Domenica 14 dicembre 1980 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Pisa 2-1

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14 dicembre 1980 - 14 - Campionato di Serie B 1980/81 - XIV^ Giornata

LAZIO: Nardin, Ghedin, Citterio, Perrone, Pighin, Mastropasqua, Viola, Sanguin, Chiodi, Bigon, Garlaschelli. A disp. Marigo, Simoni, Greco, Cenci, Albani. All. Castagner.

PISA: Buso, F. Rossi (21' V.Graziani), Secondini, Occhipinti, Garuti, Gozzoli, Bartolini, Chierico, Quadri, W.Viganò, Cantarutti. A disp. Bacconi, Vianello, Tuttino, Bertoni. All. Toneatto.

Arbitro: Sig. Michelotti (Parma).

Marcatori: 33' Garlaschelli, 68' Viola, 73' Cantarutti.

Note: ammoniti Chierico, Sanguin, Citterio, Bartolini e Viganò. Angoli 7-7.

Spettatori: 25.000 circa di cui 14.218 paganti.

Sanguin in azione
(Gent.conc. Lorenzo D'Amario)

Lazio e Pisa hanno disputato una delle più belle ed entusiasmanti partite tra quelle viste in questi ultimi tempi all'Olimpico. Si è imposta di stretta misura la squadra di Castagner. Ma i toscani non sono stati inferiori sul piano di gioco. Se avessero potuto contare su attaccanti più decisi, molto probabilmente il risultato sarebbe stato diverso. Infatti i pisani, pur macinando manovre che hanno ripetutamente messo in imbarazzo la capolista, si sono smarriti in maniera sconcertante nelle fasi conclusive. La Lazio, invece, sfoderando al momento giusto l'esperienza dei suoi uomini, ha saputo sfruttare le occasioni da rete, aggiudicandosi un prezioso successo che consente ai biancoazzurri di afferrare al volo la fuga buona.

La partita con il Pisa era giustamente temuta dai romani, scesi in campo senza il portiere titolare Moscatelli, vittima di un grave infortunio e privi dei difensori Pochesci e Spinozzi squalificati. L'inedito assetto della retroguardia, ha spesso influito negativamente sulla condotta dell'intera squadra, costretta ad arginare affannosamente, per tutto il secondo tempo, la pressante offensiva avversaria. Tuttavia la Lazio è riuscita a limitare i danni per merito di alcuni suoi giocatori che hanno dato qualcosa in più rispetto al loro normale standard. In questa graduatoria spetta un posto di primo piano a Viola, che rientrava dopo aver scontato un turno di squalifica.

Il centrocampista ancora una volta si è rivelato il vero motore della squadra. La continuità, ma soprattutto le sue geniali intuizioni, hanno consentito ai biancoazzurri di portarsi in vantaggio con Garlaschelli. La rete del successo, infine, è stata siglata dallo stesso Viola. Sulle due marcature, l'allenatore Toneatto si è lamentato a lungo negli spogliatoi, accusando i suoi giocatori di aver regalato su un piatto d'argento gol che potevano benissimo essere evitati. Era l'amarezza di un tecnico che vedeva vanificato il gran gioco messo in vetrina dalla sua compagine, uscita fra gli applausi del pubblico. Lo stesso Castagner ha riconosciuto che il Pisa si era rivelato l'avversario più pericoloso finora incontrato.

Nessuno dei laziali aveva infatti dimenticato di aver guardato più l'orologio che il secondo tempo della partita, aspettando il sospirato fischio dell'arbitro Michelotti, preciso e autoritario nella sua impeccabile direzione di gara. In questa seconda parte del confronto i toscani si sono fatti maggiormente ammirare anche per la volontà profusa nel tentativo di acciuffare il pareggio. I protagonisti più in vista sono apparsi il classico Chierico, l'insidioso Cantarutti che ha rispettato la regola dell'»ex» segnando la rete del Pisa già in svantaggio di due gol. Il tenace Viganò seguito a ruota da Gozzoli e Bartolini. Ma c'è da dire che tutta la compagine di Toneatto si è mossa su schemi piacevoli e moderni che prevedevano il felice sfruttamento delle fasce laterali.

La partita ha vissuto su continui capovolgimenti che hanno creato ripetute emozioni. Non è difficile capire che se c'è stato spettacolo, il merito maggiore va proprio al Pisa che non si è affidato alle solite barricate sul terreno della prima in classifica. La squadra di Toneatto ha giocato leggermente più chiusa del solito mascherando tuttavia assai bene questa tattica a metà campo. Ma non ha mai rinunciato a ribattere gli attacchi avversari dimostrandosi a volte addirittura spavalda nei suoi tentativi di offesa. Considerando il tipo di gara, sarebbe stato giusto un risultato di due a due. La Lazio, però, sfruttando la vivacità di Chiodi. Garlaschelli, Sanguin, Mastropasqua, guidati da Viola, a gioco lungo è riuscita a far valere un pizzico di esperienza in più che ha cominciato a concretizzarsi al 31': Chiodi vinceva un rimpallo, passava a Viola sulla sinistra che dopo essere giunto a fondo campo crossava al centro. Garlaschelli batteva sul tempo i difensori pisani e insaccava da corta distanza.

Ma il Pisa era ben vivo e lo dimostrava tre minuti più tardi quando un tiro di Bartolini, dopo aver scavalcato il portiere Nardin, veniva respinto sulla linea da Citterio. Nella ripresa i toscani mettevano alla frusta i biancazzurri. In due o tre occasioni, però, non riuscivano a sfruttare le incertezze della difesa avversaria e come spesso accade nel calcio, si finisce per pagare. Al 68' Viola, sorprendendo compagni e avversari, azzeccava un diagonale su calcio di punizione che terminava la sua corsa nella rete pisana sul palo opposto. La squadra di Toneatto si scuoteva rabbiosamente e 5 minuti dopo accorciava le distanze con uno splendido colpo di testa di Cantarutti che raccoglieva un perfetto cross di Gozzoli. La Lazio si disuniva paurosamente. I nerazzurri continuavano ad attaccare, ma non è arrivato il tiro decisivo che avrebbe potuto rendere più legittima, con un pareggio, la conclusione del confronto.

Fonte: La Stampa