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=== In ricordo di Maurilio Prini === |
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=== 29 Aprile 1998: è Coppa Italia. E l'aquila spicca il volo === |
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''E' scomparso la mattina del [[29 aprile]] [[2009]] uno dei protagonisti della partita che vide la Lazio, oltre 50 anni fa, conquistare la sua prima [[Coppa Italia]]. Suo fu, infatti, il goal che al 30' regalò la vittoria ai biancocelesti. Il ricordo dell'uomo e del giocatore, nella pagina a lui dedicata su LazioWiki'' |
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''Il racconto di un'altra finale allo stadio Olimpico e di una Coppa Italia che arriverà dopo 40 anni [[24_settembre_1958_-_Roma%2C_stadio_Olimpico_-_Lazio-Fiorentina_1-0|dalla prima]] e a 24 dallo [[Domenica_12_maggio_1974_-_Roma%2C_stadio_Olimpico_-_Lazio-Foggia_1-0|scudetto]] conquistato con [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]]. Il segno concreto di un'ascesa che, di lì a poco, porterà la S.S. Lazio nell'olimpo del calcio italiano e mondiale e firmata, nel suo epilogo vittorioso, anche dall'[[Alessandro_Nesta|uomo]] che ne sarà l'indimenticato capitano.'' |
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Attaccante, nato a Sieci di Pontassieve (Fi) il [[17 agosto]] [[1932]], morto il [[29 aprile]] [[2009]]. |
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{{datalink|29|aprile|1998}} - '''[[1998|2792]]''' - [[Coppa Italia]] [[1997/98]] - '''Finale''' - gara di ritorno |
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Acquistato nel [[1958]] dalla [[Fiorentina AC|Fiorentina]]. |
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'''LAZIO:''' [[Marchegiani Luca|Marchegiani]], [[Grandoni Alessandro|Grandoni]] (50' [[Gottardi Guerino|Gottardi]]), [[Nesta Alessandro|Nesta]], [[Negro Paolo|Negro]], [[Favalli Giuseppe|Favalli]], [[Fuser Diego|Fuser]], [[Venturin Giorgio|Venturin]], [[Jugovic Vladimir|Jugovic]], [[Mancini Roberto|R.Mancini]] (88' [[Lopez Giovanni|G.Lopez]]), [[Nedved Pavel|Nedved]] (92' [[Marcolin Dario|Marcolin]]), [[Casiraghi Pierluigi|Casiraghi]]. A disp.: [[Ballotta Marco|Ballotta]], [[Rambaudi Roberto|Rambaudi]]. All. [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]]. |
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Di lui scrive Luca Giannelli nel libro "I Magnifici 11" (ed. Scramasax) che racconta la conquista del primo scudetto dei Viola: |
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'''MILAN:''' Rossi, Daino, Desailly, Costacurta, Maldini, Ba (67' Ganz), [[Albertini Demetrio|Albertini]], Donadoni, Ziege, Savicevic (31' Kluivert 50' Maini), Weah. A disp.: Taibi, Cruz, Cardone, Maniero. All. Capello. |
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''"Può essere considerato la prima ala-tornante del calcio italiano. Era arrivato in viola nel 1952 dall'Empoli. Nella stagione dello scudetto l'allenatore Bernardini lo utilizzò all'ala sinistra in seguito ad un infortunio di Bizzarri e divenne inamovibile, fornendo un'interpretazione del ruolo all'epoca del tutto 'originale' giocando in pratica da mediano laterale. Grazie al suo dinamismo e alla generosità ed ai grandi polmoni percorreva su e giù senza sosta la fascia sinistra aiutando l'attacco e quindi andando a coprire in qualità di difensore aggiunto qualsiasi compagno si sganciasse. La sua importanza tattica fu fondamentale per la vittoria del primo scudetto viola"'' |
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'''Arbitro:''' Sig. Treossi (Forlì). |
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'''Marcatori:''' 46' [[Albertini Demetrio|Albertini]], 55' [[Gottardi Guerino|Gottardi]], 58' [[Jugovic Vladimir|Jugovic]] (rig), 65' [[Nesta Alessandro|Nesta]]. |
