De Mori Rodolfo

Da LazioWiki.

Rodolfo De Mori nel 1911
Le circostanze della morte e la motivazione della Medaglia d'Argento al V.M. Da "La gazzetta dello Sport" del 16 luglio 1916

Pioniere

Podista, nato a Roma il 1 giugno 1892 da Stefano e Sofia Ascenzi e deceduto il 26 agosto 1915 a Santa Lucia di Tolmino (Slovenia).

Impiegato Ferroviario diplomato ragioniere. Nel 1907 è socio della "Rondine", piccolo sodalizio romano. Nel 1910, ormai della S.P. Lazio, prende parte anche ad alcune partite di calcio. Partito per la grande guerra come sottotenente del 5° reggimento bersaglieri cadde in combattimento al fronte. La notizia della sua morte fu annunciata il 27 novembre 1915 anche se al ministero della difesa Div. Onorcaduti risulta deceduto per ferite risportate in combattimento sugli altopiani di Santa Lucia nell'agosto dello stesso anno. Le recenti ricerche di LazioWiki hanno appurato che cadde il 26 agosto 1915 a Santa Lucia di Tolmino (Slovenia). Probabilmente fu il primo a cadere in ordine temporale, fra gli atleti biancocelesti richiamati al fronte. Fu decorato con la Medaglia d'Argento al V.M.. Medaglia d'Argento al valore militare. E' stato uno dei migliori podisti della Lazio e vinse importanti gare di livello nazionale. Fu anche recordman nazionale sugli 800 metri piani. Insieme ad Ancherani, Giottiga e Smailer forma la staffetta biancoceleste che si aggiudica per ben 6 volte la Targa Masini negli anni intorno al 1910. Nel 1911 è eletto consigliere sportivo della Lazio e fa parte della staffetta olimpionica biancoceleste. Nel 1912 fu eletto vicesegretario della Sezione sportiva nell'Assemblea Generale. L'anno successivo si trasferisce a Bologna per motivi professionali, senza per questo cessare di gareggiare con i colori della Lazio. Proprio nella città felsinea, nel corso di una sfida con lo studente in medicina Ciuffarelli, fa registrare un tempo di 10 secondi e 4/5 sui cento metri che avrebbe costituito il record italiano se un controllo dei giudici non avesse accertato che la pista era posta in discesa e pertanto il record non fu omologato. Era diplomato Ragioniere.

Era soprannominato "Erdimo" dall'anagramma del suo cognome.





Torna ad inizio pagina