Un precampionato difficile ed il tentativo di esonerare Maestrelli


Se il ritorno nella massima serie non era stato agevole, più difficile si prospetta disputare un campionato almeno dignitoso l'anno seguente in Serie A. Soldi per gli acquisti non ce ne sono e bisogna necessariamente compiere qualche sacrificio. Le squadre del Nord entrano in un'asta selvaggia per accaparrarsi Chinaglia ed arrivano ad offrire oltre un miliardo di lire ma Maestrelli è irremovibile e seguita a considerare il centravanti l'unico incedibile oltre a Wilson.
Il sacrificato di turno sarà Peppino Massa che viene ceduto all'Inter in cambio di Mario Frustalupi e un bel conguaglio in contanti. Le rimostranze dei tifosi sono di nuovo feroci. Quella somma, in realtà, è utile per portare a Roma giocatori individuati da Maestrelli che non sono nelle formazioni titolari delle squadre della Serie A, tranne uno: Luciano Re Cecconi, che lui stesso ha allenato e cresciuto nel Foggia e che il trainer vuole a tutti i costi fino a litigare con Lenzini che non lo ritiene indispensabile. L'allenatore viene però accontentato ed insieme al biondo centrocampista lombardo, arrivano alla Lazio giocatori sconosciuti al grande calcio come il portiere Felice Pulici, l'ala Renzo Garlaschelli, il difensore/attaccante Sergio Petrelli e Pierpaolo Manservisi. Gli scettici mugugnano e la stampa scrive: "Questa Lazio si salverà a fatica". Ma Maestrelli non se ne cura più di tanto e prosegue nel suo disegno di forgiare una squadra degna del campionato maggiore.
Tuttavia, per i biancocelesti, le difficoltà non finiscono mai: dopo il ritiro a Pievepelago, li aspetta una Coppa Italia a dir poco disastrosa, con sconfitte in casa ad opera di squadre come il Taranto che producono un'altra aspra contestazione da parte dei tifosi. La squadra non gira, appare troppo sbilanciata, ma nel corso di un'amichevole contro la Sampdoria giocata all'Olimpico il 17 settembre 1972, l'allenatore trova la quadratura del cerchio: sposta Martini in difesa, avanza Nanni in mediana e posiziona Re Cecconi e Frustalupi in zone diverse del centrocampo.
La Lazio vince l'amichevole per 1-0, ma quello che colpisce è il gioco arioso e lineare espresso dalla squadra. Lenzini non è però ancora fiducioso sulle capacità del nuovo allenatore ed in considerazione del calendario (che prevede tre scontri "impossibili" nelle prime tre giornate), già teme di doverlo esonerare per non incorrere nell'ira dei tifosi. Si tiene in gran segreto (ma stranamente in un noto ristorante al centro di Roma) una riunione fra i consiglieri e si decide di dare una possibilità al tecnico almeno per le prime due gare. E' proprio Lenzini a ribadire il suo no all'esonero mentre i consiglieri premono per far arrivare a Roma Manlio Scopigno. Dopo la gara con L'Inter pareggiata 0-0 solo per sfortuna, ma dominata dal primo all'ultimo minuto c'è comunque ancora chi non è convinto di confermare Maestrelli, ma il vento cambia dopo la vittoria corsara a Firenze nella seconda giornata. Dopo il pareggio con la Juventus alla terza l'esonero di Maestrelli è un lontano ricordo e tutta la dirigenza inizia a sostenerlo incondizionatamente.