Domenica 8 novembre 1992 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Torino 1-2

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8 novembre 1992 - 2540 - Campionato di Serie A 1992/93 - IX giornata - calcio d'inizio ore 15.00

LAZIO: Fiori, Bonomi, Favalli, Bacci, Corino (65' Gregucci), Cravero, Fuser, Doll, Riedle (46' Stroppa), Winter, Signori. A disp.: Orsi, Sclosa, Neri. All. Zoff.

TORINO: Marchegiani, Bruno (51' Fortunato), Sergio, Cois, Annoni, Fusi, Sordo, Venturin, Aguilera (60' Vieri), Scifo, Silenzi. A disp.: Di Fusco, Saralegui, Poggi. All. Mondonico.

Arbitro: Sig. Mughetti (Cesena).

Marcatori: 46' Signori, 57' Aguilera, 87' Gregucci (aut).

Note: espulso Doll al 35' p.t. per proteste. Ammoniti: Aguilera, Venturin, Bacci e Sergio. Antidoping: Favalli, Fuser, Scifo e Di Fusco. Calci d'angolo: 6-7. In tribuna il CT Arrigo Sacchi.

Spettatori: paganti 25.623, incasso di L. 977.070.000; abbonati 30.269, quota di L. 789.467.000.

Dal Guerin Sportivo: Doll (espulso) insieme a Riedle (sostituito)
Dal Guerin Sportivo: foto della gara
Dal Guerin Sportivo: l'autorete di Gregucci
Dal Guerin Sportivo: il pareggio di Aguilera
Il biglietto della gara
L'autorete decisiva di Gregucci
La travolgente azione di Signori per il goal che sblocca l'incontro

Diversa da come gli agiografi insistono a raffigurarla, questa Lazio piena di crepe difensive, che prima illude e poi crolla sotto l'efficientismo torinista, sembra proprio inalberare nei momenti decisivi il peggio del recente passato, nonostante arricchimenti costati 65 miliardi. Certo, le attenuanti non mancano: e si pensa subito allo scarso autocontrollo di Doll, espulso dopo 35 minuti causa comportamento irriguardoso verso quel guardalinee, impegnato poco prima nella valutazione d'un atterraggio di Venturin sulle sue caviglie. Sì, il tedesco pretenderebbe qualcosa di più della semplice rimessa laterale, ma i toni non devono essere tipicamente oxfordiani, se Mughetti, richiamato dal proprio collaboratore, decide di buttarlo fuori. Improvvisa severità che penalizza una formazione già ingolfata e che soprattutto poco combacia con alcune tolleranti interpretazioni d'avvio dell'arbitro romagnolo: quando si dimentica ad esempio due volte d'ammonire Bruno, colpevole di botte intimidatorie addosso a Signori. Impagabile opposizione granata. Sospettata di ruggini accumulate nell'inutile battaglia di Mosca, si spalanca invece puntualmente pericolosa lungo l'asse Scifo-Venturin-Sordo, parecchio più tonici e incisivi dei "riposati" Bacci, Winter, Favalli. Così, una Lazio senz'anima, una Lazio costretta a rimpiangere il nerbo dell'equilibratore Gascoigne, si vede schiacciata nella propria metà campo, vagheggiando improbabili colpi di rimessa e magari quei cross che Riedle attende invano, incapsulato tra l'implacabile Annoni e l'ottimo Fuser. Il quale, presente Arrigo Sacchi, salta pure fuori da ogni rigurgito d'azione avversaria, per offrirsi ovunque come propositore aggiunto. Sale dunque l'onda torinista ancor prima del cartellino rosso sventolato in faccia a Doll: Silenzi incorna fuori di millimetri la volata-cross timbrata Sordo, mentre sullo slancio l'imprendibile Scifo viene placcato da Cravero e poi tocca a Fiori catapultarsi tra i piedi di Annoni, mina vagante d'una rotazione d'attacchi sovente impreziosita dalle accelerazioni di Venturin. Il quale, davanti ad avversari ridotti in dieci, più contratti né intenzionati ad avanzare il superfluo Cravero in marcatura, smarca Silenzi per la giocata aggirante: Bonomi incrocia le gambe, però la fiondata obliqua scuote la base del palo. Primo blitz granata nell'aria ? Beh, inserito Stroppa laddove ciabattava Riedle, i biancazzurri producono la bravata inattesa. E' una prodezza sradicata da Signori, che proprio Stroppa innesca con il lancio lungo. Signori-Bruno, spalla a spalla: allo sprint prevale il bomber di Cragnotti e scarica la stoccata imparabile. Senonché l'euforia dura appena una decina di minuti: il tempo di assistere ad un galoppo di Fuser oltre lo sbiadito Sergio, la cui botta (potrebbe cercare Winter nel mezzo!) Marchegiani disinnesca, e d'annotare quel fortunoso salvataggio di Favalli sulla linea di porta, con il tiratore, Scifo, costretto ad imprecare. Niente paura: gli "ultrà" di Mondonico insistono e sulla seguente sventagliata di Cois viene tranciata la difesa di cartapesta. Favalli liscia; Fiori, mai piazzato, idem: tocco a rientrare di Scifo e Aguilera, anticipato Corino, pareggia in spaccata, ritrovandosi poi a chiedere l'avvicendamento. Via libera a Vieri. Via libera soprattutto ad un Toro corroborato pure da Fortunato (è uscito Bruno) piazzato su Winter e da Annoni spostato alle calcagna di Signori. Meno felice è l'innesto di Gregucci a rilevare l'acciaccato Corino. Difatti, ad un attimo dall'epilogo, gli capita di rovesciare nella porta sua, spaventato da Silenzi, scattato in mischia dietro un'inzuccata di Venturin. Toro seconda forza. Giusto così.

Fonte: Corriere della Sera