Domenica 24 marzo 1940 - Torino, stadio Benito Mussolini - Juventus-Lazio 3-1

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24 marzo 1940 - 607 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1939/40 - XXIV giornata

JUVENTUS: Bodoira, Foni, Rava, Depetrini, Varglien (II), Varglien (I), Tomasi, Borel (II), Gabetto, Capocasale, Buscaglia C.

LAZIO: Giubilo, Baldo, Monza (II), Milano, Ramella, Camolese, Costa, Piola, Barrera, Flamini, Vettraino. All. Kertesz.

Arbitro: sig. Scorzoni di Bologna.

Marcatori: 24' pt Tomasi, 35' pt Gabetto, 9' st Barrera, 17' st Borel (II).

Note: tempo e terreno buoni. Nella Lazio ha esordito il giovane portiere Giubilo, classe 1921.

Spettatori: 10.000. £.incasso 69.500

Momenti della gara
Il titolo de "Il Littoriale"
Una fase della gara
Lo Stadio Mussolini a Torino

C'è da essere soddisfatti della partita che Juventus e Lazio hanno offerto ieri allo Stadio. Piazzate entrambe alle spalle delle « vedette », e senza speranza di successo finale, le due squadre non hanno rinunciato ad impegnarsi e così s'è avuta una gara vivace, ben giocata, interessante. La Juventus s'è presentata al completo, con Biscaglia ala sinistra al posto di Bellini; la Lazio, invece, ha dovuto scendere in campo in una formazione notevolmente rimaneggiata per le assenze di Blason, Faotto e Busani.

Sì che in porta c'era l'esordiente Giubilo, a fianco di Monza, Baldo, ma nulla ha potuto nelle due reti bianconere segnate nella prima parte del tempo ad opera di Tomasi e Gabetto lesti a sfruttare due ottime occasioni. Attacchi laziali all'inizio della ripresa. Parata sicura di Bodoira su tiro fortissimo ma troppo diritto di Piola e rete di Barrerà al 9'. Costa fuggiva a Varglien I, smistava al centro e Barrera, superato Foni, deviava in un angolo con giusto tocco. A questo punto la Lazio pensò forse di poter rimontare totalmente lo svantaggio e s'impegnò a fondo, ma al 18' la distanza venne ristabilita giacché Borel, su calcio libero dal limite , per fallo di Monza su Tommasi, scoppiò uno dei suoi fortissimi tiri piazzati e realizzò la terza rete.

Ma la Juventus, assetata di rivincita per via dei troppo severo punteggio subito nell'andata, attaccò ancora, svolse ottime azioni, impegnò Giubilo in parate difficili e solo per disdetta non ottenne altri punti. La miglior Juventus. Partita piacevole. La Juventus di questo momento ha virtù che mancano a molte altre unità anche di gran rango. E' intraprendente, sbrigativa, decisa nello sfruttare le situazioni favorevoli che il giuoco le offre. Ieri non è riuscita a prevalere sulla Lazio per numero di azioni ma si è imposta per numero di reti, e ciò basta ai fini pratici. Ha Tomasi in stato di grazia, veloce più dei giovani, combattivo, astuto, tenacissimo: ha Gabetto più che mai irrequieto e scatenato alla ricerca del gol; ha soprattutto Borel regista impeccabile di tutta la manovra di attacco. Capocasale, dal canto suo, integra con molto impegno il lavoro della mediana, tutta solidamente impiantata e la difesa è sempre sicura. Nessun fronzolo, nessuna lentezza nel complesso, ma un buon assieme che assicura alla squadra una fluidità rimarchevole nell'azione. La miglior Juventus di questi ultimi anni. Non è spiaciuta neppure la Lazio, che ha tenuto fede alla sua qualifica di squadra d'attacco. Svelto, pronto, abile il portierino; buoni i terzini ed i mediani, eccezione fatta per Camolese, troppo lento. Ci è parso errato lo schieramento dell'attacco poiché Piola alla mezz'ala è assolutamente sacrificato ed incapace di puntare in avanti come sa fare da centro. Barrera difetta di scatto ma ha il senso del giuoco, è altruista e smista bene il pallone di testa. Flamini non ha fatto molto, Costa ha effettuato qualche buon centro e Vettraino, invece, è servito a poco. Al contrario della Juventus, la Lazio attuale fa molto giuoco inutile; a metà campo si muove bene, in area... va a caccia di farfalle, Ieri, però, aveva plausibili attenuanti e c'è comunque da darle lode per non essersi attenuta a tattiche ostruzionistiche e per aver invece operato sempre in tono aperto. La sconitta non la deve umiliare. Scorzoni ha diretto bene, aiutato dalla correttezza dei ventidue. Giornata di primavera, terreno in ordine.

Fonte: La Stampa firma Luigi Cavallero