Domenica 12 dicembre 1982 - Reggio Emilia, stadio Mirabello - Reggiana-Lazio 0-0

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12 dicembre 1982 - 2146 - Campionato di Serie B 1982/83 - XIV giornata

REGGIANA: Lovari, Volpi, Catterina, Pallavicini, Francini, Sola, Mossini (68' Bruni), Mazzarri, A.Carnevale, V.Graziani, Boito. A disp. Eberini, Imborgia, Zuccheri, A.Di Chiara. All. Fogli.

LAZIO: Orsi, Podavini, Saltarelli (26' Pochesci), Vella, Miele, Spinozzi, Ambu, Manfredonia, Giordano, D'Amico, De Nadai. A disp. Moscatelli, Badiani, Tavola, Chiodi. All. Clagluna.

Arbitro: Menicucci (Firenze).

Note: giornata nuvolosa con foschia. Terreno mediocre. Ammonito Manfredonia.

Spettatori: 10.000 circa.

Una parata di Orsi

La Lazio dei record continua il suo cammino in testa alla classifica della serie B. Nessuno si illudeva che la serie-primato delle vittorie consecutive potesse proseguire anche sul campo infuocato di Reggio Emilia. Difatti la squadra di Clagluna all'ottavo capitolo della sua marcia irresistibile, ha dovuto accontentarsi di un pareggio. Ma lo 0-0 prolunga a 724' l'imbattibilità di Fernando Orsi ed il biondo e zazzeruto portiere della Lazio si è meritato sino in fondo la sua aureola, impedendo praticamente alla Reggiana di concretare con i gol una vittoria che, sul piano del gioco, avrebbe largamente meritato. «E' un punto preziosissimo per noi - dice negli spogliatoi l'allenatore laziale - la Reggiana si è dimostrata senz'altro la migliore delle avversarie che abbiamo finora incontrato. Ci ha obbligati a dare tutto sul piano del temperamento e dell'agonismo, costringendoci ad un collaudo estremamente probativo per la nostra difesa. L'abbiamo superato brillantemente e questo pareggio, su un campo dove altri sarebbero senz'altro caduti, è una conferma assai lusinghiera per noi». «Ladri, ladri», hanno gridato alla Lazio che lasciava dal campo gli spettatori emiliani.

Non si può dire, tuttavia, che la Lazio abbia rubato niente, ma il fatto che il portiere granata Lovari non sia mai stato impegnato e che il suo collega Orsi si sia segnalato come il migliore in campo, giustifica il malumore dei tifosi della Reggiana che hanno visto la loro squadra, letteralmente trasformata dagli acquisti di ottobre, schiacciare la capolista nella sua area per 80' su 90' e sfiorare ripetutamente la vittoria, negata soltanto dalle prodezze di Orsi. Il tandem d'attacco emiliano formato da Carnevale - un centravanti di lusso per la serie B - e dall'ex genoano Boito ha costretto ad affannosi salvataggi la difesa romana, mentre i centrocampisti Mazzarri e Graziani, sostenuti da Pallavicini ed a volte anche dalle avanzate dell'anziano libero Volpi, hanno macinato gioco con inesorabile continuità non consentendo quasi mai alla Lazio di prendere l'iniziativa. Nel settore arretrato, poi, il giovane Francini ha avuto buon gioco di fronte ad un Giordano debilitato dai postumi dell'influenza, mentre l'altro grande della Lazio, Lionello Manfredonia, tenuto in soggezione da un'ammonizione per gioco scorretto, ha giocato sotto tono, sacrificandosi in un oscuro lavoro di interdizione.

Una partita quasi a senso unico, insomma, con una Lazio già inizialmente in affanno per la difficoltà dello stopper Miele a tenere a freno un centravanti duro, agile e pronto di gomito come Carnevale. Paradossalmente l'incidente che ha bloccato già dopo 2' il terzino Saltarelli - una gran botta alla coscia destra dopo avere spezzato l'asta della bandierina d'angolo in uno scontro con Mossini - ha consentito alla squadra di Clagluna di assestare meglio la sua difesa. Dopo questi rimaneggiamenti la Lazio è apparsa meglio organizzata, ma, senza i miracoli di Orsi e il prodigarsi degli altri difensori biancazzurri sarebbe stato inutile. Il portiere-record che già al 19' aveva neutralizzato un gran colpo di testa di Pallavicini su calcio d'angolo, si è ripetuto al 25' negando il gol a Boito e dieci minuti dopo ha compiuto il suo capolavoro deviando in angolo con un gran balzo un tiro di Pallavicini dalla posizione di ala sinistra, indirizzato nel «sette». Al 41', poi, il portiere della Lazio è uscito di piedi salvando ancora in angolo su Carnevale e nella ripresa si è ripetuto al 57' ancora su Carnevale, al 62' su punizione di Graziani; al 75' su cross di Bruni, subentrato a Mossini, Boito in elevazione è stato forse subdolamente sbilanciato in area da Miele, ma Menicucci, vicino all'azione, non si è lasciato intimorire dall'urlo della folla ed ha fatto proseguire il gioco.

A tre minuti dalla fine, forse, Orsi era battuto dal gran colpo di testa del libero Volpi su cross di Mazzarri, ma il pallone ha attraversato lo specchio della porta perdendosi a lato per questione di centimetri. Su quest'ultima occasione, clamorosamente mancata, si è spento il grande slancio della Reggiana che, ripeto, sul piano del gioco, la vittoria l'avrebbe meritata senz'altro. Ma con un Orsi tra i pali ed una difesa dura, arcigna, quasi impenetrabile, la Lazio ha onestamente raggiunto lo 0-0.

Fonte: La Stampa