Domenica 5 gennaio 1964 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 1-0

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5 gennaio 1964 - Campionato di serie A 1963/64 - XVI giornata - inizio ore 14:45

SAMPDORIA: Battara, Vincenzi, Tomasin, Bergamaschi, Bernasconi, Delfino, Wisnieski, Tamborini, Barison, Da Silva, Frustalupi. All. Ocwirk.

LAZIO: Cei, Zanetti, Garbuglia, Carosi, Pagni, Gasperi, Mari, Landoni, Maraschi, Governato, Morrone. All. Lorenzo.

Arbitro: sig. Rigato di Mestre.

Marcatori: 33' Da Silva (rig).

Note: giornata primaverile con lieve vento di tramontana. La Sampdoria ha giocato in maglia bianca per dovere di ospitalità. Calci d'angolo: 7-4 (3 a 0) a favore della Sampdoria.

Spettatori: 10.000 circa con 8.101 paganti per un incasso di £. 7.322.000.

Contro una delle squadre più lente e compassate del campionato, la Lazio riesce nell'impresa di farsi superare proprio sul piano del ritmo e della velocità. Forse la partita di Marassi è la peggiore prestazione della squadra biancoceleste dall'inizio della stagione. I blucerchiati (reduci da tre punti in due trasferte consecutive) sono delle vecchie volpi che soffrono le squadre che aggrediscono ma che riescono a cavarsela se il gioco ristagna su frequenze basse. La Lazio sembra far di tutto per aiutare i liguri. Insicura in difesa dove soprattutto Garbuglia soffre molto la tecnica di Wisnieski e Pagni la potenza di Barison, sempre in inferiorità a centrocampo dove emergono la visione di gioco del promettente Frustalupi e il senso geometrico di Tamborini, la Lazio non riesce mai a mettere in difficoltà la rocciosa difesa doriana. Troppo arretrato il rientrante Mari, spento e demoralizzato Morrone, sovrastato da Vincenzi un involuto Maraschi, l'attacco non ha i necessari rifornimenti dai costruttori di gioco Landoni e Governato. La cronaca della gara è veramente povera di episodi. Al 6' Cei si oppone con i pugni a una conclusione di Tamborini. Poco dopo Maraschi si libera di tre uomini, ma poi calcia alle stelle. Segue un angolo di Frustalupi raccolto dalla testa di Barison che spedisce alto di poco. Al 17' ancora una battuta dal corner di Frustalupi e pallone che aiutato dal vento costringe Cei a una respinta complicata. Il pallone sembra aver oltrepassato la linea e il guardalinee indica con la bandierina il centrocampo, ma Rigato, malgrado le proteste lascia proseguire il gioco. Al 24' Cei precede Da Silva di un soffio e poi ribatte il susseguente tiro di Wisnieski. Al 32' una punizione di Landoni passa alta sulla traversa. Pochi secondi dopo vi è l'episodio che decide la gara. Su un cross di Frustalupi si accende una mischia a pochi metri da Cei, Wisnieski calcia a rete e il pallone colpisce il braccio, aderente al corpo, di Garbuglia. Con grande sorpresa di tutti Rigato, che torna ad arbitrare la Lazio a due anni dal famoso episodio del "buco" nella rete col Napoli al Flaminio, fischia un calcio di rigore assolutamente inventato. Probabile è la compensazione del goal su angolo non assegnato in precedenza ai padroni di casa. Il penalty viene trasformato da Da Silva con un tiro alla sinistra di uno spiazzato Cei. Poco prima del riposo un'altro errore dell'arbitro potrebbe far riaprire la partita. Morrone parte in posizione di netto fuorigioco e tranquillo si presenta dinanzi a Battara che con un'uscita a regola d'arte sottrae la sfera all'oriundo. Nella ripresa la Sampdoria amministra la palla e crea una diga a centrocampo. La Lazio, penalizzata anche da un infortunio patito da Mari, si accontenta di inviare qualche inoffensivo spiovente in area doriana. Wisnieski sfiora l'incrocio dei pali al 64'. Barison scarica quindi dai 25 metri una bordata che Cei para strepitosamente in due tempi. Due minuti dopo altra prodezza del portiere laziale su staffilata di Da Silva. All'84' grande sgroppata di Barison che dalla linea di fondo mette in mezzo un pallone che non viene raccolto da nessuno dei suoi compagni. Vince la Samp con merito al termine di una partita dai contenuti assai modesti. Lazio deludente e ora attesa da un trittico di partite "impossibili" con Inter, Bologna e Juventus. Nei commenti al termine dell'incontro vi è quello dell'attore Roberto Villa giunto da Milano per incitare i biancocelesti. "Sono venuto per vedere la Lazio, ma ho visto solo la primavera ligure".