Domenica 28 novembre 1971 - Reggio Emilia, stadio Mirabello - Reggiana-Lazio 1-0

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Stagione

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28 novembre 1971 - 1703 - Campionato di Serie B 1971/72 - X giornata - calcio d'inizio ore 14.30

REGGIANA: Boranga, Marini, Giorgi, Vignando, Barbiero, Stefanello, Spagnolo, Galletti, Zandoli, Passalacqua (46' Rizzati), Zanon. A disp. Bartolini. All. Galbiati.

LAZIO: Bandoni, Facco, Legnaro, Wilson, Papadopulo, Martini, Massa, Fortunato, Chinaglia, Moschino, Facchin. A disp. Di Vincenzo, Nanni. All. Maestrelli.

Arbitro: Motta (Monza).

Marcatori: 72' Vignando (rig).

Note: giornata umida e fredda con pioggia a tratti; terreno scivoloso. Osservato un minuto di silenzio per la scomparsa di Ottorino Barassi, storico presidente della Federazione Giuoco Calcio. Espulso Chinaglia al 7' per scorrettezze su Boranga. Ammoniti: Wilson, Fortunato, Galletti e Vignando. Debutto stagionale per Moschino acquistato nel mercato di novembre dal Verona e che torna ad indossare la maglia della Lazio a distanza di otto anni. Calci d'angolo: 8-6 per la Reggiana.

Spettatori: 10.585 (compresi 3.400 abbonati) per un incasso di £. 18.958.200.

La fotosequenza dell'espulsione di Chinaglia
Il rigore della Reggiana
La pagina sportiva del Messaggero del 29/11/71
Da l'Unità: la cronaca della partita
Chinaglia espulso esce polemicamente dal campo (Gent.conc. Famiglia Ziaco)
Chinaglia esce dal campo

La sconfitta di Reggio Emilia porta la firma dell'arbitro Motta che espelle Chinaglia senza che questi abbia delle colpe. E' il 7' minuto quando Boranga agguanta una palla su cui Chinaglia si avventa con la sua solita foga. Fra i due vola qualche parola grossa (Boranga dichiarerà alla stampa che gli ha solo urlato di calmarsi) e gli sguardi si fanno feroci. Il portiere emiliano fa scena rotolandosi per terra come morso da una tarantola e l'arbitro abbocca espellendo il centravanti che inutilmente si dispera. Le immagini Tv chiariscono che Long John non ha toccato Boranga, ma ormai è inutile. I biancocelesti giocano quindi 83 minuti in inferiorità numerica. Malgrado l'handicap i ragazzi di Maestrelli si battono con orgoglio e mostrano una buona disposizione tattica. La Reggiana nei primi quarantacinque minuti si rende pericolosa solamente al 42' quando un colpo di testa di Zandoli destinato all'incrocio dei pali, viene respinto in corner da uno splendido intervento di Bandoni. Poco prima Fortunato si era reso pericoloso con un violento tiro dal limite deviato in angolo da Boranga. Nella ripresa l'equilibrio permane e i portieri non sono chiamati in causa al di fuori della normale amministrazione. Al 27' giunge l'episodio decisivo del match. Su un cross dalla destra Galletti corregge di testa verso Zandoli che si trova al di là della linea difensiva laziale. La posizione di fuorigioco è netta, ma l'arbitro e il guardalinee non intervengono. Papadopulo interviene sulle gambe del numero 9 emiliano e lo butta in terra. Motta decreta il rigore tra le proteste dei romani e Vignando realizza dagli undici metri. La giacchetta nera si rende ancora protagonista facendo ribattere la massima punizione avendo visto un giocatore reggiano entrare in area prima del dovuto. Nella ripetizione Vignando non fallisce. La Lazio non ci sta e tira fuori tutte le energie per rimediare. Facchin si rende pericoloso e in combinazione con Fortunato va vicino al pareggio. Finisce con una sconfitta non meritata a causa dell'incredibile arbitraggio di Motta che non ne ha azzeccata una. A fine gara le polemiche sono feroci e sia Maestrelli, quanto Chinaglia, vanno giù duri contro il direttore di gara. Rimane comunque la buona prova di tutti i giocatori e in particolare dei centrocampisti dove il fosforo di Moschino ha illuminato la manovra. Il mercoledì successivo il Giudice sportivo assegnerà due giornate di squalifica a Chinaglia mentre a Boranga arriverà un minaccioso "Arrivederci all'Olimpico" da parte di Long John. Intanto la classifica vede questa situazione: Palermo e Ternana punti 14, Reggiana e Taranto 13, Catania, Cesena, Lazio e Perugia 12.


Nota: Il 29 aprile 2013 il Dott. Lamberto Boranga, che ringraziamo sentitamente, ci ha rilasciato questo suo ricordo sull'avvenimento che pubblichiamo integralmente.

La mia storia con Chinaglia la racconto così: un portiere era sempre in conflitto con tutti gli attaccanti; Boninsegna, Riva, Mazzola, Bettega, Savoldi. Fra me e loro c'è stato sempre un sentimento di odio e amore; odio perché erano proprio loro a fare goal, amore perché erano sempre e comunque miei colleghi e compagni. Per questo in campo,durante la partita, ci insultavamo sempre,ma fuori tornava l'amicizia. Quel giorno a Reggio Emilia toccò a Chinaglia, mentre io lo anticipavo in una uscita, Giorgio allungò la gamba verso di me, io lo appellai con il termine "gobbo", lui a ragione si offese e mi appoggiò con decisione la sua testa verso la mia. Io senza fare una scena apocalittica, andai a terra. L'arbitro, che era a pochi metri da noi, vide tutto e Giorgio fu espulso dopo 15 minuti dall'inizio della partita. Io non ho goduto per niente per quella espulsione, comprendendo la sua delusione. L'espulsione la decretò l'arbitro, non io; e fu quella occasione che ci permise di diventare buoni amici. Ci rivedemmo e ci incontrammo di nuovo,in campo e fuori, tutto venne chiarito, non ci fu assolutamente nessun rancore. Quando Giorgio è morto, io ho messo la foto con lui nel mio profilo Facebook. Posso dire di aver perso un fratello.

Lamberto Boranga