Domenica 26 gennaio 1964 - Firenze, stadio Comunale - Fiorentina-Lazio 1-0

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26 gennaio 1964 - Campionato di serie A 1963/64 - XVIII giornata I del girone di ritorno.

FIORENTINA: Albertosi, Robotti, Marchesi, Guarnacci, Gonfiantini, Pirovano, Hamrin, Canella, Petris, Benaglia, Bartu. All. Chiappella.

LAZIO: Recchia, Zanetti, Mazzia, Governato, Pagni, Gasperi, Maraschi, Landoni, Galli, Giacomini, Morrone. All. Lorenzo.

Arbitro: sig. Genel di Trieste.

Marcatori: 50' Petris.

Note: tiepido sole filtrante in una leggera foschia, temperatura rigida; terreno in discrete condizioni. Presenti diverse centinaia di tifosi laziali giunti da Roma con un treno speciale. Ammoniti: Pagni, Governato e Gasperi. Calci d'angolo: 5-3 (3-2) a favore della Lazio.

Spettatori: 20.000 circa con 12.700 paganti per un incasso di £. 7.553.000.

La Lazio incappa nella settima sconfitta consecutiva ma ancora una volta non le se possono attribuire colpe specifiche. Contro i viola la squadra ha ribattuto colpo su colpo e ha tenuto il campo con sicurezza e ordine tattico. Fuori Rozzoni, fermato da una distorsione al ginocchio destro, conferma per Recchia in porta e rientro in squadra di Gasperi. La Fiorentina, reduce da un brutto scivolone casalingo con il Mantova, ripresenta diversi giocatori come Canella e Bartu. La partita comincia con le consuete schermaglie a centrocampo in attesa di prendere reciprocamente le misure. Più aggressivi inizialmente i padroni di casa, ma non rinunciataria la Lazio che mostra un gioco rapido ed efficace a centrocampo. Brillano Gasperi, Governato e Landoni mentre in difesa molto accorti sono Pagni su Petris, Mazzia sul temuto Hamrin e Zanetti sull'estroso Bartu. Al 12' Landoni riceve palla da Morrone, vince un contrasto e si trova libero di fronte all'uscente Albertosi. Il tiro è da dimenticare e la Lazio spreca la più facile delle occasioni. Morrone gioca in maniera sontuosa e Marchesi e Robotti vengono spesso superati come birilli dall'argentino. Ma ogni tentativo di Morrone di servire i compagni d'attacco viene frustrato da quello che è il principale difetto di questa Lazio: a parte Maraschi nessuno ha la freddezza e il tempismo degli attaccanti di razza. Al 25' Hamrin sfugge a Mazzia e crossa forte e teso per Petris che di testa sfiora il montante destro. Ancora "uccellino" Hamrin, dopo aver superato mezza difesa biancoceleste, al 31' spedisce il pallone appena fuori mentre Bartu, cinque minuti dopo, impegna seriamente Recchia con un tiro preciso di controbalzo. Al 38' Maraschi, dopo un rapido uno-due con Morrone, appena entrato in area, sferra un tiro che Albertosi devia in angolo. Sulla battuta seguente Galli spizza di testa e la sfera sfiora il palo. Al 47' Benaglia tolta la palla a Giacomini, forse fallosamente, costringe Recchia ad una plastica parata. Dopo due minuti, su azione d'attacco capitolina interrotta dai viola, Gonfiantini parte in contropiede affiancato da Pirovano e Petris. La difesa laziale si allarga e lascia al centro il solo Gasperi; il pallone arriva a Petris che precede il libero biancoceleste e batte a rete dall'altezza del dischetto con forza e precisione. Recchia, incolpevole, è battuto. Questa volta la Lazio non si fa prendere dal panico e spostato il baricentro più avanti con Landoni e Giacomini, comincia ad imbastire azioni articolate ma al tempo stesso rapide. Dal punto di vista dello spettacolo si assiste ad una bella partita. Maraschi, al 56' scarica su Albertosi una punizione dal limite concessa da Genel per l'ennesimo fallo su Morrone. Al 66' lo stesso Morrone supera in palleggio volante un frastornato Robotti ma è preceduto dal portierone viola di un amen. Al 70' Giacomini conclude al volo un'azione di Morrone e il pallone esce di un soffio. Al 76' in contropiede Hamrin s'invola e traversa per Petris che viene fermato dall'arbitro per un fuorigioco apparentemente inesistente. Pur sapendo di rischiare, la Lazio si spinge in attacco. La difesa viola, in vistosa difficoltà, ricorre a falli d'ostruzione commessi con esperienza e raramente puniti dall'arbitro. All'85' Maraschi, in mischia, indirizza in scivolata verso la rete. La palla sembra superare la linea di porta ma la manona di Albertosi, spuntata dal nulla, strozza in gola ai laziali l'urlo del meritato goal del pareggio.




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