nel febbraio [[2009]] annuncia il suo ritiro dal calcio giocato al termine della stagione. Nell'ottobre [[2010]] diventa uno degli undici componenti del CdA della [[Juventus]], mentre dal [[2015]] è vice-presidente del club. Termina la sua esperienza dirigenziale nel [[2023]], con l'uscita di scena del presidente Andrea Agnelli. Dopo una breve esperienza da direttore sportivo con l'Al-Shabab, Pavel torna in patria e diviene direttore tecnico della federazione ceca.
Cresciuto prima nel TJ Skalná, dove inizia a calciare nel [[1977]], e poi dal [[1985]] nel RH Cheb, passa al glorioso Dukla Praga dove viene promosso in prima squadra nel [[1991]]. Nella stagione [[1992/93]] Nedved è acquistato dallo [[Sparta Praga]], con cui gioca per cinque stagioni e realizza 26 reti. Nel [[1996]] è protagonista di un [[X Campionato Europeo per Nazioni Inghilterra 1996|Campionato Europeo]] brillante arrivando in finale con la sua Nazionale. Alla fine del torneo, fortemente voluto dal tecnico biancoceleste [[Zeman Zdenek|Zdenek Zeman]], passa alla Lazio che per aggiudicarselo vince una vera e propria asta di mercato con il [[PSV Eindhoven]]. Nel primo [[Campionato|campionato]] di [[Serie A]] Pavel trova per undici volte la via della rete. Nella stagione [[1997/98]] solleva [[Mercoledì 29 aprile 1998 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Milan 3-1|il suo primo trofeo italiano]], la [[Coppa Italia]], perdendo però [[Mercoledì 6 maggio 1998 - Paris, stade Parc des Princes - Lazio-Inter 0-3|la finale]] di [[Coppa UEFA]] disputata a Parigi contro l'[[Inter]]. L'annata seguente Nedved rifiuta un sontuoso contratto offertogli dall'[[Atletico Madrid]]. Malgrado un infortunio che lo blocca per molto tempo, vince la [[Supercoppa Italiana]], [[Sabato 29 agosto 1998 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 1-2|realizzando una delle due reti]], e la [[Coppa delle Coppe]]. [[Mercoledì 19 maggio 1999 - Birmingham, Villa Park - RCD Mallorca-Lazio 1-2|Segna il gol decisivo]] che regala alla Lazio la sua prima coppa europea, per poi dar sfogo a un'esultanza che contagia tutto lo stadio. La stagione [[1999/00]] inizia [[Venerdì 27 agosto 1999 - Montecarlo, stadio Louis II - Manchester United-Lazio 0-1|con la vittoria]] della [[Supercoppa Europea]] contro il fortissimo [[Manchester United]] di Sir Alex Ferguson. Nedved realizza 5 reti in campionato, tra cui due storiche: [[Domenica 9 gennaio 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bologna 3-1|la prima]] contro il [[Bologna]] nel giorno del [[Centenario del 9 gennaio 2000|Centenario]] della Lazio e l'altra nel [[Derby|derby]] di ritorno [[Sabato 25 marzo 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 2-1|vinto dalla Lazio per 2-1]], fondamentale per dare il via alla rimonta-scudetto ai danni della [[Juventus FC|Juventus]]. [[Domenica 14 maggio 2000 – Roma, stadio Olimpico – Lazio-Reggina 3-0|All'ultima giornata]] Nedved e compagni si laureano [[Campioni d'Italia]], suggellando con un trionfo una stagione emozionante e drammatica assieme. Nella sua ultima stagione romana realizza 13 gol [[Venerdì 8 settembre 2000 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Inter 4-3| e vince]] la [[Supercoppa Italiana]]. A fine stagione la Lazio è costretta a cedere il giocatore per far cassa: Nedved va alla [[Juventus FC|Juve]] al termine di un vero e proprio intrigo di mercato e un rinnovo di contratto annunciato ma poi mai siglato. Il ceco saluta Roma con 138 presenze e 33 reti in [[campionato]]. Dopo un avvio difficoltoso, Pavel gioca in bianconero otto [[Campionato|anni]] (247 presenze e 51 reti). Vince il ''Pallone d'Oro'' nel [[2003]] e il premio ''Guerin d'oro'' per la stagione [[2002/03]], divenendo un simbolo della Vecchia Signora. Nel febbraio [[2009]] annuncia il suo ritiro dal calcio giocato al termine della stagione. Nell'ottobre [[2010]] diventa uno degli undici componenti del CdA della [[Juventus]], mentre dal [[2015]] è vice-presidente del club. Termina la sua esperienza dirigenziale nel [[2023]], con l'uscita di scena del presidente Andrea Agnelli. Dopo una breve esperienza da direttore sportivo con l'Al-Shabab, nel [[2025]] Pavel torna in patria e diviene direttore tecnico della federazione ceca.


