Domenica 30 aprile 1972 - Salerno, stadio Vestuti - Catania-Lazio 1-2

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30 aprile 1972 - 1724 - Campionato di Serie B 1971/72 - XXXI giornata - calcio d'inizio ore 16.00

CATANIA: Rado, Guasti, Bernardis, Pereni (75' Schifilliti), Spanio, Montanari, Francesconi, A.Volpato, Baisi, Fogli, Bonfanti. A disp. Innocenti. All. Di Bella.

LAZIO: Bandoni, Facco, Papadopulo, Wilson, Polentes, Martini, Massa, Nanni, Chinaglia, Moschino, Abbondanza. A disp. Di Vincenzo, Gritti. All. Maestrelli.

Arbitro: Ciacci (Firenze).

Marcatori: 53' Abbondanza, 70' Abbondanza, 88' Bonfanti.

Note: partita giocato in campo neutro per la squalifica dello stadio Cibali. Giornata primaverile, terreno in buone condizioni. Calci d'angolo: 7-3 per il Catania.

Spettatori: 15.000 circa con 12.000 paganti con un incasso di £. 17.000.000.

Le fasi preliminari del match. L'arbitro Ciacci con i due capitani Bonfanti e Wilson. A destra Papadopulo e Martini
(Foto Valentino Prestano)
Il titolo di Momento Sera del 1/5/1972
La seconda rete di Abbondanza

Sostenuta da diverse migliaia di tifosi al seguito e accolta con simpatia dagli sportivi salernitani, la Lazio affronta un Catania costretto da diversi turni a giocare in campo neutro per la squalifica del Cibali a seguito degli incidenti al termine della partita interna con il Como del mese precedente. Siciliani schierati da Di Bella in maniera spregiudicata con tre punte in attacco, Lazio che risponde con la coppia Chinaglia - Abbondanza assistita da un Massa sistemato più in avanti del solito. Parte forte la squadra di Maestrelli con Chinaglia che sciupa al 3' un invito di Massa. Risponde il Catania cinque minuti più tardi con Francesconi che non raggiunge per un soffio una punizione di Volpato. Al 18' Nanni con un tiro al volo impegna Rado in uno spettacolare intervento. Ancora biancocelesti in avanti sostenuti a gran voce dal pubblico e al 27' Massa, servito da Moschino, calcia preciso a fil di palo, ma ancora una volta il portiere etneo risponde alla grande. Alla mezz'ora una rovesciata di Chinaglia viene raccolta da Massa che di testa indirizza fuori di un niente. Due minuti più tardi è la volta dei rossoblu a rendersi pericolosi con un diagonale di Bonfanti che attraversa tutta la luce della porta laziale spegnendosi sul fondo. Un colpo di testa senza fortuna di Chinaglia e un altro di Francesconi che impegna severamente il numero uno laziale chiudono i primi 45 minuti di gioco. Alla ripresa delle ostilità, Lazio presto in vantaggio. Abbondanza raccoglie un rinvio della difesa avversaria e dai 25 metri tira fuori dal cilindro un tiro carico di effetto che s'insacca a fil di palo lasciando di sasso Rado. Al 65' Francesconi entra in area come un treno e viene agganciato dal piede di Facco: gli estremi del rigore ci sono tutti, ma Ciacci lascia proseguire il gioco. Trascorrono cinque minuti e su cross di Massa la testa di Chinaglia precede l'uscita di Rado, il pallone colpito da Long John viene raccolto da Abbondanza che sempre di testa deposita in rete. Catania che non demorde, ma la fortuna non l'aiuta quando Bonfanti al 79' centra la traversa. Dopo che Chinaglia in contropiede fallisce il terzo goal per l'uscita perfetta del portiere etneo, il Catania coglie il meritatissimo punto della bandiera con Bonfanti che a due minuti dal termine risolve una furiosa mischia davanti a Bandoni. Approfittando del pari interno della Ternana con il Cesena, la Lazio si porta ad un solo punto dalla capolista.


Ecco la classifica al termine della giornata: Ternana (p.41), Lazio e Palermo (p.40), Reggiana (p.38), Como (p.37), Bari, Cesena e Perugia (p.35), Foggia (p.33), Catania e Genoa (p.32), Novara (p.31), Brescia e Taranto (p.29), Arezzo (p.28), Reggina (p.25), Monza (p.23), Sorrento (p.19), Modena e Livorno (p.18).

Scrive La Stampa:

I biancazzurri laziali hanno giocato meglio nel primo tempo, ma hanno concretizzato la loro preziosa vittoria soltanto nella ripresa, con due gol di Abbondanza, con un regalo dell'arbitro Ciacci che non ha concesso il rigore su netto fallo di Facco ai danni di Volpato (solo davanti a Bandoni), e con un errore di Francesconi che è riuscito a sprecare un prezioso pallone servitogli da Fogli a pochi passi da Bandoni. La rete di Bonfanti al 42' rendeva il risultato meno amaro per i siciliani, ma non annullava le impressioni suggerite dalla partita. Erano impressioni di una Lazio tutt'altro che irresistibile a cui ha fatto riscontro un Catania volonteroso e combattivo, ma confusionario e specialmente inefficace all'attacco dove il gran lavoro di Baisi veniva annullato sistematicamente dai modesti Francesconi e Bonfanti che si potrebbero definire più corridori che veri calciatori.

