Articolo del giorno

Da LazioWiki.
Juan Carlos Lorenzo

14 novembre

Juan Carlos Lorenzo

Allenatore, nato a Buenos Aires il 22 ottobre 1922 ed ivi deceduto il 14 novembre 2001.

Il giovane Juan, dopo il normale tirocinio nelle squadre minori, debuttò nella prima squadra del Chacarita Juniores nel 1943 nel ruolo di mezz'ala sinistra che non abbandonerà mai. Nel 1945 effettuò il gran salto e lo troviamo nientemeno che nel Boca Juniors, cioè in una delle migliori compagini del mondo dove rimase fino al 1948. Terminato quel campionato, don Juan, come tanti altri "assi" argentini, tentò la carta del trasferimento in Italia: fu ingaggiato dalla Sampdoria e, nel gennaio 1949, lo troviamo schierato con la maglia blucerchiata che indossò con successo fino al 1952. Da tale anno e fino al 1954 Lorenzo fu mezz'ala nel Nancy, ma già vagheggiava l'idea di dedicarsi all'insegnamento. Infatti, nel 1954, partecipò ad un corso per allenatori diretto nientemeno che dal famoso Winterbottom, il "mago" del calcio inglese, e ripetè il corso nel 1956 assieme a Di Stefano, Kubala ed altri famosi ex-giocatori.

Intraprende la sua prima esperienza come allenatore nel Mallorca, dal 1958 al 1960, portandolo dalla terza alla prima serie. Nel 1961, tornato finalmente in patria ricco di esperienza, diresse il San Lorenzo de Almagro e, nel 1962, gli fu affidata la squadra Nazionale argentina che doveva disputare i campionati mondiali a Santiago del Cile. Subito dopo Lorenzo venne in Italia e prese il timone della Lazio per i tornei 1962/63 e 1963/64, chiamato da Angelo Miceli. Tutti ne poterono apprezzare le doti di serietà e di preparazione tecnica che lo posero nella ristretta schiera dei migliori allenatori operanti in Italia. Nel primo anno di Serie B arrivò in seconda posizione e permise alla Lazio di riprendere il posto più confacente alle ambizioni della squadra nella massima serie. Nel secondo anno finì 8° in classifica disputando un ottimo torneo che vide l'apice quando la Lazio, imponendo il proprio gioco, schiantò a Torino per 0-3 la Juventus.

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Gabriele Sandri
La "scheggia" di marmo scoperta l'11 novembre 2011 nella stazione di servizio di Badia al Pino. La madre di Gabriele depone un mazzo di fiori biancocelesti. Vi è incisa la frase "Nel ricordo di Gabriele Sandri - Cittadino italiano - Mai più". (Immagine tratta da: You reporter.it)

11 novembre

Gabriele Sandri

La gara Inter-Lazio rinviata a causa del decesso di Gabriele ed ulteriori articoli

La tragedia che scuote l'Italia, che provoca un'ondata di indignazione in tutte le tifoserie, che riaccende il dibattito sia sulle violenze degli ultras sia sugli errori che a volte commettono gli uomini delle forze dell'ordine, comincia poco dopo le nove di mattino, nell'autogrill di Badia al Pino, lungo l'autostrada A1 in direzione Firenze. E' l'11 novembre 2007 e la Lazio è di scena a Milano contro l'Inter.

Un accenno di rissa tra sostenitori juventini e laziali, la Polizia Stradale che subito dopo interviene, un agente che spara uno, forse due colpi di pistola a grande distanza: muore così un giovane ragazzo. Gabriele Sandri, 26 anni, supporter biancazzurro, noto dj dei locali romani e titolare di un negozio di abbigliamento, viene colpito al collo mente si trova all'interno di un'auto, una Renault Megane. Una morte assurda, "un tragico errore", come alcune ore dopo il fatto ammette il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe. Diversa l'opinione di Luigi Conti, legale della famiglia della vittima, che accusa: "E' omicidio volontario". Così come il fratello di Gabriele, Cristiano Sandri, che urla tutto il suo dolore: "Me lo hanno ammazzato".

Adesso, naturalmente, spetta agli inquirenti fare piena luce sull'accaduto sia ascoltando i testimoni - a partire dall'agente che ha sparato, a quanto sembra un trentenne con diversi anni di esperienza alle spalle - sia attraverso altri tipi di riscontri. Come con i filmati delle telecamere di sicurezza dell'autogrill sequestrati dalla Polizia scientifica. In attesa di conoscere l'esito delle indagini quel che sembra certo è che, poco prima delle nove del mattino, un'auto di tifosi juventini, nel piazzale di sosta, viene avvicinata da alcuni supporter laziali, armati di spranghe. C'è tensione, ma i bianconeri riescono a sottrarsi all'aggressione. L'incidente però, ormai concluso, richiama l'attenzione di una pattuglia della Polstrada che, dalla corsia opposta, tenta di intervenire.

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Diego Fuser

Diego Fuser

Centrocampista, nato a Venaria (TO) l'11 novembre 1968.

Uscito dalle giovanili del Torino AC allenate da Sergio Vatta, fa il suo esordio in Serie A nella stagione 1986/87 contro la Juventus. Inizialmente è schierato come centrale di centrocampo ma progressivamente si trasforma in esterno destro. Dotato di un forte tiro dalla distanza, di buona tecnica e di una gran corsa, si mette in luce in molte squadre importanti. Milita nel Torino AC dal 1986 al 1989 per poi passare un anno nel Milan AC e quello successivo, in prestito, nella Fiorentina. Nella stagione 1991/92 è di nuovo a Milano con i rossoneri. Nell'estate 1992 viene acquistato dalla Lazio e rimane in biancoceleste fino al 1998 per poi passare al Parma dove rimane fino al 2001.

Dall'estate 2001 al 2003 torna nella Capitale per vestire la maglia della Roma AS. L'ultima stagione professionistica la trascorre con il Torino AC nel 2003, in Serie B. Nel 2004 milita nei dilettanti del Canelli. Passa poi alla Nicese, sempre tra i dilettanti, dove per un periodo riveste il ruolo di giocatore-allenatore.

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