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[[1999/00|Stagione]] |
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==Biografia== |
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Roberto (Bob) Lovati, portiere, è nato a Cusano Milanino (MI) il [[20 luglio]] [[1927]]. |
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[[Domenica 19 marzo 2000 - Verona, stadio Marc’Antonio Bentegodi - Verona-Lazio 1-0|Turno precedente]] - [[Sabato 1 aprile 2000 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 0-1|Turno successivo]] |
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{{datalink|25|marzo|2000}} - '''[[2000|2892]]''' - Campionato di Serie A 1999/00 - '''XXVII giornata''' |
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[[Immagine:Lovati5.jpg|thumb|left|150px|Roberto Lovati]] |
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[[Immagine:Lovati Monza.jpg|thumb|left|150px|Lovati in azione]] |
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[[Immagine:Lovati60.jpg|thumb|left|150px|Lovati alla Lazio]] |
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[[Immagine:Lovati3.jpg|thumb|left|150px|Lovati in allenamento]] |
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[[Immagine:Lovati4.jpg|thumb|left|150px|L'attuale Lovati]] |
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'''LAZIO''': [[Marchegiani Luca|Marchegiani]] (43' [[Ballotta Marco|Ballotta]]), [[Gottardi Guerino|Gottardi]], [[Negro Paolo|Negro]], [[Couto Silva Fernando Manuel|Couto]], [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]], [[Sérgio Conceição (Paulo Sergio Merceneiro da Conceição)|Conceição]], [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]], [[Simeone Diego Pablo|Simeone]], [[Nedved Pavel|Nedved]], [[Veron Juan Sebastian|Veron]] (66' [[Sensini Roberto Nestor|Sensini]]), [[Inzaghi (II) Simone|S.Inzaghi]] (74’ [[Boksic Alen|Boksic]]). A disposizione: [[Lombardo Attilio|Lombardo]], [[Mancini Roberto|Mancini]], [[Ravanelli Fabrizio|Ravanelli]], [[Salas Marcelo Melinão|Salas]]. All. [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]]. |
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===Dai primi passi all'arrivo alla Lazio=== |
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'''ROMA''': Lupatelli, Zago, Aldair, Mangone, Cafu (37' [[Rinaldi Alessandro|Rinaldi]]), Di Francesco, Nakata (46' Marcos Assunçao), Candela (58' Tommasi), Totti, Montella, Delvecchio. A disposizione: Campagnolo, Gurenko, Blasi, Poggi. All. Capello. |
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Nel [[1946/47]] inizia a giocare nella squadra della sua cittadina l'U.S. Gerli del presidente Romano Augusti. In questa società, che dal [[1947/48]] si chiamerà U.S. Cusano Milanino, il giocatore rimane tre stagioni. Nel [[1949/50]] viene acquistato dal [[Pisa]] in [[Serie B]] e con i nerazzurri toscani giocherà per altre tre stagioni sommando 5 presenze nel primo anno, 18 nel secondo e 36 nel terzo. |
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'''Arbitro:''' Sig. Messina di Bergamo ('''Guardalinee:''' Zuccolini e Contente - '''Quarto uomo:''' Di Mauro). |
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Nel [[1952/53]] viene comprato dal Monza Brianza, sempre in [[Serie B]], e giocherà per due stagioni per complessive 68 gare ed imponendosi come uno dei migliori portieri della categoria. |
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'''Marcatori:''' 3' Montella, 25’ [[Nedved Pavel|Nedved]], 28’ [[Veron Juan Sebastian|Veron]]. |
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Nell'estate del [[1954]] la Lazio, improvvidamente, cede al [[Vicenza]] il grande [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] e si appresta a disputare la nuova stagione con in porta il giovane e promettente [[De Fazio Aldo|De Fazio]] ed il vecchio [[Zibetti Giuseppe|Zibetti]], prelevato dal [[Brescia]]. |
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'''Note:''' giornata soleggiata, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: [[Nedved Pavel|Nedved]] e [[Ballotta Marco|Ballotta]] per comportamento non regolamentare, Candela, [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]], Di Francesco, [[Simeone Diego Pablo|Simeone]], Montella, Assunçao, Tommasi per gioco falloso. Grave incidente a [[Marchegiani Luca|Marchegiani]] (trauma cranico e cervicale), infortuni per Cafù e Candela . Angoli 6-6. Recupero, 6' p.t., 5' + 1' s.t. |
