Sabato 22 agosto 1970 - Grosseto, stadio Comunale - Grosseto-Lazio 0-2

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22 agosto 1970 - Amichevole pre-campionato 1970/71

GROSSETO: Tommasi (46' Papini), Banci (46’ Bartalucci), Grilli (46’ Pelosi), Bertanza (46’ Scotto), Angelini (46’ Cappelli), Armellini (46’ Brachini), Cuscini (46’ Masillo), Squarcia (46’ Petri), Caldori (46’ Giannini), Sicurani (46’ Barazzi), Benesperi (46’ Simoni).

LAZIO: Sulfaro, Wilson, Facco, Andreuzza, Polentes, Marchesi, Nanni, Morrone (46’ Legnaro), Fortunato (60’ Manservisi), Dolso, Chinellato. All. Lovati.

Arbitro: sig. Bianchi (Firenze).

Marcatori: 20’ Morrone, 35’ Facco.

Note: in tribuna notata la presenza di Bruno Passalacqua, segretario del Milan (primo avversario di Campionato) e di Lievore, osservatore della Roma (che il 6 settembre sarà avversaria di Coppa). In tribuna c'era anche Lorenzo, squalificato fino al Derby, mentre in panchina sedeva Bob Lovati; nella Lazio oltre all'assente Papadopulo, rimasto nella sua casa di Cecina per curare la bronchite, venivano tenuti a riposo anche Chinaglia, Massa, Mazzola (II) e Governato per l’incontro alla Stella Polare di Ostia del giorno successivo (ma anche perché, come affermerà negli spogliatoi, Lorenzo non intendeva farli vedere ai due, appena citati, «spioni»).

Spettatori: 5.000 circa.

Il titolo del Corriere dello Sport

Il Corriere dello Sport titola: Nanni e Legnaro in vetrina nella mini-Lazio a Grosseto e Franco Recanatesi scrive: La Lazio in maschera non ha divertito nessuno. La squadra mancava di cinque titolari, ma qualcosa di più era lecito sperarla, ad esempio da qualche giovane di belle speranze come Andreuzza e Chinellato, ma né l’uno né l’altro hanno detto molto. Andreuzza è lento come un dromedario assonnato, ha l’attenuante di una preparazione incompleta perché l’ex genoano è militare, e Chinellato non ha mai trovato la giusta posizione.

Comunque quella di stasera non era l’occasione più adatta per il debutto dei giovani. La Lazio non ha mai dato l’impressione di svolgere schemi preordinati, ma ha condotto la gara fidandosi sull'improvvisazione e sull'estro di qualche singolo. Quindi Morrone ha segnato un gol assolutamente personale e Facco si è librato in area assolutamente indisturbato. Ma Morrone non è riuscito a ripetere la brillante prova di Cerveteri. Insomma nonostante la buona volontà di Nanni, l’unico veramente in gamba, centrocampo ed attacco non hanno mai trovato il filo di un dialogo sensato. Le cose migliori si sono viste in difesa, che il Grosseto è riuscito ad impegnare piuttosto duramente.

Wilson, migliore in campo, è apparso un autentico gigante spazzando la propria area di testa e di piede; ha trovato anche il modo di spingersi con frequenza in attacco, sfiorando il gol e servendo palle preziose per le punte. Per quel poco che è stato in campo è piaciuto anche Legnaro. È prematuro dare un giudizio sulla Lazio, ha fatto molta confusione, era una squadra improvvisata, composta da uomini che tutt'insieme non avevano mai giocato. Andreuzza ha rimpiazzato Governato, ma la sua regia non è stata molto limpida, il ragazzo appare incerto e legnoso. Quanto alla cronaca: al 6' Wilson spazza l’area con due pregevoli interventi ed al 12' un’ottima intesa tra Wilson e Morrone viene interrotta piuttosto bruscamente dalla difesa grossetana.

