Domenica 7 novembre 1982 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Palermo 1-0

Da LazioWiki.

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7 novembre 1982 - 2141 - Campionato di Serie B 1982/83 - IX giornata

LAZIO: Orsi, Podavini, Saltarelli, Vella, Miele (5' Pochesci), Perrone, Ambu, Manfredonia, Giordano, D'Amico, De Nadai. A disp. Moscatelli, Spinozzi, De Angelis, Surro. All. Clagluna.

PALERMO: Piagnerelli, Gorin II, Bigliardi, Venturi, Di Cicco, Volpecina (68' Fattori), Gasperini, Marmaglio, G.De Rosa, Lopez, Montesano. A disp. Violini, Modica, Zarattoni, A.Schillaci. All. Renna.

Arbitro: Vitali (Bologna).

Marcatori: 8' Manfredonia.

Note: cielo parzialmente coperto, temperatura mite, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Ambu, Vella, Manfredonia per scorrettezze, Fattori per comportamento non regolamentare. Al 4' usciva dal campo Miele per ferita all'arco sopracciliare sinistro (sei punti di sutura) riportata in uno scontro aereo con Perrone (due punti anche per lui). Calci d'angolo: 6-1 per la Lazio.

Spettatori: 40 mila circa dei quali 30.186 paganti per un incasso di 194.854.500 (abbonati 9.444 pari a una quota di 61.864.000).

Vella contrasta Montesano
(Gent.conc. Enrico Vella
La rete di Manfredonia

Manfredonia in 9' chiude il conto serie A della Lazio è assicurato. La difesa, infatti, è ben assestata e finora è quella che ha subito meno reti. A centrocampo, il movimento di Vella e la visione di gioco di Manfredonia, spesso provvidenziale anche in fase di copertura, trovano sbocco nelle invenzioni sulla tre quarti di D'Amico. Unico neo della squadra, con un Giordano vicinissimo alla condizione ottimale, resta Ambu. Contro il Palermo s'è mosso molto per creare varchi al centravanti, tua è mancato in zona conclusiva.

Al 5' Miele salta scontrandosi con Perrone e De Rosa. Lo soccorrono, stordito e sanguinante, ai bordi del campo e dopo qualche minuto viene trasportato in barella negli spogliatoi e poi in ospedale, ma soltanto per misura precauzionale. La Lazio passa in vantaggio al 9': D'Amico pesca al limite dell'area Manfredonia che controlla di destro e batte Piagnerelli con un secco sinistro. Ambu al 18' trova libero Giordano la cui conclusione viene deviata in angolo. Quasi allo scadere del tempo una gran botta di Montesano viene respinta da Orsi. La ripresa si apre con un traversone di Montesano per Gasperini il cui colpo di testa finisce di poco sulla traversa. D'Amico ai 59' lancia Ambu che calcia a rete impegnando Piagnerelli.

Al 71' c'è una punizione a due in area rosanera: D'Amico tocca a Giordano il cui destro colpisce il palo. Il cannoniere laziale si ripete quattro minuti dopo. Dalla linea di fondo inventa un sinistro tagliato che scavalca il portiere. La palla sta per insaccarsi ma Di Cicco, in extremis, riesce a deviarla in angolo.

La Lazio, battendo il Palermo, ha centrato tre obiettivi. Ha raggiunto il Milan in vetta alla classifica, ha ottenuto il terzo successo consecutivo ed ha riscattato la pesante sconfitta (0 a 3) dello scorso campionato che costò la panchina a Ilario Castagner. Il punteggio striminzito non deve trarre in inganno. I biancazzurri avrebbero potuto imporsi con un margine più ampio, se Ambu al 25' non avesse fallito un gol in maniera banale. La superiorità dei padroni di casa è stata costante e soltanto nel finale i siciliani sono riusciti a rendersi pericolosi. Quella vista ieri all'Olimpico è una squadra che ha imboccato la strada giusta e merita la fiducia dei tifosi, accorsi numerosi allo stadio. Contro un Palermo che sa sfruttare il contropiede a dovere, c'era il rischio che la Lazio, attaccando scriteriatamente, venisse colpita di rimessa.

Dopo appena cinque minuti lo stopper, in uno scontro di gioco, è rimasto ferito alla testa. Poteva saltare il dispositivo tattico, ma Pochesci si è inserito bene al centro della difesa e la squadra ha finito per non risentire dell'infortunio. Davanti, D'Amico, il migliore in campo, ha dato il via a quasi tutte le azioni laziali, con inserimenti felici, tocchi smarcanti e spunti individuali che hanno sempre messo in difficoltà gli avversari. Da quando è rientrato, la squadra ha sempre vinto e se continuerà ad esprimersi su questi livelli assieme a Manfredonia e a Giordano, il ritorno in Serie A è cosa certa.

Le voci tornate a circolare in questi giorni sul trasferimento di Giordano al termine della stagione (si parla dell'Udinese) stanno smuovendo le acque del mercato con largo anticipo. Sembra che intenda tornare alla carica anche il presidente della Roma, Viola. Nel ritiro della squadra, Viola ha chiesto consiglio ad un suo amico avvocato, per sapere quali passi potrebbe intraprendere per far valere in tribunale una scrittura privata, concordata a suo tempo con i dirigenti della Lazio, in cui si prometteva Giordano alla società giallorossa.

Dal canto suo, il presidente dell'Udinese, Mazza, nel tentativo di evitare altre «grane», dopo il suo deferimento alla «Disciplinare», per dichiarazioni lesive verso i dirigenti della Lazio, «Se per la salvezza della Lazio, Giordano deve restare a Roma — ha dichiarato il presidente dell'Udinese — io sono pronto a lasciarglielo. Ma l'affermazione ha un chiaro sapore «politico».

Fonte: La Stampa