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[[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] e [[Vaselli Mario|Vaselli]] decidono di acquistare dal Monza Lovati per 40 milioni prestandolo, però, per un anno al [[Torino FC|Torino]], fortissimamente voluto dal nuovo allenatore granata Annibale Frossi proveniente proprio dal club brianzolo. |
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Non è troppo fortunata la stagione della Lazio per ciò che riguarda il portiere: De Fazio non si conferma ai livelli sperati e Zibetti è troppo anziano per dare sicurezza alla squadra. L'anno successivo, nella stagione [[1955/56]], ecco Lovati giungere finalmente nella squadra biancoceleste. |
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'''Spettatori:''' 74.076 di cui 36.757 abbonati. Incasso £. 3.351.460.984. |
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===Anni biancocelesti e l'esordio in Nazionale=== |
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La Lazio, in quel campionato, è allenata dal duo [[Copernico Roberto|Copernico]]-[[Ferrero Luigi|Ferrero]] ma a Gennaio avviene, a causa di risultati deludenti, un cambio di guida tecnica e viene preso l'inglese [[Carver Jesse|Carver]]. |
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[[Immagine:25mar00a.jpg|thumb|left|200px|La rete di Nedved]] |
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I biancocelesti effettueranno una rimonta spettacolare e finiranno terzi in classifica a pari punti con l'[[Internazionale FC|Internazionale]]. E' una squadra molto forte che si avvale di giocatori come [[Selmosson Bernt Arne|Selmosson]], [[Bettini Lorenzo|Bettini]], [[Muccinelli Ermes|Muccinelli]], [[Sentimenti (V) Primo|Sentimenti (V)]], [[Vivolo Pasquale|Vivolo]], [[Fuin Luigi|Fuin]], [[Molino Giovanni|Molino]] e anche di Bob Lovati che disputa un campionato d'altissimo livello. |
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[[Immagine:25mar00b.jpg|thumb|left|200px|Il goal di Veron]] |
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[[Immagine:25mar00c.jpg|thumb|left|200px|La gioia della panchina]] |
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Con il morale sotto i tacchi per la sconfitta di Verona ed il conseguente allungo della [[Juventus FC|Juventus]] in testa alla classifica, la Lazio affronta la settimana che precede il [[Derby]]. Intanto venerdi [[24 marzo]], nell'anticipo del [[Campionato]], la squadra bianconera esce nettamente battuta dal [[Milan AC|Milan]] a San Siro per 2-0. |
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Gioca 32 partite, saltandone solo due per infortunio in cui viene sostituito dalla riserva [[Bandini Giampiero|Bandini]]. La sua migliore prestazione è quella del [[4 aprile 1956 – Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-0|derby di ritorno]] dove è un baluardo insormontabile per i pericolosi Da Costa e Nyers. |
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Questo galvanizza i giocatori biancocelesti perchè con una vittoria potrebbero riaprire il discorso [[Scudetto]]. Con la solita grande cornice di pubblico che da sempre contraddistingue la stracittadina capitolina, in uno stadio con prevalenza di colori biancocelesti, le due squadre scendono in campo. Fra i tifosi, e soprattutto fra i giocatori, è ancora vivo il ricordo del disastroso [[Derby]] di andata ma, all'oscuro dei supporters biancocelesti, ci ha pensato l'ex [[Mihajlović Siniša|Mihajlovic]] a caricare i compagni di squadra motivandoli con un semplice cartello affisso negli spogliatoi di [[Centro Sportivo di Formello|Formello]] con scritto ''"A volte le aquile scendono al livello delle galline, ma una gallina non potrà mai volare in alto come un'aquila"''. |
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La stagione successiva vede la conferma ad altissimi livelli del numero uno laziale che gioca tutte le partite, con [[Orlandi Nello|Orlandi]] riserva e con la Lazio, allenata ancora da Carver, splendida terza ad un solo punto dalla [[Fiorentina AC|Fiorentina]] e con la difesa meno battuta del campionato. |
