Garella Claudio: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Garella.jpg|left|150px|thumb|Claudio Garella nel 1977]]
[[Immagine:Garella_verona.jpg|right|150px|thumb|In porta al Verona]]

Portiere, nato a Torino il [[7 gennaio]] [[1955]].
Portiere, nato a Torino il [[7 gennaio]] [[1955]].
Cresciuto nelle giovanili del [[Torino AC|Torino]] esordisce in [[Serie A]] nel campionato [[1972/73]].
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Essendo ancora molto giovane incappò in alcune partite dove non ebbe un rendimento buono.
Essendo ancora molto giovane incappò in alcune partite dove non ebbe un rendimento buono.
Beppe Viola era un giornalista Rai degli anni Settanta, si divertiva a miscelare parole e a lui si deve il primo neologismo dedicato al portiere. “Garellate”, sentenziò Viola una domenica per sottolineare un paio d’errori del portiere, che difendeva la porta biancazzurra.
I suoi errori furono ribattezzati "Garellate" dalla stampa.
Da quel momento i suoi errori furono ribattezzati "Garellate" dalla tutta la stampa, che non gliene perdonava una.

Il fatto, poi di aver sostituito [[Pulici Felice|Pulici]], non era stato accolto di buon occhio dai tifosi che gli avevano dato l'appellativo di "Paperella".
Il fatto, poi di aver sostituito [[Pulici Felice|Pulici]], non era stato accolto di buon occhio dai tifosi che gli avevano dato l'appellativo di "Paperella".
Gioca da titolare la stagione [[1977/78]] collezionando 29 partite in [[Campionato]], 2 in [[Coppa Italia]], e 4 nella [[Coppa UEFA]]. A fine stagione viene ceduto alla [[Sampdoria UC|Sampdoria]] nello scambio che porta [[Cacciatori Massimo|Massimo Cacciatori]] alla Lazio,
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Claudio Garella nel 1977
In porta al Verona

Portiere, nato a Torino il 7 gennaio 1955. Cresciuto nelle giovanili del Torino esordisce in Serie A nel campionato 1972/73. Viene ceduto al Casale alla fine della stagione, dove gioca 2 campionati totalizzando 68 presenze. Nella stagione 1975/76 è il portiere titolare del Novara , dove si mette alla luce subendo solo 29 reti in 38 gare. Fu acquistato su indicazione di Vinicio che lo considerava molto interessante in prospettiva futura. Il pimo anno in biancazzurro lo passò da secondo dietro a Felice Pulici. L'anno successivo Vinicio decise di puntare su di lui per difendere la porta della Lazio, suscitando non poche polemiche e costringendo Pulici ad andare al Monza.

Essendo ancora molto giovane incappò in alcune partite dove non ebbe un rendimento buono. Beppe Viola era un giornalista Rai degli anni Settanta, si divertiva a miscelare parole e a lui si deve il primo neologismo dedicato al portiere. “Garellate”, sentenziò Viola una domenica per sottolineare un paio d’errori del portiere, che difendeva la porta biancazzurra. Da quel momento i suoi errori furono ribattezzati "Garellate" dalla tutta la stampa, che non gliene perdonava una.

Il fatto, poi di aver sostituito Pulici, non era stato accolto di buon occhio dai tifosi che gli avevano dato l'appellativo di "Paperella". Gioca da titolare la stagione 1977/78 collezionando 29 partite in Campionato, 2 in Coppa Italia, e 4 nella Coppa UEFA. A fine stagione viene ceduto alla Sampdoria nello scambio che porta Massimo Cacciatori alla Lazio, dove militò per tre stagioni collezionando 113 presenze. Dopo l'esperienza con i blucerchiati, con i quali rinasce come portiere,dopo le critiche a Roma, fu ceduto al Verona allenato da Osvaldo Bagnoli con il quale conquista uno storico scudetto nella stagione 1984/85. Con gli scaligeri colleziona 113 presenze e i tifosi gialloblù lo soprannominarono "Garellik".

Dotato ottime doti fisiche, è stato sempre messo in discusso nella sua carriera per lo stile decisamente poco ortodosso delle sue parate. Uscite spericolate, uso dei piedi per parare, riflessi prodigiosi, parate eccezionali, alternate a errori clamorosi lo hanno reso un personaggio molto popolare nel mondo del calcio, sul quale i giudizi degli appassionati erano estremamente discordanti.

Nell'estate del 1985 passa al Napoli col quale rivinse un' altro storico scudetto e una Coppa Italia nella stagione 1986/87. Dopo una "rivolta" mai ben chiarita, che lo vide protagonista con Ferrario, Salvatore Bagni e Bruno Giordano contro l'allenatore Ottavio Bianchi, viene ceduto dal DS napoletano Luciano Moggi all' Udinese in Serie B. Con il Napoli difese la porta 59 volte. Si ritirò dopo il campionato 1990/91 giocato in B con la maglia dell'Avellino collezionando 2 presenze e subendo mentre con l'Udinese giocò 63 gare.


Nel corso della carriera vincerà 2 scudetti con il Napoli e con il Verona.