Il Calciomercato 1972: differenze tra le versioni

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Versione delle 22:33, 15 mar 2009

Re Cecconi, trattativa difficile
Lenzini blinda Chinaglia
Articolo che parla del ventilato ritorno di Maestrelli a Foggia

Appena ritornata in Serie A il presidente Lenzini, assieme al direttore sportivo Sbardella e di concerto con l'allenatore Maestrelli, pianificarono il mercato dei biancazzurri per cercare di creare una formazione in grado di centrare una salvezza tranquilla e di non intaccare le esigue casse della società.

In teoria sarebbero state fatte 2 cessioni importanti: Massa e Chinaglia, anche se per la seconda c'erano molti dubbi da parte del presidente e dell'allenatore. Per Massa, c'erano le milanesi sulle sue tracce, e fu accettata l'offerta dell Inter che in cambio del centrocampista mise sul piatto 300 milioni più Silva e Frustalupi. Lo scambio fu fortemente contestato dai tifosi, in quanto Massa era un idolo delle folle biancocelesti, che contestarono a Lenzini di averlo scambiato con un giocatore ormai anziano come Frustalupi. Ci fu lo scambio di portieri con il Novara:Pulici approdò in biancazzurro, mentre Di Vincenzo andò ai piemontesi per poi essere girato al Brindisi assieme a 57 milioni di lire. Dal Como arrivò l'ala Garlaschelli e Trinchero per 200 milioni, mentre dal Foggia fu acquistato il biondo Centrocampista Re Cecconi per circa 300 milioni e lo stesso Trinchero appena prelevato dai lariani. Re Cecconi fu fortemente voluto dall'allenatore Maestrelli, che riuscì a convincere Lenzini a sborsare una grossa cifra per strapparlo alla concorrenza del Torino. Un emissario della Lazio andò a far firmare il contratto,direttamente nella casa del presidente dei Rossoneri, che era in convalescenza da una malattia. Rientra per fine prestito dall'Arezzo,il portiere Moriggi. Inoltre dalla Roma viene acquistato Petrelli in modo quasi carbonaro. Il contratto infatti viene siglato in un bagno dell'Hotel, lontano da sguardi indiscreti, il difensore passò alla Lazio per 18 milioni più Sulfaro ai giallorossi.

Maestrelli riconfermato
Massa oggetto di mercato

Alla notizia dell'acquisto dell'ex giallorosso, in rotta con l'allenatore Helenio Herrera, i tifosi laziali protestarono vivacemente contro i vertici della società biancazzurra. Sul fronte delle cessioni,oltre a quelle già citate di Massa e Di Vincenzo, lasciarono la Lazio il portiere Bandoni che passa al Catanzaro, il centravanti Abbondanza ritorna al Napoli, il terzino Legnaro fu ceduto invece all'Ascoli. Il terzino Papadopulo viene ceduto al Brindisi mentre Gritti rientra al Lecco in Serie B. Fortunato invece passa al Lecce mentre Facchin si ritira dall'attività agonistica. Diverso il discorso per Chinaglia la cui Juventus arrivò ad offrire quasi un miliardo di lire per il cartellino del giocatore, più l'acquisto di un comprensorio di case costruito dai Lenzini a Pomezia e rimasto invenduto. I giornali del nord davano per scontato l'affare, tanto da inserire il centravanti biancoceleste nei tabellini dei Bianconeri per la stagione che stava per iniziare. Lenzini era già d'accordo con Boniperti, mentre Maestrelli nicchiava. L'unico all'oscuro di tutto era l'attaccante biancazzurro tenuto a debita distanza dalla società che aveva paura di un suo rifiuto. E il rifiuto, netto, categorico arrivò da Long John che addirittura "minacciò" Lenzini di smettere di giocare piuttosto che andare a Torino. Addirittura le cronache dell'epoca riferiscono che Chinaglia prese per il bavero della giacca Lenzini e lo appese dietro la porta a vetri. Probabilmente il fatto non fu vero, ma serviva per "colorare" ancora di più il gran rifiuto. La porta a vetri, comunque andò in frantumi. L'affare sfumò, e quasi certamente, non per le bizze, dell'attaccante, ma perchè Lenzini, non voleva privarsi del giocatore, per non dare adito a contestazioni che sarebbero state feroci da parte dei tifosi, e che già nei giorni precedenti erano iniziate, fomentate dalla stampa che parlava di nuova "smobilitazione" ed "indebolimento". E sopratutto sfumò grazie all'abile regia occulta di Maestrelli che spinse il giocatore a rifiutare ogni accordo di cessione. Alla fine del calciomercato, la Lazio risultava stravolta rispetto alla stagione precedente, e mai fino ad allora, la campagna acquisti cessioni aveva visto tanti movimenti.