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Chiaro è il riferimento ad alcune dichiarazioni post-partita della gara di andata che non sono per niente andate giù alla squadra. Purtroppo i fantasmi di un'altra partita negativa si riaffacciano sull'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] quando al 3' minuto la [[Roma AS|Roma]] passa in vantaggio con Montella, gelando la tifoseria biancoceleste. La Lazio accusa il colpo e ci vogliono una decina di minuti prima che metabolizzi lo svantaggio e cominci a giocare impadronendosi del centrocampo. |
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[[Foni Alfredo|Alfredo Foni]], D.T. della Nazionale, lo convoca in maglia azzurra e lo fa esordire a Roma contro l'Irlanda del Nord il [[25 aprile]] [[1957]] nelle qualificazioni ai Mondiali. L'Italia si impone per 1-0 e Bob se la cava egregiamente. |
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Cominciano così gli attacchi dei biancazzurri, spinti da un [[Veron Juan Sebastian|Veron]] in palla e da un [[Nedved Pavel|Nedved]] irrefrenabile. Al 25' minuto arriva il giusto pareggio grazie ad un'incursione del centrocampista ceco, complice una leggera deviazione di Zago. Adesso è la [[Roma AS|Roma]] ad accusare il colpo e ad avere paura degli attacchi dei biancocelesti sospinti dal pubblico che ha capito che si può vincere questa partita. |
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Viene confermato per la difficile trasferta di Zagabria del [[12 maggio]] (data "magica" fondamentale per la vittoria del primo [[Scudetto]] biancoceleste nel [[1974]]), contro la Jugoslavia, ma una squadra azzurra disorganizzata, stanca e passiva, subisce ben sei reti dagli scatenati avversari. |
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Al 28' Veron viene maldestramente atterrato fuori dal limite dell'area con conseguente punizione che "la Brujita" si appresta a battere. La barriera della Roma è folta ma non può impedire alla traiettoria della palla, impostatagli dal numero 23 laziale, di aggirarla e finire la sua corsa sotto la traversa. Il pubblico laziale, che aveva assistito in silenzio alla battuta del calcio di punizione, può sfogare la sua gioia in un boato assordante. I giallorossi accusano il colpo e perdono Cafù per infortunio. |
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Lovati non ha particolari colpe ma la sua carriera in Nazionale finirà precocemente, anche a causa della concorrenza di portieri italiani molto forti e soprattutto di proprietà degli squadroni del Nord, come Ghezzi, Buffon, Mattrel. Il campionato seguente, [[1957/58]], vede il cambio dell'allenatore. [[Carver Jesse|Carver]] non resiste al fascino dei soldi dell'[[Internazionale FC|Inter]] e va a Milano, mentre la Lazio fa ricorso allo slavo [[Ciric Milovan|Ciric]]. |
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Al 41' il gelo cala sull'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] quando [[Marchegiani Luca|Marchegiani]], in uscita aerea, cade male con la testa verso il terreno di gioco. Il collo gli si gira in modo innaturale e perde i sensi. Accorrono i sanitari e viene subito trasportato via in ambulanza. Per lui trauma cervicale e lungo stop ma fortunatamente il peggio è scongiurato. La ripresa inizia con la [[Roma AS|Roma]] in avanti alla ricerca del pareggio, ma al 57' perde anche Candela rimanendo senza un'altra pedina importante per il suo gioco sulle fasce. |
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La stagione si rivela un inferno: si conclude con la Lazio in dodicesima posizione e con 65 goal al passivo. Lovati fa ogni domenica dei veri e propri miracoli ma la squadra non ha gioco, né schemi, né coraggio. Lovati gioca 26 partite e si conferma uno dei migliori portieri italiani sebbene per lui cominci l'"incubo Da Costa". Il centravanti romanista segna sempre con regolarità nei derby ed i tifosi beccano il povero Bob con benevole prese in giro che durano ancora ai nostri giorni. |
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Il forcing finale dei giallorossi non crea grossi grattacapi a [[Ballotta Marco|Ballotta]] ed al 96', quando l'arbitro fischia la fine della gara, i giocatori biancocelesti corrono verso i propri tifosi per festeggiare la vittoria, dedicata al giocatore della Primavera [[Aquino Rosario|Rosario Aquino]] morto nella notte precedente in un incidente stradale e soprattutto per il fatto che la distanza dalla [[Juventus FC|Juventus]] si è portata adesso a 6 punti con i bianconeri prossimi avversari in una gara che sarà decisiva per riaprire il discorso [[Scudetto|Scudetto]]. |
