Di Vincenzo Rosario: differenze tra le versioni

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Portiere, nato a Genova il [[16 giugno]] [[1941]]. Soprannominato "Zarin".
Portiere, nato a Genova il [[16 giugno]] [[1941]]. Noto con il diminutivo di "Sarìn" che nel periodo di militanza con la Lazio venne trasformato in "Zarin".


Acquistato dalla Lazio nella stagione [[1967/68]] proveniente dal [[Potenza]] e con esperienza in [[Serie A]] con [[Inter]] e [[Varese]] ed in [[Serie B]] con [[Triestina]] e [[Genoa]], si mette in luce soprattutto nel [[campionato]] [[1968/69]] dove gioca 27 partite contribuendo al ritorno della Lazio in [[Serie A]]. Nella stagione [[1969/70]] disputa 16 gare alternandosi con [[Sulfaro Michelangelo|Michelangelo Sulfaro]] e questo dualismo ne danneggia il rendimento, non sempre all'altezza della situazione.
Acquistato dalla Lazio nella stagione [[1967/68]] proveniente dal [[Potenza]] e con esperienza in [[Serie A]] con [[Inter]] e [[Varese]] ed in [[Serie B]] con [[Triestina]] e [[Genoa]], si mette in luce soprattutto nel [[campionato]] [[1968/69]] dove gioca 27 partite contribuendo al ritorno della Lazio in [[Serie A]]. Nella stagione [[1969/70]] disputa 16 gare alternandosi con [[Sulfaro Michelangelo|Michelangelo Sulfaro]] e questo dualismo ne danneggia il rendimento, non sempre all'altezza della situazione.
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A fine stagione sembra sul punto di essere ceduto, ma il tecnico [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]] blocca l'acquisto del torinista Castellini da parte del Presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] e alla fine viene riconfermato. Purtroppo pur dispuntando un discreto [[Campionato]] con 21 presenze, non riuscirà a contribuire alla salvezza dei biancazzurri che retrocederanno in [[Serie B]]. Con l'arrivo di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] finisce per fare la riserva a [[Bandoni Claudio|Claudio Bandoni]]. Viene impiegato solo per 2 gare casalinghe con [[Genoa]] e [[Bari]]. Poi, [[Sabato 12 febbraio 1972 - Brescia, stadio Mario Rigamonti - Brescia-Lazio 4-0|dopo la rovinosa trasferta persa a Brescia]], durante una partita dall'allenamento a Palestrina litiga violentemente con [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] che lo spedisce sotto la doccia a calmarsi.
A fine stagione sembra sul punto di essere ceduto, ma il tecnico [[Lorenzo Juan Carlos|Juan Carlos Lorenzo]] blocca l'acquisto del torinista Castellini da parte del Presidente [[Lenzini Umberto|Lenzini]] e alla fine viene riconfermato. Purtroppo pur dispuntando un discreto [[Campionato]] con 21 presenze, non riuscirà a contribuire alla salvezza dei biancazzurri che retrocederanno in [[Serie B]]. Con l'arrivo di [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] finisce per fare la riserva a [[Bandoni Claudio|Claudio Bandoni]]. Viene impiegato solo per 2 gare casalinghe con [[Genoa]] e [[Bari]]. Poi, [[Sabato 12 febbraio 1972 - Brescia, stadio Mario Rigamonti - Brescia-Lazio 4-0|dopo la rovinosa trasferta persa a Brescia]], durante una partita dall'allenamento a Palestrina litiga violentemente con [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] che lo spedisce sotto la doccia a calmarsi.


Questo è il suo ultimo atto in biancoceleste, perchè viene messo subito fuori rosa per un periodo e multato e alla fine della stagione è ceduto al [[Brindisi]] in [[Serie B]], dove fu al centro di uno spiacevole episodio. Il [[4 novembre]] [[1973]] i pugliesi giocano a Palermo il quale è in vantaggio per 1-0. Nel finale della gara Di Vincenzo entra duro sull'attaccante rosanero Barbana che sviene a causa dello scontro. Di Vincenzo sputa sul giocatore esanime a terra, provocando l'ira dei tifosi palermitani che lo insultano. Per tutta risposta il portiere brindisino risponde con gestacci ai tifosi, posti in curva nord, ed uno di questi scavalca la rete prendendolo a pugni e mandandolo all'ospedale, dove viene dimesso in serata.
Questo è il suo ultimo atto in biancoceleste, perché viene messo subito fuori rosa per un periodo e multato e alla fine della stagione è ceduto al [[Brindisi]] in [[Serie B]], dove fu al centro di uno spiacevole episodio. Il [[4 novembre]] [[1973]] i pugliesi giocano a Palermo il quale è in vantaggio per 1-0. Nel finale della gara Di Vincenzo entra duro sull'attaccante rosanero Barbana che sviene a causa dello scontro. Di Vincenzo sputa sul giocatore esanime a terra, provocando l'ira dei tifosi palermitani che lo insultano. Per tutta risposta il portiere brindisino risponde con gestacci ai tifosi, posti in curva nord, ed uno di questi scavalca la rete prendendolo a pugni e mandandolo all'ospedale, dove viene dimesso in serata.