Giocatore moderno, instancabile, tecnico, veloce, Pavel Nedved giocava a tutto campo. Era dotato di un tiro fortissimo con ambedue i piedi. La sua permanenza alla Lazio è coincisa con i più grandi trofei conquistati dalla società nella sua intera storia. Molto amato dai tifosi laziali durante la sua esperienza a Roma, la grande passione si è tramutata in astio dopo il tumultuoso addio del ragazzo, complice anche una certa freddezza dimostrata da Nedved, oramai vero e proprio "uomo-Juventus", nel ricordare gli anni della sua avventura laziale.
Giocatore moderno, instancabile, tecnico, veloce, Pavel Nedved giocava a tutto campo. Era dotato di un tiro fortissimo con ambedue i piedi. La sua permanenza alla Lazio è coincisa con i più grandi trofei conquistati dalla società nella sua intera storia. Molto amato dai tifosi laziali durante la sua esperienza a Roma, la grande passione si è tramutata in astio dopo il tumultuoso addio del ragazzo, complice anche una certa freddezza dimostrata da Nedved, oramai vero e proprio "uomo-Juventus", nel ricordare gli anni della sua avventura laziale.

Versione delle 11:14, 24 lug 2025

Pavel Nedved

Centrocampista, nato a Cheb (Repubblica Ceca) il 30 agosto 1972. Soprannominato affettuosamente "Tappetino", per la propensione a subire fallo e rimanere a terra dopo essere stato colpito duramente.

Cresciuto prima nel TJ Skalná, dove inizia a calciare nel 1977, e poi dal 1985 nel RH Cheb, passa al glorioso Dukla Praga dove viene promosso in prima squadra nel 1991. Nella stagione 1992/93 Nedved è acquistato dallo Sparta Praga, con cui gioca per cinque stagioni e realizza 26 reti. Nel 1996 è protagonista di un Campionato Europeo brillante arrivando in finale con la sua Nazionale. Alla fine del torneo, fortemente voluto dal tecnico biancoceleste Zdenek Zeman, passa alla Lazio che per aggiudicarselo vince una vera e propria asta di mercato con il PSV Eindhoven. Nel primo campionato di Serie A Pavel trova per undici volte la via della rete. Nella stagione 1997/98 solleva il suo primo trofeo italiano, la Coppa Italia, perdendo però la finale di Coppa UEFA disputata a Parigi contro l'Internazionale FC. L'annata seguente Nedved rifiuta un sontuoso contratto offertogli dall'Atletico Madrid. Malgrado un infortunio che lo blocca per molto tempo, vince la Supercoppa Italiana, realizzando una delle due reti, e la Coppa delle Coppe. Segna il gol decisivo che regala alla Lazio la sua prima coppa europea, per poi dar sfogo a un'esultanza che contagia tutto lo stadio. La stagione 1999/00 inizia con la vittoria della Supercoppa Europea contro il fortissimo Manchester United di Sir Alex Ferguson. Nedved realizza 5 reti in campionato, tra cui due storiche: la prima contro il Bologna nel giorno del Centenario della Lazio e l'altra nel derby di ritorno vinto dalla Lazio per 2-1, fondamentale per dare il via alla rimonta-scudetto ai danni della Juventus. All'ultima giornata Nedved e compagni si laureano Campioni d'Italia, suggellando con un trionfo una stagione emozionante e drammatica assieme. Nella sua ultima stagione romana realizza 13 gol e vince la Supercoppa Italiana. A fine stagione la Lazio è costretta a cedere il giocatore per far cassa: Nedved va alla Juve al termine di un vero e proprio intrigo di mercato e un rinnovo di contratto annunciato ma poi mai siglato. Il ceco saluta Roma con 138 presenze e 33 reti in campionato. Dopo un avvio difficoltoso, Pavel gioca in bianconero otto anni (247 presenze e 51 reti). Vince il Pallone d'Oro nel 2003 e il premio Guerin d'oro per la stagione 2002/03, divenendo un simbolo della Vecchia Signora. Nel febbraio 2009 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato al termine della stagione. Nell'ottobre 2010 diventa uno degli undici componenti del CdA della Juventus, mentre dal 2015 è vice-presidente del club. Termina la sua esperienza dirigenziale nel 2023, con l'uscita di scena del presidente Andrea Agnelli. Dopo una breve esperienza da direttore sportivo con l'Al-Shabab, nel 2025 Pavel torna in patria e diviene direttore tecnico della federazione ceca.

Giocatore moderno, instancabile, tecnico, veloce, Pavel Nedved giocava a tutto campo. Era dotato di un tiro fortissimo con ambedue i piedi. La sua permanenza alla Lazio è coincisa con i più grandi trofei conquistati dalla società nella sua intera storia. Molto amato dai tifosi laziali durante la sua esperienza a Roma, la grande passione si è tramutata in astio dopo il tumultuoso addio del ragazzo, complice anche una certa freddezza dimostrata da Nedved, oramai vero e proprio "uomo-Juventus", nel ricordare gli anni della sua avventura laziale.



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