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In realtà Da Costa è uno dei più forti attaccanti della fine degli anni '50 ed i goal li realizza a tutti i portieri, tanto da vincere anche la classifica dei cannonieri. La stagione seguente è molto simile a quella precedente. La Lazio è affidata a [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] ma si dibatte in una crisi finanziaria gravissima. |
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[[Siliato Leonardo|Siliato]] è il presidente reggente. E' animato da sano realismo e arriva a vendere persino il fuoriclasse Selmosson alla [[Roma AS|Roma]] per tentare di salvare il bilancio. Gli acquisti sono di seconda fascia e le cessioni privano la squadra dei migliori giocatori. La Lazio arriva undicesima e ancora una volta Lovati risulta tra i più affidabili. Gioca 26 partite e nelle altre viene sostituito da un portiere toscano dai grandi mezzi: [[Cei Idilio|Idilio Cei]]. |
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I due campionati successivi si concludono il primo al dodicesimo posto (Lovati gioca solo 9 gare), ed il secondo con la prima, tristissima ma non sorprendente, retrocessione della Lazio, che vide il vecchio portiere in campo solo per 8 volte. La Lazio è una società in preda al caos: [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] viene esonerato e gli subentra la vecchia gloria [[Flamini Enrico|Flamini]] al quale subentrerà di nuovo [[Carver Jesse|Carver]]. |
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Il reggente [[Siliato Leonardo|Siliato]] se ne va e il suo posto viene preso dal redivivo [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] che però sarà sostituito dal commissario imposto dalla Lega Calcio, [[Giovannini]]. Roberto Lovati ha 34 anni e decide di chiudere con l'agonismo sebbene abbia ricevuto buone offerte da squadre di [[Serie B]]. |
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Ormai Roma l'ha adottato e Bob decide di non spostarsi dalla Capitale. Si è sposato, è nato un figlio e a Roma sta ottimamente. Si iscrive al Centro tecnico per Allenatori e prende il patentino risultando il migliore dei candidati. |
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image:25mar2000a.jpg|Il biglietto della gara |
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image:25mar2000b.jpg|La coreografia della curva |
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image:25mar2000c.jpg|Gottardi controlla Totti |
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image:25mar2000d.jpg|La rete di Nedved |
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Immagine:rm00a.jpg|Il ceco esulta sotto la M.Mario |
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image:25mar2000e.jpg|La gioia di Nedved e Ravanelli |
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Immagine:rm00c.jpg|Pavel si rivolge alla curva |
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immagine:rm00b.jpg|Un'uscita di Marchegiani |
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image:25mar2000f.jpg|Almeyda in azione |
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Immagine:rm00d.jpg|Veron esulta |
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image:25mar2000g.jpg|L'abbraccio a Veron |
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Immagine:rm00e.jpg|Intervento duro su Inzaghi |
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image:25mar2000i.jpg|Il tabellone |
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Immagine:rm00f.jpg|L'infortunio a Marchegiani |
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Immagine:rm00g.jpg|Una fase della gara |
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Immagine:rm00h.jpg|Pancaro esulta a fine gara |
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image:25mar2000l.jpg|Giocatori sotto la nord a festeggiare |
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image:25mar2000m.jpg|Veron si spoglia a fine gara |
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image:25mar2000n.jpg|Striscioni ironici dopo la gara |
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image:25mar2000h.jpg|Il titolo del Corsport del 26 marzo |
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===Testimonianza=== |
