Storia del Campionato di Serie A 1984/85
La salvezza ottenuta faticosamente la stagione precedente non sembra preoccupare più di tanto la dirigenza biancoceleste nell'estate 1984. Il presidente Chinaglia conferma come allenatore Paolo Carosi sebbene il clima intorno a quest'ultimo non denoti una grande fiducia dell'ambiente. Della Martira smette con il calcio giocato e diviene dirigente accompagnatore. Arrivano a Roma Calisti di ritorno dalla Cavese, Garlini, Storgato, Torrisi, Vianello. Vengono ceduti Cupini, Meluso, Mario Piga, Piraccini, Piscedda.
La modestia della campagna acquisti-cessioni dimostra come le possibilità finanziarie di Chinaglia non siano così elevate come si sperava. Inoltre guerre sotterranee tra giocatori e società o addirittura tra giocatori tra loro stanno a dimostrare come la stagione cominci sotto pessimi auspici. Ad esempio Giordano e Manfredonia, una volta amici, sembrano non andare più d'accordo; Chinaglia non perdona a Giordano il rifiuto a trasferirsi alla Juventus. Anche D'Amico non nasconde la sua insoddisfazione verso l'allenatore che spesso lo relega in panchina nelle amichevoli.
La Coppa Italia non delude dal punto di vista del gioco e nemmeno i risultati sembrano deludenti: due vittorie con Padova e Pistoiese, altrettanti pareggi esterni a Genova e Varese consentono alla Lazio di arrivare al derby con la Roma, inserita nello stesso girone della Lazio, con una certa tranquillità. La Lazio perde la stracittadina per 2-0, ma è lo stesso in netto vantaggio sul Genoa nella differenza reti. Nel match Genoa-Pistoiese i liguri vincono addirittura per 5-0 con molta, forse troppa, facilità e la Lazio viene inopinatamente eliminata.
Il campionato comincia in modo disastroso: un punto, ottenuto con l'Inter e sconfitte con Fiorentina in casa (0-1) e Udinese (5-0) sono il funesto prologo al licenziamento di Carosi. Il Presidente Chinaglia assume per la panchina un vecchio condottiero della Lazio degli anni '60. Quel Giancarlo Lorenzo che venti anni prima aveva allenato la Lazio con successo. Ma il nuovo mister non è più lo stesso: sempre più legato a riti scaramantici e poco aggiornato sulla mutata tattica di gioco nel calcio, sarà protagonista di una delle più umilianti stagioni della storia della Lazio Calcio. I tifosi, smarriti e senza punti di riferimento, sfogano la loro frustrazione sui giocatori: a Tor di Quinto tentano di aggredire Giordano, durante un allenamento ad Ariccia un tifoso si scaglia contro Cacciatori, D'Amico e