Sabato 6 aprile 1991 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 1-1

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6 aprile 1991 - 2483 - Campionato di Serie A 1990/91 - XXVIII giornata

ROMA: Cervone, Berthold, Carboni, Gerolin, Aldair, Nela, Desideri, Di Mauro, Voller, Salsano (46' Piacentini), Rizzitelli (58' Muzzi). A disp.: Zinetti, Comi, D.Rossi. All. O.Bianchi.

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin, Gregucci, Soldà, Bacci, Troglio (73' A.Bertoni), Riedle, Sclosa, Sosa. A disp.: Orsi, Lampugnani, Domini, Saurini. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Pairetto (Torino).

Marcatori: 53' Voller (rig), 80' Sosa.

Note: giornata primaverile, terreno ottimo. Ammoniti: Gerolin, Bacci, Sclosa, Bergodi, Gregucci, Rizzitelli. Espulsi al 54' Sclosa per fallo su Berthold (doppia ammonizione), al 58' Soldà per fallo su Berthold e Desideri per fallo di reazione su Soldà. Presenti in tribuna autorità: il sindaco di Roma Franco Carraro, Henry Kissinger, Gianni Agnelli. Calci d'angolo: 2-8.

Spettatori: 70.000 circa. Incasso £. 1.752.730.000 (più 526.811.000 quota abbonati).

Il rigore realizzato da Voller
Il rigore realizzato da Voller
Il rigore giallorosso
Incidenti in campo dopo il fallo di Soldà
Parapiglia fra giocatori
La rete del pareggio di Sosa
Il biglietto della gara

In questo sabato da derby si gioca e ci si picchia ad emozioni scoperte. Comincia Roma-Lazio e già fioccano le palle-gol: Troglio ne sbaglia subito una, poi c'è un colpo di testa di Gregucci e i laziali saltano come tappi di champagne, solo che sulla linea salta anche Di Mauro e l'urlo di gioia diventa un borbottio di rimpianto. Di Mauro rispunta un attimo dopo dalla parte opposta del prato. Carboni gli mette fra i piedi il pallone che ogni giocatore sogna di poter avere, in un derby: bello, comodo, a due passi dal portiere. Di Mauro indugia, Fiori no: si allunga, forse dice una preghiera, e la palla gli rimbalza sul corpo. La gente inizia a sbottonarsi il colletto della camicia. Per fortuna c'è un quarto d'ora di quiete, che Bianchi utilizza per togliere lo svampito Berthold dalla coda di un Ruben Sosa imprendibile.

Ruben, però mostra di gradire anche la guardia ossessiva di Gerolin e al 32' obbliga Cervone a trasformarsi in deltaplano. Il portierone giallorosso si rimette in piedi ed è già di nuovo ora di volare: adesso è Pin a schiacciargli addosso un colpo di testa. La Lazio straripa, ma è la Roma a sfiorare la rete con la tecnica del biliardo: il tiro di Carboni usa Rizzitelli come sponda e va a smorzarsi, insieme a settantamila cuori, ad un'unghia dal gol. Dopo l'intervallo il derby diventa una passione tumultuosa: Carboni incrocia Bacci e si corica in area. Rigore? Pairetto non ha dubbi, i laziali invece sì, tantissimi, e nel dopo partita un infuriato Calleri li illustrerà, tutti.

I ragazzi di Zoff si buttano sull'arbitro come per sbranarlo, mentre Veller mette il pallone sul dischetto, ci si siede sopra e aspetta, con la calma dei forti. La sua esecuzione è una pepita di classe ma anche un supremo sfottò: Fiori a terra e la palla che viaggia lenta e molle a mezz'altezza, prima di paracadutarsi in gol: 1-0. In campo cade di tutto, soprattutto i giocatori. Sclosa dà inizio alla mattanza, pedinando Berthold per poi stenderlo proditoriamente. Pairetto lo espelle, ma nel frattempo Rizzitelli è già andato a pareggiare il conto, annichilendo alle spalle Gregucci. Cartellino giallo che si tramuterebbe in rosso, se Bianchi non avesse il buon senso di sostituire all'istante il suo focoso destriero. Un intero minuto trascorre senza danni, poi Soldà alza una gamba alla Heather Parisi per stampare i tacchetti sul faccione buono e inespressivo di Berthold. Una valanga giallorossa con dentro Desideri rotola su Soldà e lo seppellisce. La gente resta stranamente calma mentre i due kamikaze raggiungono Sclosa negli spogliatoi, dove un'ora più tardi Cervone ringhierà: «Picchiando i romanisti credono di diventare degli idoli, questi laziali! Il fallo di Soldà era da arresto». Quel che rimane della Lazio si rovescia con ammirevole tenacia verso Cervone, che si arrampica sui tiri di Sosa e Pin. Poi il gol arriva e, come spesso capita, nel modo più stupido: Piacentini si addormenta sul pallone, Sergio glielo ghermisce e corre al cross. Il piede di Sosa è in agguato ed è pareggio. Al 75' è Aldair a dribblare tutti, ma Bergodi salva sulla linea. Finisce con i laziali in festa ed i romanisti ad imprecare.

Fonte: La Stampa