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Abbonato in curva Maestrelli, ci avevano dirottato in tribuna tevere centrale alta. |
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Roberto Lovati è il portiere del primo trofeo vinto dalla Lazio nella sua lunga storia. La [[Coppa Italia]] del [[1958]] vede il trionfo dei biancocelesti che vincono 7 partite e ne pareggiano 2 e battono in [[24 settembre 1958 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-0|finale]], all'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]], la Fiorentina con un goal di [[Prini Maurilio|Prini]] all'82'. Lovati è l'artefice di quella vittoria con parate superlative mentre il brasiliano [[Tozzi Humberto|Humberto Tozzi]] segnerà 10 reti in nove incontri. |
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Era la prima volta che assistevo ad un derby da quella postazione, un bel colpo di fortuna. |
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Si respirava aria strana allo stadio. La Juventus la sera prima aveva perso e l'occasione era ghiotta per crederci ancora un pò a questo scudetto, ma il ricordo della gara di andata mi terrorizzava. |
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E i fantasmi mi apparsero in tutto il loro terrore, quando dopo neanche 3 minuti, il boato della curva ospite squassò lo stadio. Lazio 0 - Roma 1. |
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I giallorossi, nei primi dieci minuti giocarono bene e non toccammo palla, avrei voluto spaccare il mondo. |
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Poi all'improvviso cominciammo a macinare gioco e a giocare da grande squadra. |
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Nel giro di pochi minuti passammo tutti da uno stato d'animo di paura ed angoscia ad un'altro del tipo: stavolta gli facciamo male. |
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Ripeto, era una sensazione mai provata ad un derby che si confermò, quando Nedved riusci a beffare la difesa giallorossa e spinse la palla in rete per il pareggio. |
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Lo stadio biancazzurro esultò, ma non ampiamente come ci si poteva aspettare. |
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Il boato, fragoroso e bello arrivò tre minuti dopo grazie a Veron e alla sua magistrale punizione che uccellò Lupatelli e che tutti avevano pronosticato un attimo prima che calciasse, come in un film già visto. |
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Lazio in vantaggio, Lazio padrona del campo e del gioco. |
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I minuti passarono lentamente, ma non ebbi mai la sensazione che potessero pareggiare. |
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Arrivò la vittoria e con essa i 3 punti in più in classifica. |
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Non so perchè, io ed i miei amici quella sera parlammo apertamente di vittoria dello scudetto. |
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''Testimonianza Fabrizio M. 2009'' |
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=== Il giocatore=== |
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Bob Lovati è stato uno dei più forti portieri della Lazio e tra i migliori d'Italia. Imbattibile nelle uscite alte anche grazie ai suoi mezzi fisici (m 1,88, kg 77), dotato di un eccezionale piazzamento e di un formidabile colpo d'occhio, sapeva dirigere la difesa in maniera ottima. |
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{{incontro| |20000325|1999/00| |199900}} |
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Dava un senso di sicurezza ai compagni ed era dotato di forte carisma. Proverbiali le sue spettacolari e potenti uscite di pugno con cui riusciva a mandare il pallone oltre la metà campo. Anche nei poderosi rinvii con il piede sinistro arrivava facilmente nell'area opposta. Qualche leggera difficoltà, per via dell'altezza, si riscontrava nei tiri bassi. |
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===Dai pali alla scrivania, passando per la panchina=== |
