Domenica 11 maggio 1986 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Perugia 0-0

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11 maggio 1986 - 2278 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1985/86 - XXXIII giornata

LAZIO: Ielpo, Podavini, G.Carillo, Galbiati, Calcaterra, G.Corti, Poli (46' D'Amico), Toti, Dell’Anno (63' G.Damiani), Caso, Garlini. A disp. Carlini, Fonte, Filisetti. All. Simoni.

PERUGIA: Pazzagli, C.Benedetti (46' M.Valentini), Tesser, Allievi, Brunetti, Rondini, Massi, Cuoghi, Novellino, Lo Garzo (70' Nofri Onofri), G.Pagliari. All. Frosio.

Arbitro: Testa (Prato).

Note: ammoniti Podavini, Tesser, Novellino, Garlini. Angoli 12-3 per la Lazio. Osservato un minuto di silenzio per onorare la scomparsa dell'ex presidente della Lazio, Renato Bornigia.

Spettatori: 25.000 circa di cui 14.274 paganti.

Neanche il Perugia, che si difende e basta, è ostacolo superabile per questa Lazio. Che giochicchia, produce poco, con le imbolsite iniziative personali di un Poli irriconoscibile e di un Dell’Anno incaponito nei dribbling più inutili. Metteteci la lentezza di Caso, la vacuità di G.Corti, l'incapacità di Garlini di sfuggire alla guardia dell'arcigno Brunetti e capirete che perfino il semplice punticino fa classifica, si sale a quota 30 e si spera. La partita ha detto poco, anche perché si è giocata fino al 20' della ripresa perché poi il caldo ha tagliato le gambe a tutti i contendenti e nemmeno i nuovi entrati sono stati in grado di rianimare i rispettivi compagni. Il Perugia ha cercato il pareggio con convinzione uscendo pochissimo dall'area e impegnando Ielpo solo su una punizione di Tesser. Ben altro il lavoro toccato a Pazzagli, efficace su una bordata di Podavini e su una punizione di Garlini nel primo tempo, graziato da un pallonetto di Caso di poco fuori misura dopo una sua uscita avventata, e protagonista assoluto nei venti minuti iniziali della ripresa quando D'Amico, subentrato a Poli, ha suonato finalmente la carica. Niente da fare però in fase conclusiva e zero a zero inevitabile. Lo stesso D'Amico a fine gara si soffermerà con decisione sulla crisi societaria che, prolungandosi, sta rischiando di togliere ulteriore concentrazione ai giocatori: "Se entro la settimana la situazione non sarà chiarita, partiranno le nostre lettere di messa in mora." Il pubblico laziale si guarda intorno con un certo smarrimento anche se ancora una volta il tifo incessante non è certo mancato.