Simoni Luigi: differenze tra le versioni

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Nato a Crevalcore (BO) il [[22 gennaio]] [[1939]].

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La stagione successiva centra la promozione in [[Serie A]] e viene confermato per le due stagioni succesive nella massima serie. Dopo un biennio alla guida del [[Brescia]], torna al [[Genoa]] in [[Serie B]] (stagione [[1980/81]]) dove conquista subito la promozione a spese proprio della Lazio. Rimane altre tre stagioni sotto la Lanterna, ma l'ultima stagione retrocede in [[Serie B]] a causa della differenza reti peggiore rispetto alla Lazio.

Nel [[1984/85]] è alla guida del [[Pisa]], la stagione successiva il Presidente [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] decide di affidargli la squadra, appena retrocessa, per risalire in [[Serie A]]. Il campionato però si rivela più difficile del previsto e la squadra non va oltre il centro classifica. Torna quindi a Genova per una stagione, poi allena [[Empoli]] e [[Cosenza]] sempre in [[Serie B]].

Nel [[1990/91]] è alla guida della [[Carrarese]] in [[Serie C1]]. Viene confermato nonostante la retrocessione in [[C2]]. La sua carriera sembra ormai giunta al tramonto.
Ma la chiamata della Cremonese nei cadetti e la relativa promozione in [[Serie A]] lo riporta in auge. Allena i grigiorossi tre anni nella massima serie, poi la chiamata del [[Napoli]], con il quale sfiora la [[Coppa Italia]] persa in finale contro il [[Vicenza]].

Arriva poi l'occasione più importante della sua carriera: l'[[Internazionale FC|Inter]].
Con i nerazzurri [[Mercoledì 6 maggio 1998 - Paris, stade Parc des Princes - Lazio-Inter 0-3|vince]] la [[Coppa UEFA]] in finale a Parigi contro la Lazio ed arriva secondo in campionato. Un secondo posto ricco di polemiche a causa della partita contro la Juventus in cui perde le staffe prendendosela con l'arbitro che non aveva concesso un rigore ai milanesi.


Nato a Crevalcore (Bo) il [[22 gennaio]] [[1939]]. Dopo un'ottima carriera da calciatore con [[Mantova]], [[Napoli]], [[Torino]], [[Juventus FC|Juventus]], [[Brescia]] e [[Genoa]], inizia la carriera da allenatore, proprio con i grifoni nel [[1974/75]].
La stagione successiva centra la promozione in [[serie A]] e viene confernmato per le due stagioni succesive nella massima serie.
Dopo un biennio alla guida del Brescia, torna al Genoa in [[serie B]] (stagione [[1980/81]]) dove conquista subito la promozione in serie A a spese proprio della Lazio. Rimane altre tre stagioni sotto la Lanterna, ma l'ultima stagione retrocede in B a causa della differenza reti peggiore rispetto alla Lazio.
Nel [[1984/85]] è alla guida del [[Pisa]], la stagione successiva il Presidente [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] decide di affidargli la squadra, appena retrocessa, per risalire in serie A.
Il campionato però si rivela più difficile del previsto e la squadra non va oltre il centro classifica.
Torna quindi a Genova per una stagione, poi [[Empoli]] e [[Cosenza]] sempre in serie B.
Nel [[1990/91]] è alla guida della [[Carrarese]] in [[serie C1]]. Viene confermato nonostante la retrocessione in [[C2]].
La sua carriera sembra ormai giunta al tramonto.
Ma la chiamata della Cremonese in B e la relativa promozione in A lo riporta in auge.
Allena i grigiorossi tre anni in serie A, poi la chiamata del Napoli, con il quale sfiora la [[Coppa Italia]] persa in finale contro il [[Vicenza]].
Arriva l'occasione più importante della sua carriera: l'[[Internazionale FC|Inter]].
Con i nerazzurri vince la [[Coppa UEFA]] in finale a Parigi contro la Lazio ed arriva seconda in campionato.
Un secondo posto ricco di polemiche a causa della partita contro la Juventus, in cui perde le staffe prendendosela con l'arbitro.
L'anno successivo viene confermato ma durante il campionato viene esonerato.
L'anno successivo viene confermato ma durante il campionato viene esonerato.
Ricomincia prima con il [[Piacenza]] e poi con il Torino.
Ricomincia prima con il [[Piacenza]] e poi con il [[Torino]]. Tenta poi l'avventura nel [[2001/02]] con il CSKA Sofia, poi torna in Italia con l'[[Ancona]].
Viene successivamente richiamato dal [[Napoli]] in [[Serie B]] per tentare la promozione ([[2003/04]]) e l'anno successivo allena il [[Siena]] in [[Serie A]].
Tenta l'avventura nel [[2001/02]] con il CSKA Sofia, poi torna in Italia con l'[[Ancona]].
Viene richiamato dal Napoli in serie B per tentare la promozione ([[2003/04]]) e l'anno successivo allena il [[Siena]] in serie A.


[[Categoria:Biografie|Simoni, Luigi]]
[[Categoria:Biografie|Simoni, Luigi]]

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Luigi Simoni

Nato a Crevalcore (BO) il 22 gennaio 1939.

Dopo un'ottima carriera da calciatore con Mantova, Napoli, Torino AC, Juventus, Brescia e Genoa, inizia la carriera da allenatore, proprio con i grifoni nel 1974/75.

La stagione successiva centra la promozione in Serie A e viene confermato per le due stagioni succesive nella massima serie. Dopo un biennio alla guida del Brescia, torna al Genoa in Serie B (stagione 1980/81) dove conquista subito la promozione a spese proprio della Lazio. Rimane altre tre stagioni sotto la Lanterna, ma l'ultima stagione retrocede in Serie B a causa della differenza reti peggiore rispetto alla Lazio.

Nel 1984/85 è alla guida del Pisa, la stagione successiva il Presidente Chinaglia decide di affidargli la squadra, appena retrocessa, per risalire in Serie A. Il campionato però si rivela più difficile del previsto e la squadra non va oltre il centro classifica. Torna quindi a Genova per una stagione, poi allena Empoli e Cosenza sempre in Serie B.

Nel 1990/91 è alla guida della Carrarese in Serie C1. Viene confermato nonostante la retrocessione in C2. La sua carriera sembra ormai giunta al tramonto. Ma la chiamata della Cremonese nei cadetti e la relativa promozione in Serie A lo riporta in auge. Allena i grigiorossi tre anni nella massima serie, poi la chiamata del Napoli, con il quale sfiora la Coppa Italia persa in finale contro il Vicenza.

Arriva poi l'occasione più importante della sua carriera: l'Inter. Con i nerazzurri vince la Coppa UEFA in finale a Parigi contro la Lazio ed arriva secondo in campionato. Un secondo posto ricco di polemiche a causa della partita contro la Juventus in cui perde le staffe prendendosela con l'arbitro che non aveva concesso un rigore ai milanesi.

L'anno successivo viene confermato ma durante il campionato viene esonerato. Ricomincia prima con il Piacenza e poi con il Torino AC. Tenta poi l'avventura nel 2001/02 con il CSKA Sofia, poi torna in Italia con l'Ancona. Viene successivamente richiamato dal Napoli in Serie B per tentare la promozione (2003/04) e l'anno successivo allena il Siena in Serie A.