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Dal giorno del ritiro dall'agonismo, Bob Lovati è stato sempre nella Lazio. Non è possibile, sia pure con le più accurate ricerche, elencare la successione degli incarichi che Bob ha ricoperto nel sodalizio biancoceleste: allenatore della prima squadra per ben 105 partite in totale, sostituendo [[Gei Renato|Gei]], [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] e inoltre allenatore della [[Primavera]], della [[Campionato Italiano De Martino|De Martino]], allenatore dei portieri, viceallenatore, capo degli osservatori, dirigente, talent scouts, ma soprattutto la voce amichevole, esperta, competente, fidata di intere generazioni di giocatori, presidenti, allenatori e dirigenti che hanno vissuto la Lazio negli ultimi 50 anni. |
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L'unica vera icona della Lazialità per signorilità, disincanto, humor, sportività, eleganza e amore per i colori. Bob Lovati è stato più volte l'ascoltatissima fedele spalla di famosi allenatori della Lazio. Basti ricordare [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] e [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] oltre il grande [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]]. Dopo la parentesi di [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] a Lovati è offerto un contratto biennale di allenatore della prima squadra. |
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Al termine della stagione [[1979/80]] scoppia lo scandalo delle scommesse e Bob, con la squadra decimata dalle squalifiche e sconvolta dal coinvolgimento di molti suoi campioni, riuscirà con immensa abilità e schierando una buona parte della squadra Primavera, a salvare la Lazio dalla retrocessione. Non c'è stato un solo periodo critico, negli ultimi cinque decenni, che non ha visto Lovati pronto a rimboccarsi le maniche e trovare le soluzioni adatte per il bene dei colori biancocelesti. |
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Con [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] il rapporto è stato profondo. Aiutante principale in campo, confidente e mediatore di quella banda di irregolari, osservatore puntuale delle squadre avversarie, è suo un bel pezzo di [[Scudetto]]. Quando Tommaso si ammala, Bob prende le redini della squadra con umiltà e amore e gestirà quel tremendo periodo, così denso di altri gravi lutti, con un affetto per l'amico scomparso che ancor oggi commuove i tifosi. |
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===L'oggi=== |
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Con il passare degli anni gli incarichi di Lovati in seno alla Lazio sono stati rivolti agli aspetti dirigenziali e organizzativi riguardanti il settore giovanile. A tal proposito non va dimenticato che giocatori come [[Tassotti Mauro|Mauro Tassotti]], [[Massa Giuseppe|Giuseppe Massa]] e [[Montesi Maurizio|Maurizio Montesi]], ad esempio, sono stati lanciati in prima squadra proprio da Bob. |
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Oggi Roberto Lovati è un magnifico signore, prestante, elegante ed arguto, di 80 anni. Non lavora più nella Lazio, sebbene vi collabori come medico sportivo suo figlio, ma è sempre pronto a raccontare le "storie di Lazio" che i tifosi gli chiedono di ricordare quando l'incontrano. |
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A Roma è popolarissimo ed il giorno del suo ottantesimo compleanno ha ricevuto gli auguri delle più alte cariche politiche cittadine e di tantissimi riconoscenti sportivi di ogni età. Per i Laziali quest'uomo per tutte le stagioni è il vero punto di riferimento e l'unico che incarni ancora quell'ideale di "Sport" nato sulla panchina di [[Piazza della Libertà]] il [[9 gennaio]] del [[1900]]. |
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== Palmares == |
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* 1 [[Immagine:Coppa Italia.png|10px]] Coppa Italia (Lazio) nel [[1957/58]] |
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[[Categoria:Biografie|Lovati, Roberto]] |
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[[Categoria:Calciatori|Lovati, Roberto]] |
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[[Categoria:Allenatori|Lovati, Roberto]] |
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Versione delle 10:07, 25 mar 2009
Turno precedente - Turno successivo
25 marzo 2000 - 2892 - Campionato di Serie A 1999/00 - XXVII giornata
LAZIO: Marchegiani (43' Ballotta), Gottardi, Negro, Couto, Pancaro, Conceição, Almeyda, Simeone, Nedved, Veron (66' Sensini), S.Inzaghi (74’ Boksic). A disposizione: Lombardo, Mancini, Ravanelli, Salas. All. Eriksson.
