Domenica 3 novembre 1940 - Roma, stadio del P.N.F. - Lazio-Ambrosiana 2-4

Da LazioWiki.

Stagione

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3 novembre 1940 - 620 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1940/41 - V giornata

LAZIO: Gradella, Romagnoli (II), Monza (II), Gualtieri, Ramella, Baldo, Zironi (I), Pisa (I), Piola, Flamini, Vettraino. All. Kertesz.

AMBROSIANA: Sain, Buonocore, Poli, Campatelli, Olmi, Locatelli, Frossi, Candiani, Barsanti, Demaria (I), Ferraris (II). All. Castelli.

Arbitro: sig. Zelocchi di Modena.

Marcatori: 14' pt Piola, 25’ pt Barsanti, 8’ st Barsanti, 10’ st Demaria (rig.), 31’ st Barsanti, 43' st Baldo.

Note: tempo bello, terreno buono; al 68’ Romagnoli ha sbagliato un calcio di rigore.

Spettatori: 25.000 circa.


Il Littoriale
del 4 Novembre 1940
Piola impegna l'estremo difensore nerazzurro
La rete annullata a Piola
Il Messaggero
del 6 Novembre 1940
La Stampa
del 4 Novembre 1940
Risultati e classifica
della V giornata

Il 31 ottobre termina la battaglia d'Inghilterra e l'invasione è rimandata sine die. Una formazione britannica occupa Creta. Il 2 novembre in Grecia prosegue l'offensiva delle truppe italiane, in direzione di Giannina e sulle alture del Pindo che, risalendo la valle della Voiussa, riescono a occupare il villaggio di Vovousa. Anche l'aviazione contribuisce allo svolgimento delle operazioni, bombardando Salonicco, ma la sua attività è ostacolata dal maltempo. Nel frattempo i greci si riorganizzano per bloccare l'avanzata italiana.


Ennio Viero sulla Gazzetta dello Sport scrive: La squadra campione si assegna una grande vittoria sfoggiando una ripresa irreprensibile di stile e di incisività. Erano presenti in tribuna d’onore il Ministro Riccardi, il Sottosegretario Marinelli ed il presidente della Federazione di calcio ungherese.

La Lazio incassa, in casa contro L’Ambrosiana, la sua prima sconfitta in campionato. Senza ancora una vittoria, la situazione, per una squadra costruita per ben altre ambizioni, comincia a diventare preoccupante. Leggiamo il commento del “Messaggero” di Mercoledì 6 Novembre (i quotidiani non sportivi avevano ben altre notizie da dare, in quel periodo, prima di occuparsi di calcio): “Che cosa ha la Lazio? La domanda è più che legittima, data la situazione. Questa squadra, annunciata in partenza come una delle più legittime aspiranti al primato, non mantiene le promesse iniziali. La squadra, è cosa vecchia, difetta di temperamento. E’ troppo preziosa e troppo fragile; una squadra dal gioco spumeggiante, dal gioco dei giorni di festa, insomma una squadra non affatto pratica. Conviene lasciarla in pace, la Lazio: ha i suoi difetti, ma noi siamo sicuri che si riprenderà. Possibilità ne ha ancora, e molte.”. E dire che la partita era iniziata bene. Dopo 13’ di serrate, i biancocelesti passano in vantaggio con una spettacolare rovesciata di Piola su passaggio di Vettraino. Ma già al 24’ l’Ambrosiana pareggia: punizione dal limite di Frossi, cross e Barsanti, di testa, insacca solo soletto la rete del pareggio. Secondo “Il Littoriale”, la Lazio a questo punto si spegne lentamente, e gli attacchi del resto del primo tempo non sono pericolosi per la porta della squadra milanese.

La svolta della partita si ha ad inizio secondo tempo: al 2’ Zironi, manda una punizione dal limite a stamparsi sull’incrocio dei pali, all’8’, invece una punizione da fuori area tirata dall’ambrosiano Candiani, si stampa sulla base del palo (secondo Il Littoriale) o viene respinta debolmente da Gradella (secondo La Stampa), e di nuovo Barsanti è il più lesto di tutti nel ribadire in rete. Di nuovo la difesa biancoceleste è apparsa troppo ferma. E non finisce qui: Romagnoli atterra in area Barsanti due minuti dopo. Rigore che sembra generoso, a leggere le cronache dell’epoca, ma va detto che da un paio di giornate, sulla stampa, si reclamava maggiore severità degli arbitri. Si incarica Demaria della massima punizione e non fallisce. Partita ormai compromessa per la Lazio (anzi, come scrivono le cronache dell’epoca, per “gli azzurri”). A questo punto la Lazio si lanciava a testa bassa in attacco, ma con più quantità che qualità. Ciononostante, i biancocelesti riuscivano a procurarsi un rigore per fallo di mano di Demaria: brave conciliabolo per decidere il tiratore (Piola, evidentemente ammaestrato dall’errore di due partite fa con il Napoli, si chiama fuori) ed esce fuori Romagnoli. Che però spara alto. Al 24’ la Lazio segnerebbe pure, ma Piola viene giudicato in fuorigioco (“del tutto inesistente”, secondo Il Littoriale), e la rete viene annullata. Con il più classico dei contropiedi, al 31’, l’Ambrosiana fa quaterna: Barsanti batte in velocità Monza su un lungo lancio di Olmi, e spara una fucilata che fa secco Gradella.

Tripletta per l’attaccante lombardo. La restante parte della partita continua a condurla la Lazio, che prende una traversa con Piola (il migliore dei biancocelesti), che vede un tiro di Vettraino ribattuto sulla riga di porta da Buonocore, e che finalmente, con Baldo in mischia, segnava la rete del definitivo 4-2. Impietosi i commenti dei cronisti: la Lazio è squadra bella ma che non sa difendere, è il giudizio unanime. Giorgio Boriani, sul Littoriale, scrive: “… tutti e tre i mediani, unitamente alle mezze ali, hanno mancato dei compiti difensivi, agevolando l’azione di Barsanti e C, e aggravando la situazione di disagio dei terzini, già per conto loro poco in palla. Ma qui, più che una insufficienza individuale, si è notato un vizio di sistema. E’ il sistema difensivo, troppo aperto e confidenziale, che va ritoccato. E’ la tattica che deve essere mutata e resa più «abbottonata». Altrimenti, la vita in campionato si farà sempre più dura”.

Foto e cronaca della partita


Fonti:

Il Messaggero del 6 Novembre 1940
La Stampa del 4 Novembre 1940
Il Littoriale del 4 Novembre 1940