Domenica 8 marzo 1981 - Varese, stadio Franco Ossola - Varese-Lazio 3-2

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8 marzo 1981 - 24 - Campionato di Serie B 1980/81 - XXIV^ Giornata

VARESE: Rampulla, G.Vincenzi, Arrighi, Donà (60' Salvadè), Cecilli, Cerantola, Di Giovanni, Baldini, Turchetta (81' Mauti), Facchini, Doto. A disp. Rigamonti, Brambilla, Tresoldi. All. Fascetti.

LAZIO: Nardin, Spinozzi, Citterio (68' Simoni), Perrone, Pochesci, Sanguin, Viola, Bigon, Chiodi (58' Marronaro), Mastropasqua, Greco. A disp. Marigo, Pighin, Cenci. All. Castagner.

Arbitro: Sig. Bianciardi (Siena).

Marcatori: 20' Sanguin, 22' Di Giovanni, 37' Di Giovanni, 59' Facchini (rig), 88' Greco (rig).

Note: ammoniti Mastropasqua, Pochesci, Bigon e Turchetta. Esordio in serie B per Lorenzo Marronaro e Claudio Simoni. Angoli 4-1 per la Lazio.

Spettatori: 7.000 circa.

Eagles' Supporters del 22 marzo 1981

Il Varese mette al tappeto la Lazio. Vince con un solo gol di margine, ma i suoi meriti vanno oltre l'esiguo vantaggio finale. I romani restano alla mercé dei padroni di casa per quasi tutto l'incontro e alla fine Castagner dirà con franchezza che ha visto la sua squadra irriconoscibile, letteralmente in ginocchio. La squadra romana, infatti, è sembrata abulica, priva di determinazione e il risultato di tante idee annebbiate è stato un gioco che raramente ha portato le punte in condizione di battere a rete con buone possibilità di realizzazione. La Lazio, è vero, ha segnato due gol, ma entrambi sono venuti da azioni fortuite e fortunate.

La prima, dopo ventun minuti di gioco, causata da un clamoroso errore del portiere di casa Rampulla, il quale si è lasciato passare tra le gambe un innocuo tiro «telefonato» di Sanguin. La seconda a due minuti dal termine su calcio di rigore. Per il resto la Lazio non ha mai effettuato un tiro in porta pericoloso. Invece i padroni di casa hanno potuto ben contenere le iniziali sfuriate laziali e controbattere con efficacia. I laziali, come detto, sono andati per primi in vantaggio dopo che per una ventina di minuti il Varese aveva premuto senza tuttavia raccogliere ciò che meritava. Il gol è venuto dopo una azione elaborata conclusa da Sanguin con un tiro effettuato dal limite che, dopo essere rimbalzato sul terreno durissimo, è passato tra le mani e le gambe di Rampulla. Mentre il portiere stava ancora piangendo disperato, Di Giovanni ha riequilibrato le distanze. Con une slalom splendido ha realizzato il pareggio.

Il gol del raddoppio, il Varese avrebbe potuto meritarlo in altre circostanze, invece è arrivato in quella meno prevedibile. E' successo al 36': Di Giovanni ha cercato di «pescare» Turchetta con un lungo passaggio sulla destra, un cattivo rimbalzo sul terreno ha ingannato il portiere della Lazio e il Varese si è trovato inaspettatamente sul 2 a 1. E al 41' Nardin ha parato un pallone sul quale ci sono state discussioni: i varesini hanno sostenuto che esso era al di là della linea al momento della parata, ma l'arbitro ha detto no. Al 14' della ripresa è venuta la terza rete dei padroni di casa: c'è stato un lungo lancio di Di Giovanni per Facchini il quale ha agganciato bene, e dopo una sgroppata di una trentina di metri ha scagliato un violentissimo sinistro alle spalle di Nardin. Al 43' l'arbitro Bianciardi decreta il calcio di rigore che consentirà alla Lazio di accorciare le distanze. Mastropasqua entra in area. Facchini gli va incontro, dà una spallata all'avversario e per il direttore di gara non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Lo trasforma Greco.

Fonte: La Stampa