ROMA: Lupatelli, Zago, Aldair, Mangone, Cafu (37' Rinaldi), Di Francesco, Nakata (46' Marcos Assunçao), Candela (58' Tommasi), Totti, Montella, Delvecchio. A disposizione: Campagnolo, Gurenko, Blasi, Poggi. All. Capello.
Arbitro: Sig. Messina di Bergamo (Guardalinee: Zuccolini e Contente - Quarto uomo: Di Mauro).
Marcatori: 3' Montella, 25’ Nedved, 28’ Veron.
Note: giornata soleggiata, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Nedved e Ballotta per comportamento non regolamentare, Candela, Almeyda, Di Francesco, Simeone, Montella, Assunçao, Tommasi per gioco falloso. Grave incidente a Marchegiani (trauma cranico e cervicale), infortuni per Cafù e Candela . Angoli 6-6. Recupero, 6' p.t., 5' + 1' s.t.
Spettatori: 74.076 di cui 36.757 abbonati. Incasso £. 3.351.460.984.



Con il morale sotto i tacchi per la sconfitta di Verona ed il conseguente allungo della Juventus in testa alla classifica, la Lazio affronta la settimana che precede il Derby. Intanto venerdi 24 marzo, nell'anticipo del Campionato, la squadra bianconera esce nettamente battuta dal Milan a San Siro per 2-0.
Questo galvanizza i giocatori biancocelesti perchè con una vittoria potrebbero riaprire il discorso Scudetto. Con la solita grande cornice di pubblico che da sempre contraddistingue la stracittadina capitolina, in uno stadio con prevalenza di colori biancocelesti, le due squadre scendono in campo. Fra i tifosi, e soprattutto fra i giocatori, è ancora vivo il ricordo del disastroso Derby di andata ma, all'oscuro dei supporters biancocelesti, ci ha pensato l'ex Mihajlovic a caricare i compagni di squadra motivandoli con un semplice cartello affisso negli spogliatoi di Formello con scritto "A volte le aquile scendono al livello delle galline, ma una gallina non potrà mai volare in alto come un'aquila".
Chiaro è il riferimento ad alcune dichiarazioni post-partita della gara di andata che non sono per niente andate giù alla squadra. Purtroppo i fantasmi di un'altra partita negativa si riaffacciano sull'Olimpico quando al 3' minuto la Roma passa in vantaggio con Montella, gelando la tifoseria biancoceleste. La Lazio accusa il colpo e ci vogliono una decina di minuti prima che metabolizzi lo svantaggio e cominci a giocare impadronendosi del centrocampo.
Cominciano così gli attacchi dei biancazzurri, spinti da un Veron in palla e da un Nedved irrefrenabile. Al 25' minuto arriva il giusto pareggio grazie ad un'incursione del centrocampista ceco, complice una leggera deviazione di Zago. Adesso è la Roma ad accusare il colpo e ad avere paura degli attacchi dei biancocelesti sospinti dal pubblico che ha capito che si può vincere questa partita.
