Ciro Immobile capitano della Nazionale

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Ciro Immobile
Silvio Piola

La scheda di Silvio Piola

La scheda di Ciro Immobile


Da Silvio a Ciro, la Nazionale italiana di calcio ha di nuovo un capitano biancoceleste di Marco Impiglia

A distanza di ottantuno anni e cinque mesi, gli Azzurri tornano ad avere un capitano militante nelle file della SS Lazio. Stiamo parlando del match amichevole Italia-Spagna ospitato allo stadio San Siro di Milano il 19 aprile del 1942. Giusto in quella occasione, Vittorio Pozzo fece rientrare Piola nel suo ruolo di centrattacco e gli confermò i gradi di capitano, che aveva assunto due anni prima. Fu un netto quattro a zero, con il nostro Silvio che realizzò una rete e provò il più famoso imbroglietto dei suoi, la "manina di Piola", che ci aveva regalato il due a due con gli inglesi nello stesso stadio nel 1939. In questa partita con la Spagna a fianco del laziale giocò Valentino Mazzola, che nel dopoguerra avrebbe ricevuto la fascia, mentre per Piola, in forza al Novara, ci sarebbe stato nel 1950 un addio romantico, sempre contro l’Inghilterra. Le pagine ingiallite de Il Calcio Illustrato ci rimandano immagini che dicono molto. Ad esempio, quella fatta assieme al capitano spagnolo, il basco Ramon Gabilondo Albardi, e all’arbitro Peco Bawens, uno degli "amici" della nostra nazionale e che tante volte ci aveva dato una mano in circostanze difficili. Si stava in piena guerra e l’Italia del calcio era costretta a concordare amichevoli con rappresentative collegabili all’Asse: la Croazia a Genova, la Spagna a Milano, per l’appunto. Nelle foto si vedono il presidente del CONI, Manganiello, e il vicepresidente della FIFA (ridotta senza i paesi alleati), Mauro, assistere all’incontro vestiti tutti di nero, gli stivali alti al ginocchio, il cappello a visiera esibente una proterva aquila imperiale. In divisa militare con pantaloni di fusciacca a sbuffo anche Giorgio Vaccaro, lui presidente della FIGC e tifoso della SS Lazio.

Un episodio del tramonto del fascismo, dunque, venato di oscurità, al limite della catastrofe, ma poco importa: c’è il mitico Silvio Piola, che prova la rovesciata e il suo stile è ancora oggi inconfondibile. Segna il terzo gol quasi alla fine: nella disegnata di Silva, un tiro al volo di sinistro a dispetto di un’evidente zoppia per un fallo subito nei primi minuti dal marcatore Ricardo Teruel Garcia. L’opinionista, ed ex capitano azzurro, Renzo De Vecchi scrive nel suo "Osservatorio": "Le sue condizioni fisiche non erano ancora perfette, ma siamo sicuri che senza il brutto colpo iniziale avrebbe reso assai di più, per quanto riguarda lo scatto penetrativo che costituisce il suo principale requisito. Anche nel tiro non è stato sempre preciso; ha invece emerso per il lavoro di distribuzione, compiuto con grande discernimento. Si è notato che è già a buon punto con l’intesa con le nuove mezze-ali". Tra Piola e Mazzola si intendevano, già... Non ci meraviglia, due fuoriclasse come loro! A Ciro auguriamo per la Macedonia qualcosa di simile: un golletto e un buon gioco con i nuovi compagni di maglia. Forza Ciro, ricordati, al momento dell’Inno di Mameli, di chi sei l’erede.







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