Il Grosseto risponde colpo su colpo alle punte laziali (in maglia bianca) impegnando seriamente per la prima volta la difesa. Al 17' Valdori manca un gol quasi fatto su tiro di Squarcia. Al 20' gol del vantaggio laziale: discesa di Dolso sulla sinistra, ondeggia come una danzatrice egiziana e poi taglia in diagonale su Morrone, il «gaucho» è solo, avanza di pochi passi, finta il tiro sulla destra ed infila Tommasi dalla parte opposta; la «Lazietta» s'impegna anche se i momenti più efficaci li deve agli spunti dei suoi solisti, ma nessuno si attendeva questa sera di poter assistere all'elaborazione di validi schemi. Al 31' una staffilata di Squarcia colpisce il palo destro della porta di Sulfaro. Al 35' raddoppio della Lazio: Dolso batte parabolicamente un calcio d’angolo, interviene di testa Facco che schiaccia in rete.

Nella ripresa è saltato il centrocampo e l’attacco è apparso fragile nella sua unica vera punta, Fortunato, del resto a Giuliano non si può chiedere soltanto di muoversi e di lottare ed è quello che ha fatto. Dietro invece tutto è andato bene perché gli attaccanti del Grosseto sono riusciti a filtrare solo un paio di volte e Sulfaro non ha mai corso rischi, Wilson si è confermato imbattibile, Marchesi in progresso e Facco e Polentes di essere in forma; il Grosseto ha modificato tutti eccetto il portiere ed i terzini. Al 46' Sulfaro bloccava senza difficoltà un tiro di Petri, ma subito dopo la Lazio ha preso il sopravvento ed ha creato diverse mischie in area grossetana, al 58' Facco grida al gol ma il suo colpo di testa esce sopra la traversa; al 62' l'ala sinistra Simone impegna Sulfaro con una respinta a terra, e Simone è uno dei più intraprendenti nella squadra toscana che con la velocità e la grinta riesce a mettere in difficoltà la difesa laziale.

Al 70' entra Legnaro al posto di Morrone, l'intenzione di Lorenzo è quella di trasformarlo da terzino in mediano, quindi si mette a correre lungo la fascia sinistra, ma a centrocampo soltanto Nanni fa sentire concretamente la sua presenza, in pratica la Lazio gioca senza rispetto assoluto dei ruoli: per esempio Andreuzza fa più il difensore che il mediano, forse per mancanza di condizione fisica, Manservisi è propenso a manovrare in attacco, Dolso nel baillamme pensa bene di dar vita ad uno show personale con brucianti «a fondo» corredati da colpi di tacco, giravolte, tunnel sulla fascia sinistra, ma di gol neanche l’ombra. I propositi di Manservisi cadono nel vuoto per mancanza assoluta di collaborazione. La partita procede senza scossoni, ma fino al 70' non viene effettuata nessun’azione degna di rilievo, al 70' invece discesa di Wilson sulla sinistra, tocco per Manservisi e questi dietro per Nanni, gran tiro al volo e parata di Papini, poi nient’altro fino al termine.

Stadio invece titola: Morrone e Facco danno alla Lazio il successo sul campo del Grosseto: 2-0. Ed Ilio Bandinelli scrive: Era una Lazio in formato minore per le assenze di Chinaglia (raucedine), Massa, Mazzola II e Governato che saranno certamente impegnati domani contro il Fregene alla Stella Polare di Ostia. La partita contro i biancorossi del Grosseto è ormai tradizionale: 0-8 nel 1968, 0-5 nel 1969.

Anche al Grosseto mancavano il portiere Buonguerrieri e l’attaccante Di Paola, infortunati, e l’ala sinistra Brumana impegnato nel servizio militare. Lorenzo fino al 6 settembre (Derby di Coppa) non può sedere sulla panchina per squalifica, in sua vece siede Bob Lovati. I laziali si schierano con Marchesi libero e l’ex perugino Polentes stopper; al 19' Dolso di sinistro toccava per Morrone che rasoterra batteva Tommasi in uscita, al 35’ corner battuto da Dolso e colpo di testa di Facco per il 2-0; nel secondo tempo il gioco è stato abbastanza vivace grazie ai volonterosi giovani maremmani di fronte ai più blasonati avversari.