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Disputa 5 stagioni in maglia biancoceleste. Suo il goal, proprio contro la sua ex squadra, che permette alla Lazio di [[24_settembre_1958_-_Roma%2C_stadio_Olimpico_-_Lazio-Fiorentina_1-0|vincere]] la [[Coppa Italia]] nel [[1958]]. |
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'''Note:''' ammoniti Rossi per comportamento non regolamentare, Daino, Kluivert e Weah per gioco falloso, Ganz per proteste. Espulsi [[Fuser Diego|Fuser]] e Desailly all'80' per reciproche scorrettezze. |
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Nel [[1962]] viene ceduto al [[Prato]]. Con la Lazio colleziona 69 presenze e 7 goal in [[Campionato]]. |
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'''Spettatori:''' 64.189 per un incasso di Lire 3.417.140.000. |
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Partecipa il [[24 aprile]] [[2008]] alla celebrazione, presso lo stadio Olimpico, del cinquantesimo anniversario dalla conquista del prestigioso trofeo nazionale insieme a [[Lovati Roberto|Bob Lovati]] e [[Janich Franco|Franco Janich]]. |
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Dopo quarant'anni dal primo successo in questa competizione, la Lazio festeggia la sua seconda [[Coppa Italia]] dopo una gara palpitante e drammatica, risolta con un secondo tempo da accademia del calcio. Il [[Milan AC|Milan]], annichilito dalla furia biancazzurra, dopo essere passato in vantaggio con [[Albertini Demetrio|Albertini]], viene tramortito da tre gol in rapida sequenza ([[Gottardi Guerino|Gottardi]], [[Jugovic Vladimir|Jugovic]] su rigore e [[Nesta Alessandro|Nesta]]), sbriciolato, annichilito. E l'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]], con [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]] issato in trionfo dai suoi giocatori, libera la sua gioia repressa dopo 24 anni dall'ultimo trionfo marcato [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] e i suoi ragazzi. |
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Per l'occasione, rilascia un'intervista a Daniele Magliocchetti, per Il Messaggero: |
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Le squadre si affrontano con il 4-4-2 speculare delle due formazioni, con i rossoneri più disposti a modellarsi talvolta in qualcosa di simile a un 5-3-2, a volte in un 4-5-1. Evidente come i rossoneri applichino un calcio di estrema cautela, idealmente raggrumandosi attorno all'unico gol dell'andata, a quel provvidenziale ruggito di Weah che, a tempo scaduto, condizionò la sfida di [[Stadio San Siro - Milano|San Siro]]. Del resto Capello, dovendo rinunciare a Boban e Leonardo, si affida a uno schieramento prudente, utilizzando Ziege a sinistra ma soprattutto affiancando in attacco Savicevic a Weah. |
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'''''Maurilio Prini, classe 1932, attaccante della Lazio dal ’58 al ’62, per lui 84 presenze e 9 reti, tra cui quella segnata il 24 settembre del 1958 alla Fiorentina. Una leggenda, insomma.''' '' |
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Peccato che il Genio, seguito con trepidazione da Silvio Berlusconi in tribuna, vada in tilt pure stavolta. Dopo mezz'ora, difatti, serve cambiare: via libera a Kluivert, dunque, anche se in avvio di ripresa toccherà pure a lui lasciare il campo, vittima egli stesso di problemi muscolari. La Lazio, dal canto suo, patisce un paio di assenze pesanti, [[Chamot Josè Antonio|Chamot]] in difesa (dentro [[Grandoni Alessandro|Grandoni]]) e [[Boksic Alen|Boksic]] in attacco. E' l'opportunità che [[Casiraghi Pierluigi|Casiraghi]] attendeva per lasciare il segno in quella che potrebbe essere una delle sue ultime apparizioni in maglia celeste, ma la partita è tutt'altro che di semplice soluzione. I romani sono infatti preda di un dilemma che è soprattutto strategico: attaccare per rimontare l'handicap di partenza, senza però esporsi troppo. |
