Giovedì 2 dicembre 2021 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Udinese 4-4

Da LazioWiki.

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2 dicembre 2021 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XV giornata - inizio ore 18.00

LAZIO: Reina, Lazzari, Patric, Acerbi, Hysaj, Milinkovic, Cataldi (78' Zaccagni), Luis Alberto (64' Basic), Felipe Anderson (59' Radu), Immobile, Pedro. A disposizione: Strakosha, Adamonis, Marusic, Vavro, Leiva, Escalante, Akpa Akpro, Muriqi, Moro. Allenatore: Sarri

UDINESE: Silvestri, Perez, Becao (75' Nuytinck), Samir (86' Forestieri), Udogie, Molina, Walace, Jajalo (63' Arslan), Deulofeu (75' Soppy), Successo (63' Forestieri), Beto. A disposizione: Padelli, Carnelos, De Maio, Zeegelaar, Makengo, Pussetto, Samardzic, Nestorovski. Allenatore: Gotti

Arbitro: Sig. Piccinini (Forlì) - Assistenti Sigg. Pagliardini e Rossi - Quarto uomo Sig. Rapuano - V.A.R. Sig. Maresca- A.V.A.R. Sig. Di Iorio.

Marcatori: 17' Beto, 32' Beto, 34' Immobile, 44' Molina, 51' Pedro, 56' Milinkovic, 80' Acerbi, 90+9' Arslan .

Note: ammonito al 29' Becao, al 37' Patric, al 40' Immobile, al 54' Molina, al 90+8' Udogie, al 90+8' Soppy. Espulso al 57' Patric, al 69' Molina, al 90+10' Walace. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 10' s.t.

Spettatori: .


Francesco Acerbi esulta dopo la marcatura
Foto Ansa
Pedro, autore oggi di una rete
Foto Ansa
Patric in azione
Foto Ansa
La rete di Ciro Immobile
Foto Ansa
Manuel Lazzari al cross
Foto Getty Images
Ciro Immobile
Foto sslazio.it
Sergej Milinkovic-Savic festeggiato dopo la rete del pareggio
Sergej Milinkovic-Savic
Il tiro vincente di Sergej Milinkovic-Savic
Foto Ansa
Felipe Anderson
Foto Getty Images

I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "La partita più pazza. Pioggia di gol: 4-4. La Lazio si illude, Udinese salva al 99'. Succede di tutto: doppietta di Beto, tre rossi, gol finale di Arslan. Ululati razzisti a Walace. Torna il falconiere dopo il saluto fascista".

Continua la "rosea": Partita spettacolo o festival degli errori? L’uno e l’altro, anche se il clamoroso 4-4 che matura all’Olimpico tra Lazio e Udinese, una volta superata l’euforia (per i friulani che pareggiano al minuto 99) e la rabbia (per i laziali che dopo averla ribaltata si fanno raggiungere all’ultimo tuffo) dovrà essere fatta vedere e rivedere dagli allenatori ai loro giocatori come massimo esempio di prestazione negativa. Soprattutto nella fase difensiva.

L’assenza Certo, chi lamenta che le gare del campionato italiano sono noiose avrà di che ricredersi: otto gol, tre espulsi, gara che si decide al minuto 99 dopo che dal 3-1 per gli ospiti si era passati al 4-3 per i padroni di casa. Se per l’Udinese alla fine va bene così, perché ottiene un punto che fa morale e classifica, non altrettanto può dirsi per la Lazio. Che dopo il doppio ko con Juve e Napoli continua il suo momento no. Certificato da un primo tempo horror, nel corso del quale la squadra di Sarri è completamente passiva (a parte la fiammata di Anderson che consente a Immobile di accorciare le distanze), subisce tre gol (doppietta di Beto e gol di Molina) e dà la sensazione di essere assente dal campo. Nella ripresa i biancocelesti cambiano spartito, facilitati però da un’Udinese che, se nei primi 45’ è chirurgica nell’interpretazione della gara, dopo l’intervallo si scioglie senza un perché. Arrivano così le reti di Pedro e Milinkovic (una perla quella del serbo) e poi anche il gol-sorpasso di Acerbi. In mezzo ci sono le due espulsioni (che ci stanno entrambe) prima di Patric e poi di Molina, per doppia ammonizione. A cui si aggiungerà quella di Walace al tramonto della partita. Pochi istanti dopo il 4-4 di Arslan.

Il brutto nel finale. Anche se alla Lazio resta l’amaro in bocca per un successo in rimonta sfumato quando sembrava in cassaforte, il risultato di pari è quello che rispecchia meglio l’andamento di una partita da montagne russe in cui entrambe le formazioni alternano errori gravi a momenti esaltanti. L’allievo Gotti sorprende all’inizio il maestro Sarri (il primo era assistente del secondo ai tempi del Chelsea) con un 4-4-2 contro il quale la Lazio non trova sbocchi (anche per i ritmi troppo bassi) e che invece consente ai friulani di scatenare il contropiede dei due attaccanti Success e Beto, grandi protagonisti fino all’intervallo.

Finalmente classe. Nella ripresa la Lazio la ribalta più per il maggiore tasso tecnico dei suoi uomini-chiave (Pedro e Milinkovic in particolare) che non per una reale svolta tattica. Basterebbe per ottenere i tre punti se non arrivasse l’ennesimo patatrac difensivo in coda al match (ora sono 29 i gol incassati in 15 gare). E la partita non finisce neanche quando finisce. Perché Walace esulta per il 4-4 provocando la panchina laziale e l’arbitro Piccinini estrae il terzo rosso della serata. L’uscita dal campo del centrocampista è accompagnata dagli ululati razzisti della curva laziale. Discutibile anche la scelta della Lazio di “riammettere” il falconiere Juan Bernabé a guidare il volo dell’aquila Olympia prima della partita. Dopo il saluto fascista che fece al termine di Lazio-Inter Bernabé era stato sospeso dal club romano. Da ieri è tornato al suo posto.


Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:



La formazione biancoceleste:
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La formazione iniziale biancoceleste in grafica




► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

  • Portieri: ;
  • Difensori: ;
  • Centrocampisti: ;
  • Attaccanti: .
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I convocati in grafica






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