Il giudice sportivo darà partita vinta al [[Brindisi]] per 2-0, ma il fatto avrà strascichi legali con una denuncia d'ufficio per lesioni personali verso Barbana (che guarirà in 20 giorni) e a sua volta come parte lesa per lo stesso reato commesso dal tifoso rosanero nei suoi confronti che deve rispondere anche di interruzione di pubblico evento per aver commesso l'invasione di campo. In seguito passa alla [[Sampdoria]], con la quale torna a giocare in [[Serie A]]. E' stato preparatore dei portieri nel [[Napoli SSC|Napoli]] dal [[1994/95]] al [[1996/97]], allenatore in seconda e preparatore dei portieri nel [[Siena]] dal [[2001/02]] al [[2003/04]] e nella Lazio [[2004/05]] con [[Papadopulo Giuseppe|Papadopulo]].
Il giudice sportivo darà partita vinta al [[Brindisi]] per 2-0, ma il fatto avrà strascichi legali con una denuncia d'ufficio per lesioni personali verso Barbana (che guarirà in 20 giorni) e a sua volta come parte lesa per lo stesso reato commesso dal tifoso rosanero nei suoi confronti che deve rispondere anche di interruzione di pubblico evento per aver commesso l'invasione di campo. In seguito passa alla [[Sampdoria]], con la quale torna a giocare in [[Serie A]]. E' stato preparatore dei portieri nel [[Napoli SSC|Napoli]] dal [[1994/95]] al [[1996/97]], allenatore in seconda e preparatore dei portieri nel [[Siena]] dal [[2001/02]] al [[2003/04]] e nella Lazio [[2004/05]] con [[Papadopulo Giuseppe|Papadopulo]]. Successivamente è stato responsabile, in collaborazione con il Club ERG asd, della "Scuola Portieri Sarin Di Vincenzo", nel Centro Sportivo San Biagio di Genova.


Dotato di un carattere particolarmente focoso era sempre tra i protagonisti in occasioni di litigi o scontri fisici tra giocatori, anche quando questi avvenivano lontano dalla sua area di porta.
Con la Lazio colleziona 84 presenze in [[Campionato]] e 9 in [[Coppa Italia]].

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Immagine:Divincenzo.jpg|Rosario Di Vincenzo
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Immagine:Di Vincenzo7.jpg|Rosario Di Vincenzo nel 1971 <br> (Foto Valentino Prestano)
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Immagine:Di VincenzoRosario.jpg|Di Vincenzo in allenamento
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Versione attuale delle 12:52, 16 giu 2025

Rosario Di Vincenzo

Portiere, nato a Genova il 16 giugno 1941. Noto con il diminutivo di "Sarìn" che nel periodo di militanza con la Lazio venne trasformato in "Zarin".

Acquistato dalla Lazio nella stagione 1967/68 proveniente dal Potenza e con esperienza in Serie A con Internazionale FC e Varese ed in Serie B con Triestina e Genoa, si mette in luce soprattutto nel campionato 1968/69 dove gioca 27 partite contribuendo al ritorno della Lazio in Serie A. Nella stagione 1969/70 disputa 16 gare alternandosi con Michelangelo Sulfaro e questo dualismo ne danneggia il rendimento, non sempre all'altezza della situazione.

A fine stagione sembra sul punto di essere ceduto, ma il tecnico Juan Carlos Lorenzo blocca l'acquisto del torinista Castellini da parte del Presidente Lenzini e alla fine viene riconfermato. Purtroppo pur dispuntando un discreto Campionato con 21 presenze, non riuscirà a contribuire alla salvezza dei biancazzurri che retrocederanno in Serie B. Con l'arrivo di Maestrelli finisce per fare la riserva a Claudio Bandoni. Viene impiegato solo per 2 gare casalinghe con Genoa e Bari. Poi, dopo la rovinosa trasferta persa a Brescia, durante una partita dall'allenamento a Palestrina litiga violentemente con Maestrelli che lo spedisce sotto la doccia a calmarsi.

Questo è il suo ultimo atto in biancoceleste, perché viene messo subito fuori rosa per un periodo e multato e alla fine della stagione è ceduto al Brindisi Football 1912 in Serie B, dove fu al centro di uno spiacevole episodio. Il 4 novembre 1973 i pugliesi giocano a Palermo il quale è in vantaggio per 1-0. Nel finale della gara Di Vincenzo entra duro sull'attaccante rosanero Barbana che sviene a causa dello scontro. Di Vincenzo sputa sul giocatore esanime a terra, provocando l'ira dei tifosi palermitani che lo insultano. Per tutta risposta il portiere brindisino risponde con gestacci ai tifosi, posti in curva nord, ed uno di questi scavalca la rete prendendolo a pugni e mandandolo all'ospedale, dove viene dimesso in serata.

Il giudice sportivo darà partita vinta al Brindisi Football 1912 per 2-0, ma il fatto avrà strascichi legali con una denuncia d'ufficio per lesioni personali verso Barbana (che guarirà in 20 giorni) e a sua volta come parte lesa per lo stesso reato commesso dal tifoso rosanero nei suoi confronti che deve rispondere anche di interruzione di pubblico evento per aver commesso l'invasione di campo. In seguito passa alla Sampdoria, con la quale torna a giocare in Serie A. E' stato preparatore dei portieri nel Napoli dal 1994/95 al 1996/97, allenatore in seconda e preparatore dei portieri nel Siena dal 2001/02 al 2003/04 e nella Lazio 2004/05 con Papadopulo. Successivamente è stato responsabile, in collaborazione con il Club ERG asd, della "Scuola Portieri Sarin Di Vincenzo", nel Centro Sportivo San Biagio di Genova.

Dotato di un carattere particolarmente focoso era sempre tra i protagonisti in occasioni di litigi o scontri fisici tra giocatori, anche quando questi avvenivano lontano dalla sua area di porta.

Con la Lazio colleziona 84 presenze in Campionato e 9 in Coppa Italia.



Palmares





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