Domenica 30 maggio 1993 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 4-3

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30 maggio 1993 - 2566 - Campionato di Serie A 1992/93 - XXXIII giornata- calcio d'inizio ore 15.00

LAZIO: Orsi, Corino, Favalli, Bacci, Gregucci, Cravero, Stroppa, Winter, Riedle, Sclosa, Signori. A disp.: Fiori, Bergodi, Marcolin, Neri. All. Zoff.

NAPOLI: G.Galli, Ferrara, Francini, Crippa, Corradini, Nela, A.Carbone, Altomare, Careca, Zola, Policano (34' Fonseca, 45' G.Bresciani). A disp.: Sansonetti, Tarantino, De Rosa. All. O.Bianchi.

Arbitro: Sig. Cardona (Milano).

Marcatori: 1' Riedle, 4' Riedle, 11' Zola, 41' Signori (rig), 47' Francini, 51' Winter, 61' Zola (rig).

Note: ammoniti Corradini, Gregucci, Crippa, Signori, Corino, Bacci. Espulso: Francini al 23' s.t. Napoli in 9 negli ultimi 6' per un infortunio a Zola. Antidoping: Stroppa, Gregucci, Crippa e Altomare.

Spettatori: 55.000 circa con 19.112 paganti per un incasso di £. 684.785.000; abbonati 30.279 per una quota di £. 789.467.000.

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Il biglietto della gara

Sette gol: tre su calci piazzati e quattro di testa. Una bella partita ? No, per carità. Lazio-Napoli, che ha aperto ai romani le porte della qualificazione in Coppa Uefa, è stata una sfida resa appena accettabile proprio dall'insolito bilancio numerico. Ma alla Lazio interessava solo raggiungere, bene o male, il traguardo europeo e il consistente premio a questo annesso. E ancor prima di ricorrere a risoluti sistemi, la Lazio s'è trovata dopo 4' in vantaggio di due gol: graditissimi quanto sorprendenti omaggi del Napoli, particolarmente di Corradini. Riedle, per due volte lasciato in libertà, ha azzeccato le "testate" necessarie. Tutto fatto, allora ? No, perché il Napoli, sebbene privo di idee per l'assenza di Thern, ha dato evidenti segni di insofferenza di fronte alla ripetuta "gaffe". E con un dolce calcetto di Zola su punizione dal limite ha riaperto la sfida. La Lazio s'è rimboccata le maniche e ha messo in atto una "pratica convincente", prendendo a brutto muso il disorientato avversario. Policano è andato fuori combattimento per via di una capocciata; Fonseca, il sostituto, ha retto all'urto biancoazzurro una decina di minuti, per essere poi rimpiazzato da Bresciani; Careca si porta in Brasile i segni della sua ultima comparsa italiana. Bianchi, irritato, sottolinea: "Capisco il gioco duro, ma non ammetto i falli premeditati." E Zoff, sentendosi già in Coppa Uefa, giustifica i suoi gladiatori precisando: "Il calcio europeo è questo...". E chiude la polemica a denti stretti. Così, fra nervosismi e fallacci, la Lazio ha ripreso fiato e distanze allorché Riedle, inafferrabile per Corradini, è stato maltrattato più del consentito in area, e Signori ha realizzato il rigore. A riaprire ancora la gara, in apertura di ripresa, ci ha pensato Francini: anche lui, naturalmente, di testa. Ma Winter ha posto ancora rimedio, deviando sempre di testa. In fondo, al calcio s'è giocato poco. Il quarto gol laziale, cui ha fatto seguito l'ultimo rigurgito d'orgoglio del Napoli, grazie al penalty trasformato da Zola. Poi l'espulsione di Francini, l'abbandono di Zola stesso, qualche bell'intervento di Galli, la resa del Napoli e l'abbraccio dell'Olimpico alla Lazio europea.

Fonte: Corriere della Sera