Lì dove la Lazio nacque - Dal barcone di Luigi Del Bigio alla panchina di Piazza della Libertà
Autore: Fabio Bellisario
Titolo: Lì dove la Lazio nacque - Dal barcone di Luigi Del Bigio alla panchina di Piazza della Libertà
Anno: 2022
Casa editrice: Edizioni Eraclea
Pagine: 109
Costo: € 13.00
Recensione:
Un viaggio con burrasche, burraschette, riggiri, mulinelli, crescenti, crescentini, murelle, pennelli, mollacce e mollaccioni: roba, Dio ne scampi e liberi tutti, da non ritornare più a casa.
Queste le parole usate dal barcaiolo Toto er Bigio per descrivere i pericoli che doveva affrontare per navigare il Fiume. Quel Toto che, inconsapevolmente, permise di far giungere ai Fondatori della Società Podistica Lazio un barcone dove, all’alba del XX secolo, tutto ebbe inizio. Partendo proprio da questo mitico personaggio e dalla sua barca, questo libro va a colmare il vuoto presente nella vasta produzione di libri sulla Società Sportiva Lazio: il contesto immediatamente precedente alla nascita della Società che avrà i colori del cielo. Una ricerca storica che parte addirittura dal 1500 e lega vicende che appaiono lontane e incongrue tra loro. Esiste, invece, un sottile filo che le unisce tutte e trova il punto di cesura il 9 gennaio dell’anno giubilare 1900, quando alcuni giovani fiumaroli e podisti diedero vita alla Lazio. Un’analisi storica, artistica, urbanistica che, imperniata su neanche mezzo chilometro lineare di città antica, fa emergere vecchie lance pontificie, bellissimi porti fluviali scomparsi, siti incantati, piazze e manufatti che furono i luoghi della genesi di questa antica e ancor vivissima società sportiva. In questo tessuto urbano di una Roma che non c’è più, vivevano personaggi avvolti finora nella leggenda di cui l’autore ha scoperto l’identità. Maschere quiriti che, senza sospettarlo, avevano gettato le basi di un’intensa storia umana e sportiva che ancor oggi fa vibrare le corde di tanti appassionati. Vengono, nel testo, ricostruite le loro vicende esistenziali in parallelo ai luoghi "sacri" che, per una strana e inspiegabile alchimia, sono codificati nel patrimonio inalienabile dei sostenitori biancocelesti che, ogni 9 gennaio accorrono, spinti da una forza ancestrale, a celebrare un rituale pagano di fede e amore che non trova riscontro in alcun altro sodalizio sportivo. Porto di Ripetta, Toto Bigio, Ponte Regina Margherita, Gamba di Legno, Piazza della Libertà, i Bagni tiberini, mitiche panchine, traghetti traiettizi escono dalle pagine del libro con una nitidezza cristallina che unisce la rigorosa e inedita ricerca filologica e iconografica con la tradizione popolare più genuina.
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