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''«Non scherziamo, sono stato una buona ala sinistra e ho giocato a un discreto livello sia con la Fiorentina sia con la Lazio», dice Prini.'' |
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Una tattica fondamentalmente attendista, pertanto, che si contrappone a quella del [[Milan AC|Milan]]. Non è un caso che nel primo tempo le occasioni palpitanti siano soltanto un paio, tra l'altro equamente suddivise. Comincia la Lazio al 20', sfruttando un lancio lungo di [[Fuser Diego|Fuser]] che [[Nedved Pavel|Nedved]], "protetto" da [[Mancini Roberto|Mancini]], scarica a rete costringendo Rossi al miracolo ravvicinato. Il [[Milan AC|Milan]] al 40', ci prova con Weah che gira alto un assist di Ba, a sua volta messo in movimento da Donadoni. A sbloccare la situazione di stallo servirebbe la rete di una delle due formazioni. |
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'''''Ha contribuito al primo trofeo della storia biancoceleste.''''' |
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E il gol lo firma [[Albertini Demetrio|Albertini]] su punizione, al primo minuto del secondo tempo, anche grazie a una impercettibile deviazione di [[Nedved Pavel|Nedved]] in barriera. L'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] è gelato, il settore dei supporters rossoneri esulta. A questo punto [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]] decide di richiamare [[Grandoni Alessandro|Grandoni]] per [[Gottardi Guerino|Gottardi]], ed è questa la mossa vincente che serve ai romani per liberarsi dalle proprie paure. |
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''«Una grande soddisfazione: vincere in una città come Roma e in una società di calcio tra le più antiche d’Italia ma che non aveva vinto nulla, almeno fino a quel giorno. Ma poi anche perché..».'' |
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In undici minuti la Lazio ribalta infatti la situazione, segna tre gol e colpisce anche un palo, annichilendo il [[Milan AC|Milan]]. Al 55' da [[Mancini Roberto|Mancini]] a [[Gottardi Guerino|Gottardi]] che, in anticipo su Maldini, firma il pareggio; tre minuti dopo [[Jugovic Vladimir|Jugovic]] trasforma il rigore concesso da Treossi perchè Maldini frana su una scatenatissimo [[Gottardi Guerino|Gottardi]]. Lo stadio comincia a crederci e i tifosi laziali iniziano a tifare all'unisono compresa la Monte Mario sempre molto pacata. |
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'''''Continui.''''' |
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Al 62' l'imprendibile [[Gottardi Guerino|Gottardi]] offre a [[Casiraghi Pierluigi|Casiraghi]] un ghiotto pallone per il destro: palo pieno, ma è solo il preludio all'apotesi. E' infatti il 65': su angolo battuto da [[Jugovic Vladimir|Jugovic]], [[Mancini Roberto|Mancini]] corregge di petto in mezzo all'area, [[Negro Paolo|Negro]] colpisce a botta sicura, Rossi a terra non trattiene e [[Nesta Alessandro|Nesta]], in scivolata, appoggia in rete. E' un uragano, una bolgia indescrivibile quando il difensore-gioiello biancazzurro va a festeggiare sotto la curva nord. Un ecatombe quella che si abbatte sul [[Milan AC|Milan]], proprio quando Capello, perduto Kluivert, ritiene di innervare il centrocampo affidandosi a Maini. Disastro totale, correzione di rotta obbligata con Ganz per Ba, nervosismo, sussulti di pura sopravvivenza (una punizione di Ziege toccata in volo da [[Marchegiani Luca|Marchegiani]]) e poco altro. La [[Coppa Italia]] della Lazio è meritata, sugli spalti le nuove generazioni di tifosi piangono di gioia quando [[Fuser Diego|Fuser]] alza il trofeo al cielo. E nella notte la città si colora di biancazzurro con clacson e bandiere al vento. Piazza del popolo invasa dai cortei festanti come non accadeva da tanti, troppi, anni. |
