XI Campionato Europeo di calcio Belgio-Olanda 2000

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Storia della Competizione[modifica | modifica sorgente]

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L'XI edizione del Campionato europeo di calcio, detto "Euro 2000", si svolge dal 10 giugno al 2 luglio del 2000 in Belgio e in Olanda. Vi partecipano 16 squadre, divise in quattro girone di quattro squadre ciascuno. Tra i giocatori laziali convocati nella nazionale italiana ci sono Nesta e Negro. Prima della comunicazione dei 22 giocatori convocati dall'allenatore Zoff, erano stati precettati 26 giocatori tra i quali figurava anche Pancaro, poi escluso insieme ad altri 3 giocatori. Amaro ricordo per i colori azzurri, giunti fino all’epilogo e con le mani già sulla Coppa e poi beffati da un incredibile calo di tensione. Ma andiamo per ordine, ripartendo dall’inizio, da quella formazione affidata alle mani di Dino Zoff, già vincitore del trofeo da giocatore nel 1968 e deciso a ripetere l’impresa da mister. Solita formula sperimentata nell’edizione precedente, con 16 squadre a darsi battaglia per la conquista del titolo. L’Italia venne inserita nel gruppo B con i padroni di casa del Belgio (teste di serie), la Svezia e la Turchia. Un girone comodo comodo anche se il mister italiano continuava a ripetere di non fidarsi di compagini dai nomi poco altisonanti. Ed in effetti l’esordio degli azzurri non fu così facile contro una Turchia che si rivelò avversario ostico, e solo grazie ad un rigore di Inzaghi riuscimmo a portare a casa un prezioso 2-1. Intanto sugli altri campi la prima giornata si rivelava spettacolare, con la vittoria del Portogallo sull’Inghilterra (i lusitani perdevano 2-0 e riuscirono a rimontare e a vincere) ed al pareggio tra Jugloslavia e Slovenia (3-3, dopo che la Slovenia era andata in vantaggio per 3-0). Più facile la seconda giornata per gli uomini di Zoff, che riuscirono ad avere la meglio sul Belgio grazie alle reti di Totti e Fiore, per poi concludere il girone a punteggio pieno, andando a vincere anche contro la Svezia. Nei quarti di finale ci ritrovammo di fronte la sorprendente Romania, classificatasi seconda nel proprio girone, ma l’effetto-sorpresa svanì di fronte alle ambizioni azzurre che con Totti ed Inzaghi riuscivano a conquistare il passaggio del turno, al pari di Olanda, Francia e Portogallo.

Combattuta e nervosa la gara tra transalpini e lusitani, risolta solo grazie ad un rigore di Zidane a tre minuti dalla fine dei supplementari, dopo che i 90 minuti si erano chiusi sull’1-1. Più spettacolare la gara tra Italia ed Olanda, con seri pericoli per le coronarie del pubblico presente allo stadio o piazzato davanti alla tv. Per noi fu la partita del cuore e della determinazione, del voler lottare contro tutto e tutti, pur di raggiungere lo scopo prefisso. Non riuscirono a fermarci né l’espulsione di Zambrotta dopo 30 minuti di gioco, né i due calci di rigore contro (uno parato e l’altro finito sul palo). Supplementari da far tremare le gambe e poi calci di rigore, con il buon Toldo a guadagnarsi il titolo di miglior portiere del mondo almeno per una notte. Ancora due penalty parati (a Frank De Boer e a Paul Bosvelt, mentre Jaap Stam manderà il suo a far tremare la traversa) e Italia meritatamente in finale. E così ci ritrovammo di fronte di nuovo i francesi, dopo i calci di rigore che ci avevano estromesso dal mondiale due anni prima e stavolta avremmo pure potuto vincere, se solo fossimo rimasti concentrati fino al 93′! Ma il campo ha raccontato un’altra storia ed ora è inutile rigirare il dito nella piaga ricordando quei momenti. E’ storia recente e sono sicura che anche voi avete davanti agli occhi il pareggio di Wiltord al gol di Del Vecchio ed il golden gol di Trezeguet.

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