Domenica 12 marzo 1995 - Napoli, stadio San Paolo - Napoli-Lazio 3-2

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

12 marzo 1995 - 2644 - Campionato di Serie A 1994/95 - XXIII giornata

NAPOLI: Taglialatela, Pari, Tarantino, Bordin, Cannavaro, Cruz, Buso (90' Matrecano), Rincon, Agostini, Carbone, Pecchia. A disp.: Infanti, Luzardi, Grossi, Altomare. All. Boskov.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Chamot, Venturin, Bergodi, Cravero, Rambaudi (79' Di Vaio), Fuser, Boksic, Winter, Casiraghi. A disp.: Orsi, Bonomi, Bacci, L.Colucci. All. Zeman.

Arbitro: Stafoggia (Pesaro).

Marcatori: 20' Casiraghi, 40' Casiraghi, 49' Rincon, 56' Rincon, 87' Buso.

Note: ammoniti Venturin e Winter per la Lazio, Cannavaro e Pari per il Napoli. Calci d'angolo: 6-4.

Spettatori: 32.000 circa.

Dal Guerin Sportivo: il primo goal di Casiraghi
Il biglietto della gara
Dal Guerin Sportivo: il secondo goal di Casiraghi
Dal Guerin Sportivo: Marchegiani blocca il rigore calciato da Carbone
Dal Guerin Sportivo: il goal risolutivo di Buso

Un Napoli tutto anema e core, capace di rimontare due gol e di vincere una partita che dopo 40' sembrava irrimediabilmente persa, conquistando tre punti che allontanano la zona retrocessione. La solita Lazio, invece. Discontinua, nevrotica e sciupona, alla perenne ricerca di un'identità. Capace di tramortire con 8 gol la Fiorentina, ma di arrendersi sul proprio campo alla Juve in Coppa Italia e di uscire battuta dal San Paolo a opera di un Napoli con le stampelle. Può darsi che a condizionare i biancocelesti sia intervenuto il pensiero rivolto al "ritorno" europeo di domani sera a Dortmund o una sorta di maledizione legata ai posticipi serali. Era la quarta e ultima volta che la Lazio giocava a uso della pay tv e il bilancio si chiude con tre sconfitte e un pareggio. Di certo, una squadra che punta in alto non può limitarsi a giocare solo mezza partita, dilapidando due gol di vantaggio contro rivali che navigano nei bassifondi della classifica. In soggezione per 45' e punito dalla spietata doppietta di Casiraghi, il Napoli è letteralmente resuscitato nella ripresa. A favorire la sua resurrezione, contrassegnata dall'ottima prova di Rincon (2 gol) e di Buso, hanno però contribuito largamente le distrazioni di una difesa troppo spesso lenta e impacciata, di un centrocampo che aveva smesso di ragionare e di un attacco che non ne combinava più una giusta. Una specie di harahiri. "Speriamo che la Lazio abbia già la testa a Dortmund" aveva detto alla vigilia Carbone, augurandosi un impegno ridotto da parte biancoceleste. L'illusione di Carbone svaniva però in fretta, allorché alla prima vera offensiva della Lazio il destro di Casiraghi concludeva di potenza un triangolo con Rambaudi. La reazione del Napoli non impensieriva la Lazio. Se Boksic batteva la guardia spietata di Cannavaro, Casiraghi faceva penare Tarantino e al 40' otteneva il raddoppio, scaraventando in rete un assist di Fuser. Il Napoli andava in barca e negli ultimi minuti del primo tempo rischiava di capitolare altre due volte, prima di vedersi annullare un gol di Rincon. Riordinate le idee nell'intervallo (e dirottato Pari su Casiraghi), il Napoli provava a riaprire la partita in avvio di ripresa con Rincon, che deviava alle spalle di Marchegiani un angolo calciato da Carbone. Riprendevano fiato i tifosi partenopei, che dopo appena 5' urlavano di delusione per un rimpallo tra Marchegiani e Buso che sfiorava il montante. Era l'introduzione al pareggio, siglato dal settimo gol stagionale di Rincon, lesto a girarsi in area tra difensori immobili come statue. Insisteva il Napoli, trascinato dal sorprendente Rincon, mentre Zeman giocava la carta Di Vaio nel tentativo di rivitalizzare il tridente. Invano, però. Era invece il Napoli ad andare a segno con Buso, dopo che Marchegiani aveva bloccato un rigore procurato con astuzia e poi malamente calciato da Carbone. Una vittoria rocambolesca.

Fonte: Corriere della Sera