Domenica 5 dicembre 1993 - Bergamo, stadio Comunale - Atalanta-Lazio 1-1

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5 dicembre 1993 - 2587 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1993/94 - XIV giornata

ATALANTA: Ferron, Minaudo, Poggi, De Paola, Pavan, Montero, Orlandini, Sauzée (46' Valentini), Ganz, Rambaudi, Magoni (66' Tacchinardi). A disp. Pinato, Perrone, Saurini. All. Valdinoci.

LAZIO: Marchegiani, Bergodi, Bacci, Di Matteo, Bonomi, Cravero, Fuser, Doll (55' Favalli), Boksic, Winter, Signori. A disp. Orsi, Luzardi, Sclosa, Casiraghi. All. Zoff.

Arbitro: Amendolia (Messina).

Marcatori: 17' Di Matteo, 47' Orlandini.

Note: ammoniti Marchegiani, Bacci, Minaudo, Pavan.

Spettatori: 19.084 (4.683 paganti e 14.401 abbonati).

Si prevedeva una partita drammatica, tirata, da "ultima spiaggia", o quasi, per l'Atalanta. Ma la realtà è stata ben diversa dalle previsioni, di drammatico si è visto ben poco, quasi nulla. La Lazio per 48 minuti ha accarezzato il sogno di rivincere a Bergamo dopo trentasei anni, ma quando al 3' della ripresa Orlandini ha segnato il gol del pari (per la cronaca, il suo primo in serie A) la squadra di Zoff ha preferito non rischiare, evidenziando manchevolezze che non le sono costate la sconfitta solo per la grande prestazione di Marchegiani e per l'incapacità cronica degli atalantini a concludere in gol la loro superiorità. La Lazio, tutto sommato, ha deluso, perché da una formazione imbottita di campioni ben altro ci si aspettava. Proprio i suoi giocatori di maggior spicco sono mancati. Doll, sempre anticipato da Magoni, e poi Boksic che all'inizio si è mosso bene ma che alla distanza, forse in non buone condizioni fisiche, è scomparso dominato dall'ottimo Pavan. Nemmeno si è visto Signori e non ha dato ordine al centrocampo Winter. E nuovi buchi poi si aprivano in difesa per le indecisioni di Bergodi e Bacci, per l'eccessiva esuberanza di Bonomi nel fermare con le "cattive" Ganz sotto gli occhi sin troppo comprensivi di Amendolia. E spesso Cravero ha dovuto rimediare agli svarioni dei compagni. Per l'Atalanta comunque è un punto importante e che dovrebbe aiutare la squadra a tentare una non impossibile rimonta. Impeccabile nella giornata è stata la difesa, con la sola eccezione dello sbandamento in occasione del gol laziale. Ma le marcature erano tutte azzeccate e Sauzée ha fatto ottime cose. Valentini nella ripresa non lo ha fatto rimpiangere, Rambaudi ha lottato con molto vigore e si capisce perché l'Atalanta così vicina è andata ad un successo che oltretutto non avrebbe demeritato. Ma non è colpa di Ganz e compagni se di fronte si sono trovati un Marchegiani strepitoso, di gran lunga il migliore in campo, battuto solo da una prodezza di Orlandini. Soprattutto nel primo tempo Marchegiani si è superato. Già al 10' ha deviato in angolo un tiro di Magoni. Al 26' ha deviato con un balzo prodigioso una perfetta punizione di Sauzée, al 37' ha parato ancora in angolo un tiro a colpo sicuro di Ganz, al 41' ha bloccato con sicurezza un improvviso tiro di Orlandini. Un Marchegiani insomma così bravo da irritare gli atalantini. E mentre il suo portiere non sbagliava un intervento, la Lazio sorniona improvvisamente al 18' si portava in vantaggio in occasione della sua prima vera azione offensiva. Boksic difendeva la palla e serviva Di Matteo. Ferron non usciva, Montero e De Paola avevano un'indecisione ed il laziale poteva segnare con Winter che cercava di dare alla sfera il colpo decisivo senza però toccarla. La rete peraltro non demoralizzava gli atalantini, anche perché la Lazio accettava il regalo ma si guardava bene dall'insistere. Tutto l'opposto anzi. La squadra di Zoff continuava infatti nel suo tran tran, mentre l'Atalanta rabbiosamente si avventava in avanti. Nella ripresa rimaneva negli spogliatoi Sauzée, ferito in uno scontro con Di Matteo, ma dopo soli 3' improvviso arrivava l'atteso pareggio. Ganz, sempre bravo, si liberava caparbiamente di un avversario e dava la palla a Orlandini. Tiro al volo dell'ala e stavolta non c'era proprio niente da fare per Marchegiani. Una rete storica, la prima infatti della gestione Valdinoci-Prandelli ed anche per questo ben augurante. In pratica la partita finiva lì, perché la Lazio pur con tutti i suoi campioni si accontentava, mentre l'Atalanta cercava, in verità con scarsa convinzione, il successo, chiaramente paga di un punto che la tiene a galla in attesa della vittoria che le manca da undici giornate.

Fonte: Corriere della Sera