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''«Grazie a quella vittoria riuscii a comprare l’appartamento dove vivo tutt’ora. Il presidente Siliato, persona meravigliosa, diede a tutti noi un assegno di settecento mila lire, trecento per la semifinale e quattrocento per la finale. All’epoca erano davvero tanti soldi».'' |
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'''Fonte:''' Corriere della Sera |
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'''''Domani saranno cinquanta anni da quella vittoria.''''' |
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''«Me lo stanno ricordando un po’ di amici e la Lazio stessa, che mi ha invitato all’Olimpico domani sera. Sono orgoglioso e felice di festeggiare con la Lazio».'' |
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{{incontro| |19990429|1997/98| |199798}} |
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'''''Racconti di quel 24 settembre.''''' |
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''«L’Olimpico pieno di gente impazzita appena l’arbitro Marchese fischiò la fine e Bernardini, il nostro mister, in mezzo al campo che piangeva con un cestino di uva in mano. E noi che festeggiavamo come bambini».'' |
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'''''Alla mezzora del primo tempo, lei di testa beffò Sarti. Una rete che bastò alla Lazio per vincere.''''' |
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''«Ho settantasei anni, ma ricordo bene quel momento. C’era Pozzan, mio compagno e gran giocatore, che stava per calciare una punizione dal vertice sinistro dell’area. Battè una palla tesa, io ero in corsa, entrai in area e in tuffo riuscii a battere il portiere della Fiorentina. Ma la verità è che la presi male quella palla, molto male. La spizzai di lato, forse entrò proprio per questo. Sarti, che si accorse di questa, ogni volta mi ripete: che fortuna che hai avuto quella volta lì. Non gli è andata giù».'' |
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'''''Lei è fiorentino e arrivava proprio dalla società viola.''''' |
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''«Il giorno della finale esultai perché ero contento, ci mancherebbe, ma sinceramente dentro di me rimasi un po’ così così. Sa, erano stati miei compagni fino a due mesi prima, normale».'' |
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'''''Cosa ha rappresentato la Lazio per lei?''''' |
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''«Un momento bellissimo della mia vita, Roma è una città fantastica, noi ci allenavamo a Tor di Quinto e c’era tanta gente che veniva a sostenerci, soprattutto quella famosa settimana. Ma concedetemelo, il cuore è alla Fiorentina. Sono nato e vivo attualmente a Sieci, a dieci km da Firenze e lì ho giocato per sei anni».'' |
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Scompare il [[29 aprile]] [[2009]]. |
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== Palmares == |
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* 1 Coppa Italia (Lazio) nel [[1957/58]] |
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[[Categoria:Biografie|Prini, Maurilio]] |
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[[Categoria:Calciatori|Prini,Maurilio]] |
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Versione delle 15:23, 29 apr 2009
In ricordo di Maurilio Prini
(consulta la versione completa di questo articolo)
E' scomparso la mattina del 29 aprile 2009 uno dei protagonisti della partita che vide la Lazio, oltre 50 anni fa, conquistare la sua prima Coppa Italia. Suo fu, infatti, il goal che al 30' regalò la vittoria ai biancocelesti. Il ricordo dell'uomo e del giocatore, nella pagina a lui dedicata su LazioWiki
Attaccante, nato a Sieci di Pontassieve (Fi) il 17 agosto 1932, morto il 29 aprile 2009.
Acquistato nel 1958 dalla Fiorentina.