Al 28' Veron viene maldestramente atterrato fuori dal limite dell'area con conseguente punizione che "la Brujita" si appresta a battere. La barriera della Roma è folta ma non può impedire alla traiettoria della palla, impostatagli dal numero 23 laziale, di aggirarla e finire la sua corsa sotto la traversa. Il pubblico laziale, che aveva assistito in silenzio alla battuta del calcio di punizione, può sfogare la sua gioia in un boato assordante. I giallorossi accusano il colpo e perdono Cafù per infortunio.
Al 41' il gelo cala sull'Olimpico quando Marchegiani, in uscita aerea, cade male con la testa verso il terreno di gioco. Il collo gli si gira in modo innaturale e perde i sensi. Accorrono i sanitari e viene subito trasportato via in ambulanza. Per lui trauma cervicale e lungo stop ma fortunatamente il peggio è scongiurato. La ripresa inizia con la Roma in avanti alla ricerca del pareggio, ma al 57' perde anche Candela rimanendo senza un'altra pedina importante per il suo gioco sulle fasce.
Il forcing finale dei giallorossi non crea grossi grattacapi a Ballotta ed al 96', quando l'arbitro fischia la fine della gara, i giocatori biancocelesti corrono verso i propri tifosi per festeggiare la vittoria, dedicata al giocatore della Primavera Rosario Aquino morto nella notte precedente in un incidente stradale e soprattutto per il fatto che la distanza dalla Juventus si è portata adesso a 6 punti con i bianconeri prossimi avversari in una gara che sarà decisiva per riaprire il discorso Scudetto.
Galleria di immagini:
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Il biglietto della gara
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La coreografia della curva
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Gottardi controlla Totti
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La rete di Nedved
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Il ceco esulta sotto la M.Mario
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La gioia di Nedved e Ravanelli
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Pavel si rivolge alla curva
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Un'uscita di Marchegiani
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Almeyda in azione
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Veron esulta
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L'abbraccio a Veron
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Intervento duro su Inzaghi
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Il tabellone
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L'infortunio a Marchegiani
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Una fase della gara
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Pancaro esulta a fine gara
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Giocatori sotto la nord a festeggiare
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Veron si spoglia a fine gara
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Striscioni ironici dopo la gara
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Il titolo del Corsport del 26 marzo
Testimonianza
Abbonato in curva Maestrelli, ci avevano dirottato in tribuna tevere centrale alta. Era la prima volta che assistevo ad un derby da quella postazione, un bel colpo di fortuna. Si respirava aria strana allo stadio. La Juventus la sera prima aveva perso e l'occasione era ghiotta per crederci ancora un pò a questo scudetto, ma il ricordo della gara di andata mi terrorizzava. E i fantasmi mi apparsero in tutto il loro terrore, quando dopo neanche 3 minuti, il boato della curva ospite squassò lo stadio. Lazio 0 - Roma 1. I giallorossi, nei primi dieci minuti giocarono bene e non toccammo palla, avrei voluto spaccare il mondo. Poi all'improvviso cominciammo a macinare gioco e a giocare da grande squadra. Nel giro di pochi minuti passammo tutti da uno stato d'animo di paura ed angoscia ad un'altro del tipo: stavolta gli facciamo male. Ripeto, era una sensazione mai provata ad un derby che si confermò, quando Nedved riusci a beffare la difesa giallorossa e spinse la palla in rete per il pareggio. Lo stadio biancazzurro esultò, ma non ampiamente come ci si poteva aspettare. Il boato, fragoroso e bello arrivò tre minuti dopo grazie a Veron e alla sua magistrale punizione che uccellò Lupatelli e che tutti avevano pronosticato un attimo prima che calciasse, come in un film già visto. Lazio in vantaggio, Lazio padrona del campo e del gioco. I minuti passarono lentamente, ma non ebbi mai la sensazione che potessero pareggiare. Arrivò la vittoria e con essa i 3 punti in più in classifica. Non so perchè, io ed i miei amici quella sera parlammo apertamente di vittoria dello scudetto.
Testimonianza Fabrizio M. 2009