Articolo del giorno
In ricordo di Maurilio Prini
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E' scomparso la mattina del 29 aprile 2009 uno dei protagonisti della partita che vide la Lazio, oltre 50 anni fa, conquistare la sua prima Coppa Italia. Suo fu, infatti, il goal che al 30' regalò la vittoria ai biancocelesti. Il ricordo dell'uomo e del giocatore, nella pagina a lui dedicata su LazioWiki
Attaccante, nato a Sieci di Pontassieve (Fi) il 17 agosto 1932, morto il 29 aprile 2009.
Inizia nelle giovanili del Pontassieve e nel 1950/51 passa nell'Empoli dove rimane per due stagioni in serie C. Viene notato da un osservatore della Fiorentina che lo porta nella società viola. Rimane a Firenze per 6 stagioni e gioca sempre da titolare. Gioca anche nella finale di Coppa dei Campioni della stagione 1956/57. Nel periodo di permanenza tra i viola gioca anche tre volte in Nazionale.
La Lazio lo acquista nel 1958 dalla Fiorentina.
Di lui scrive Luca Giannelli nel libro "I Magnifici 11" (ed. Scramasax) che racconta la conquista del primo scudetto dei Viola:
"Può essere considerato la prima ala-tornante del calcio italiano. Era arrivato in viola nel 1952 dall'Empoli. Nella stagione dello scudetto l'allenatore Bernardini lo utilizzò all'ala sinistra in seguito ad un infortunio di Bizzarri e divenne inamovibile, fornendo un'interpretazione del ruolo all'epoca del tutto 'originale' giocando in pratica da mediano laterale. Grazie al suo dinamismo e alla generosità ed ai grandi polmoni percorreva su e giù senza sosta la fascia sinistra aiutando l'attacco e quindi andando a coprire in qualità di difensore aggiunto qualsiasi compagno si sganciasse. La sua importanza tattica fu fondamentale per la vittoria del primo scudetto viola"
Disputa 5 stagioni in maglia biancoceleste. Suo il goal, proprio contro la sua ex squadra, che permette alla Lazio di vincere la Coppa Italia nel 1958.
Nel 1962 viene ceduto al Prato. Con la Lazio colleziona 69 presenze e 7 goal in Campionato. Terminata la carriera di giocatore intraprende, con buoni risultati, quella di allenatore. E' stato, fino al giorno della sua scomparsa, Presidente onorario del Sieci.
Partecipa il 24 settembre 2008 alla celebrazione, presso lo stadio Olimpico, del cinquantesimo anniversario dalla conquista del prestigioso trofeo nazionale insieme a Bob Lovati e Franco Janich. E' stato, fino al giorno della sua scomparsa, Presidente onorario del Sieci.
Per l'occasione, rilascia un'intervista a Daniele Magliocchetti, per Il Messaggero:
Maurilio Prini, classe 1932, attaccante della Lazio dal ’58 al ’62, per lui 84 presenze e 9 reti, tra cui quella segnata il 24 settembre del 1958 alla Fiorentina. Una leggenda, insomma.
«Non scherziamo, sono stato una buona ala sinistra e ho giocato a un discreto livello sia con la Fiorentina sia con la Lazio», dice Prini.
Ha contribuito al primo trofeo della storia biancoceleste.
«Una grande soddisfazione: vincere in una città come Roma e in una società di calcio tra le più antiche d’Italia ma che non aveva vinto nulla, almeno fino a quel giorno. Ma poi anche perché..».
Continui.
«Grazie a quella vittoria riuscii a comprare l’appartamento dove vivo tutt’ora. Il presidente Siliato, persona meravigliosa, diede a tutti noi un assegno di settecento mila lire, trecento per la semifinale e quattrocento per la finale. All’epoca erano davvero tanti soldi».
Domani saranno cinquanta anni da quella vittoria.
«Me lo stanno ricordando un po’ di amici e la Lazio stessa, che mi ha invitato all’Olimpico domani sera. Sono orgoglioso e felice di festeggiare con la Lazio».
Racconti di quel 24 settembre.
«L’Olimpico pieno di gente impazzita appena l’arbitro Marchese fischiò la fine e Bernardini, il nostro mister, in mezzo al campo che piangeva con un cestino di uva in mano. E noi che festeggiavamo come bambini».
Alla mezzora del primo tempo, lei di testa beffò Sarti. Una rete che bastò alla Lazio per vincere.
«Ho settantasei anni, ma ricordo bene quel momento. C’era Pozzan, mio compagno e gran giocatore, che stava per calciare una punizione dal vertice sinistro dell’area. Battè una palla tesa, io ero in corsa, entrai in area e in tuffo riuscii a battere il portiere della Fiorentina. Ma la verità è che la presi male quella palla, molto male. La spizzai di lato, forse entrò proprio per questo. Sarti, che si accorse di questo, ogni volta mi ripete: che fortuna che hai avuto quella volta lì. Non gli è andata giù».
Lei è fiorentino e arrivava proprio dalla società viola.
«Il giorno della finale esultai perché ero contento, ci mancherebbe, ma sinceramente dentro di me rimasi un po’ così così. Sa, erano stati miei compagni fino a due mesi prima, normale».
Cosa ha rappresentato la Lazio per lei?
«Un momento bellissimo della mia vita, Roma è una città fantastica, noi ci allenavamo a Tor di Quinto e c’era tanta gente che veniva a sostenerci, soprattutto quella famosa settimana. Ma concedetemelo, il cuore è alla Fiorentina. Sono nato e vivo attualmente a Sieci, a dieci km da Firenze e lì ho giocato per sei anni».
Palmares
- 1 Coppa Italia (Lazio) nel 1957/58