Di lui scrive Luca Giannelli nel libro "I Magnifici 11" (ed. Scramasax) che racconta la conquista del primo scudetto dei Viola:
"Può essere considerato la prima ala-tornante del calcio italiano. Era arrivato in viola nel 1952 dall'Empoli. Nella stagione dello scudetto l'allenatore Bernardini lo utilizzò all'ala sinistra in seguito ad un infortunio di Bizzarri e divenne inamovibile, fornendo un'interpretazione del ruolo all'epoca del tutto 'originale' giocando in pratica da mediano laterale. Grazie al suo dinamismo e alla generosità ed ai grandi polmoni percorreva su e giù senza sosta la fascia sinistra aiutando l'attacco e quindi andando a coprire in qualità di difensore aggiunto qualsiasi compagno si sganciasse. La sua importanza tattica fu fondamentale per la vittoria del primo scudetto viola"
Disputa 5 stagioni in maglia biancoceleste. Suo il goal, proprio contro la sua ex squadra, che permette alla Lazio di vincere la Coppa Italia nel 1958.
Nel 1962 viene ceduto al Prato. Con la Lazio colleziona 69 presenze e 7 goal in Campionato.
Partecipa il 24 aprile 2008 alla celebrazione, presso lo stadio Olimpico, del cinquantesimo anniversario dalla conquista del prestigioso trofeo nazionale insieme a Bob Lovati e Franco Janich.
Per l'occasione, rilascia un'intervista a Daniele Magliocchetti, per Il Messaggero:
Maurilio Prini, classe 1932, attaccante della Lazio dal ’58 al ’62, per lui 84 presenze e 9 reti, tra cui quella segnata il 24 settembre del 1958 alla Fiorentina. Una leggenda, insomma.
«Non scherziamo, sono stato una buona ala sinistra e ho giocato a un discreto livello sia con la Fiorentina sia con la Lazio», dice Prini.
Ha contribuito al primo trofeo della storia biancoceleste.
«Una grande soddisfazione: vincere in una città come Roma e in una società di calcio tra le più antiche d’Italia ma che non aveva vinto nulla, almeno fino a quel giorno. Ma poi anche perché..».
Continui.
«Grazie a quella vittoria riuscii a comprare l’appartamento dove vivo tutt’ora. Il presidente Siliato, persona meravigliosa, diede a tutti noi un assegno di settecento mila lire, trecento per la semifinale e quattrocento per la finale. All’epoca erano davvero tanti soldi».
Domani saranno cinquanta anni da quella vittoria.
«Me lo stanno ricordando un po’ di amici e la Lazio stessa, che mi ha invitato all’Olimpico domani sera. Sono orgoglioso e felice di festeggiare con la Lazio».
Racconti di quel 24 settembre.
«L’Olimpico pieno di gente impazzita appena l’arbitro Marchese fischiò la fine e Bernardini, il nostro mister, in mezzo al campo che piangeva con un cestino di uva in mano. E noi che festeggiavamo come bambini».
Alla mezzora del primo tempo, lei di testa beffò Sarti. Una rete che bastò alla Lazio per vincere.
«Ho settantasei anni, ma ricordo bene quel momento. C’era Pozzan, mio compagno e gran giocatore, che stava per calciare una punizione dal vertice sinistro dell’area. Battè una palla tesa, io ero in corsa, entrai in area e in tuffo riuscii a battere il portiere della Fiorentina. Ma la verità è che la presi male quella palla, molto male. La spizzai di lato, forse entrò proprio per questo. Sarti, che si accorse di questa, ogni volta mi ripete: che fortuna che hai avuto quella volta lì. Non gli è andata giù».
Lei è fiorentino e arrivava proprio dalla società viola.
«Il giorno della finale esultai perché ero contento, ci mancherebbe, ma sinceramente dentro di me rimasi un po’ così così. Sa, erano stati miei compagni fino a due mesi prima, normale».
Cosa ha rappresentato la Lazio per lei?
«Un momento bellissimo della mia vita, Roma è una città fantastica, noi ci allenavamo a Tor di Quinto e c’era tanta gente che veniva a sostenerci, soprattutto quella famosa settimana. Ma concedetemelo, il cuore è alla Fiorentina. Sono nato e vivo attualmente a Sieci, a dieci km da Firenze e lì ho giocato per sei anni».
Palmares
- 1 Coppa Italia (Lazio) nel 1957/58