E' bene raccontare subito gli episodi salienti del match disputato in campo neutro per la lunga squalifica del terreno catanese. La cronaca del primo tempo è scarna: due belle parate di Rado su tiri di Nanni e di Massa, un clamoroso errore di Massa che buttava a lato un bellissimo servizio di Chinaglia ed infine un intervento-miracolo di Bandoni che d'istinto riusciva a deviare in calcio d'angolo un pallone pericoloso di Baisi. Si andava così al riposo sullo zero a zero.

Nella ripresa i siciliani giocavano contro sole, un sole basso e accecante, specie per i difensori, ciò nonostante Rado entrava in campo senza una visiera protettiva. Bastavano pochi minuti ed il portiere catanese doveva pagare la sua grave imprudenza. Era l'ottavo minuto, ed un attacco senza forza della Lazio (azione Moschino-Massa) era respinto da Pereni. La palla giungeva ad Abbondanza che tirava senza esitazione. La distanza tra Abbondanza e Rado era di almeno trenta metri, ma la palla, carica di effetto, ingannava l'estremo difensore che la giudicava fuori porta e non interveniva. Era il gol che sbloccava il risultato. Ripetiamo sole e palla tagliata, solamente così si giustifica l'errore di Rado, al quale peraltro non vogliamo muovere nessuna critica. Però, dopo le « voci » della vigilia che accennavano ad una tentata corruzione, facendo proprio il nome di Rado, c'era da attendersi dal portiere siciliano almeno un po' di prudenza (berrettino con visiera) e un po' più di attenzione.

Escludiamo nel modo più assoluto il dolo, ma non possiamo tacere che il gol, più che merito di Abbondanza, era in gran parte colpa proprio di Rado. La partita aveva una scossa, ed i catanesi attaccavano con disordine ma con una certa continuità. Fogli con alcune finezze cercava di dare ordine al gioco, e l'azione diventava pressante anche se non molto efficace. Al 20' con Papadopulo e Polentes in leggera crisi. Volpato entrava in area, ma veniva atterrato, con un fallo, da Facco. L'arbitro Ciacci era a tre metri, ma faceva larghi gesti per dire che per lui tutto era regolare.

Pochi minuti dopo su contropiede attaccava la Lazio; l'azione iniziata da Chinaglia veniva proseguita da Massa che restituiva a Chinaglia su cui piombava Rado. L'impatto fra i due era violento. Rado cadeva e la palla schizzava verso l'accorrente Abbondanza che non aveva difficoltà a deviare nella porta ormai vuota. Baisi tentava un abbozzo di protesta, ma l'arbitro fiorentino allontanava il capitano del Catania con gesto perentorio. Ciacci è un arbitro come tanti, che segue la corrente e che pertanto, forse inconsciamente, aiuta le squadre di rango a danno di quelle più modeste. Non diciamo che abbia favorito la Lazio, certo non l'ha danneggiata.

Comunque non è il caso di gridare allo scandalo. Sul due a zero la partita era finita. Soltanto l'orgoglio dei siciliani ha ravvivato un po' il gioco che stava spegnendosi. Al 34' Bonfanti colpiva la traversa con un bel colpo di testa; al 40' Francesconi « si mangiava » un gol già fatto su suggerimento di Fogli, ed al 42' finalmente Bonfanti riusciva a battere Bandoni con un tiro ravvicinato dopo una mischia. Ormai era la fine. Il Catania aveva perso anche l'ultima speranza di agguantare il gruppo di testa, speranza riaffiorata sabato dopo la sentenza della commissione disciplinare che ordinava la ripetizione della partita con il Como. La Lazio, pur travagliata da una crisi di stanchezza è ora lanciata verso la promozione in serie A. Perché parliamo di crisi? I motivi essenzialmente sono tre; primo, abbiamo notato un generale calo di rendimento nella ripresa, segno di un diffuso rilassamento; secondo, in difesa si lamenta molta confusione per cui troppe volte Bandoni corre rischi assai gravi; terzo, Chinaglia è troppo isolato all'attacco perché né MassaAbbondanza gli danno valido aiuto. Chinaglia è un attaccante coraggioso con poco scatto ma con notevole velocità in progressione. Dev'essere servito con palle lunghe e dev'essere affiancato da un compagno che gli apra il corridoio per poter avanzare e tirare in gol. Ieri abbiamo visto un Chinaglia assai modesto, ma dobbiamo dire che non è stata colpa sua.