Domenica 18 novembre 1984 - Bergamo, stadio Comunale – Atalanta-Lazio 1-0

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18 novembre 1984 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1984/85 - IX giornata

ATALANTA: Piotti, Osti, Ca.Gentile, Perico, Soldà, Magnocavallo, Stromberg, Vella (54' Fattori), Magrin, Agostinelli (77' Donadoni), Pacione. A disp. Malizia, G.Rossi, Codogno. All. Sonetti.

LAZIO: Orsi, Calisti, Vianello, Filisetti, Podavini, Spinozzi (86' D'Amico), Torrisi, Storgato, Giordano, Manfredonia, Laudrup. A disp. Cacciatori, Fonte, G.Marini, Dell'Anno. All. Lorenzo.

Arbitro: Mattei (Macerata).

Marcatori: 85' Pacione.

Note: cielo coperto, giornata fredda. Ammoniti Soldà, Laudrup, Spinozzi, Orsi e Gentile. Angoli 13-0 per l'Atalanta.

Spettatori: 28.000 circa di cui 26.387 paganti.

Un'uscita bassa di Orsi su Pacione
Gabriele Podavini prova il tiro

Stavolta Lorenzo ha proprio esagerato. Costringendo, con un catenaccio d'altri tempi e alla resa dei conti assolutamente improduttivo, la Lazio a una "non partita" con conseguente sconfitta. L'argentino esagera con la sua pretattica, con la scaramanzia portata all'eccesso: pensate che a dieci minuti dall'inizio non aveva ancora fatto comunicare la formazione esatta, tanto che lo speaker di Bergamo è stato costretto ad annunciare "Ecco il presunto schieramento della Lazio...". Il tutto per cosa poi? Per mandare in campo una squadra zeppa di terzini, senza regista e con una sorta di doppio libero (Vianello più Spinozzi) accanto a due marcatori fissi, Filisetti su Pacione e Storgato su Stromberg. Dopo 4 minuti si è capita l'antifona: con Giordano costretto a spazzare la propria area come un libero vecchia maniera. Lui e Laudrup, impalpabile, poco combattivo e assai critico nei confronti del proprio allenatore a fine partita, sono stati costretti a giocare sempre nella propria metà campo. In tutto la Lazio ha prodotto due inutili tiri da fuori area: punto e basta. Così alla volenterosa Atalanta è bastato capitalizzare una delle due occasioni da rete realmente riuscite a creare in un'area che sembrava una strada del centro nell'ora di punta. Tredici calci d'angolo a zero rendono l'idea di un autentico assedio a Fort Apache, sia pure risolto solo a cinque minuti dal termine, quando Pacione ha bruciato Flisetti a centro area da un cross sporco di Fattori subentrato a Vella. Palla in rete, Atalanta alle stelle e...ingresso di D'Amico per Spinozzi a buoi ormai scappati, troppo poco tempo per abbozzare un possibile recupero. Un passo indietro anche rispetto ad Ascoli, dove almeno la Lazio dopo un primo tempo da brividi, era uscita fuori almeno in parte alla distanza. E così i tre punti conquistati contro Cremonese e Roma sembrano poca cosa rispetto alla posizione traballante di adesso, un terz'ultimo posto a tre punti da Atalanta e Como, che sa già di retrocessione annunciata. Troppo scarsa la squadra nel suo complesso e con un allenatore che sembra piovuto non da un altro continente ma da un altro pianeta.