Longoni Angelo: differenze tra le versioni
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Attaccante, nato a Lecco il [[17 gennaio]] [[1933]] e ivi deceduto il [[17 giugno]] [[1993]]. Soprannominato "Ciccio" per una forma di pinguedine giovanile. |
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Cresciuto nel [[Lecco]], gioca con il Milan dal [[1950]] al [[1954]]. Passato all'[[Atalanta]], |
Cresciuto nel [[Lecco]], gioca con il [[Milan]] dal [[1950]] al [[1954]]. Passato all'[[Atalanta]], Angelo rimane a Bergamo sino all'estate del [[1961]]. Esordisce in Nazionale il [[9 dicembre]] [[1956]], a Genova contro l'Austria, realizzando i due gol che consentono all'Italia di vincere per 2-1. Resterà la sua unica presenza con la maglia azzurra. Nel [[1961]] è acquistato dalla Lazio. Disputa due stagioni in maglia biancoceleste per poi essere ceduto alla Vis Sauro Pesaro. Dopo un'anno con i marchigiani, torna al [[Lecco]] con cui chiude la carriera di calciatore. Diventato allenatore guida in sequenza le giovanili del [[Lecco]], l'Asti, la prima squadra del [[Lecco]], ancora l'Asti, il Crotone, il Giulianova, il Marsala, il Nardò e l'Abano, prima di tornare al [[Lecco]] per la sua ultima stagione in panchina. |
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Con la Lazio ha collezionato 34 presenze e 10 reti in [[Campionato]], 3 presenze e 4 gol su rigore in [[Coppa Italia]] e 1 presenza e 2 gol in [[Coppa delle Alpi]]. |
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''Il torneo è stato presentato presso la segreteria del [[Lecco|Calcio Lecco]] dall’amministratore unico Paolo Cesana e dal responsabile del comitato organizzatore arch. Antonello Longoni, figlio primogenito di Angelo.'' |
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''Nel maggio [[1999]] l’Emmepi Editoriale di Lecco ha promosso la pubblicazione del volume “Il rettangolo dei sogni”, con la fotostoria calcistica di Ciccio Longoni. La prefazione è del noto giornalista sportivo lecchese Sergio Gavardi, da tanti anni alla Gazzetta dello Sport e la presentazione di Carlo Colombo Pisati, dirigente bluceleste a fianco del presidentissimo Mario Ceppi. Ciccio Longoni è scomparso all’età di 60 anni nel giugno [[1993]]. I lecchesi di una certa età non hanno dimenticato quella domenica pomeriggio del [[9 dicembre]] [[1956]], quando un giovane di 23 anni, della centralissima piazza XX Settembre, scendeva in campo a Genova con la maglia azzurra della Nazionale. Era una partita veramente sentita, contro nemici “storici” non solo nel calcio, come le maglie bianche dell’Austria. Quel ragazzo di Lecco era Ciccio Longoni, cresciuto calcisticamente nella Juvenilia e nel [[Lecco]], passato alle giovanili del [[Milan]], dove aveva debuttato in A nell’ottobre [[1952]] contro la Roma. Quando venne chiamato in Nazionale, nel ’56, Longoni era un punto di forza dell’[[Atalanta]]. I lecchesi presero d’assalto i locali pubblici con i televisori su alti trespoli per seguire Italia-Austria. La RAI TV era ancora in bianco e nero ed aveva iniziato le trasmissioni nel [[1954]]. La maggior parte degli apparecchi televisivi era nei bar, nei circoli, nelle sedi di associazioni. Gremitissima all’inverosimile era la sala televisione dell’oratorio di Lecco centro dove, tra i presenti, c’era Luigi Longoni, fratello minore di Ciccio, che giocava allora nel GSG e che militò poi per diverse stagioni nella Virtus Valmadrera. Quella domenica del [[1956]], tra grandi entusiasmi, Longoni fu l’autore delle due reti azzurre che batterono la pur forte Austria. Nella città deserta giungeva l’eco, tra vie e piazze, della voce inconfondibile del telecronista Nicolò Carosio, che dallo stadio Marassi di Genova gridava “…. c’è l’ala Longoni, dallo scatto bruciante, che lascia surplace i pur coriacei difensori dalle bianche casacche”. Al termine dell’incontro il primo ad abbracciare Longoni fu il capitano della Nazionale Giampiero Boniperti, “stella” della [[Juventus]] ed oggi presidente onorario della “Vecchia Signora” bianconera.'' |
''Nel maggio [[1999]] l’Emmepi Editoriale di Lecco ha promosso la pubblicazione del volume “Il rettangolo dei sogni”, con la fotostoria calcistica di Ciccio Longoni. La prefazione è del noto giornalista sportivo lecchese Sergio Gavardi, da tanti anni alla Gazzetta dello Sport e la presentazione di Carlo Colombo Pisati, dirigente bluceleste a fianco del presidentissimo Mario Ceppi. Ciccio Longoni è scomparso all’età di 60 anni nel giugno [[1993]]. I lecchesi di una certa età non hanno dimenticato quella domenica pomeriggio del [[9 dicembre]] [[1956]], quando un giovane di 23 anni, della centralissima piazza XX Settembre, scendeva in campo a Genova con la maglia azzurra della Nazionale. Era una partita veramente sentita, contro nemici “storici” non solo nel calcio, come le maglie bianche dell’Austria. Quel ragazzo di Lecco era Ciccio Longoni, cresciuto calcisticamente nella Juvenilia e nel [[Lecco]], passato alle giovanili del [[Milan]], dove aveva debuttato in A nell’ottobre [[1952]] contro la Roma. Quando venne chiamato in Nazionale, nel ’56, Longoni era un punto di forza dell’[[Atalanta]]. I lecchesi presero d’assalto i locali pubblici con i televisori su alti trespoli per seguire Italia-Austria. La RAI TV era ancora in bianco e nero ed aveva iniziato le trasmissioni nel [[1954]]. La maggior parte degli apparecchi televisivi era nei bar, nei circoli, nelle sedi di associazioni. Gremitissima all’inverosimile era la sala televisione dell’oratorio di Lecco centro dove, tra i presenti, c’era Luigi Longoni, fratello minore di Ciccio, che giocava allora nel GSG e che militò poi per diverse stagioni nella Virtus Valmadrera. Quella domenica del [[1956]], tra grandi entusiasmi, Longoni fu l’autore delle due reti azzurre che batterono la pur forte Austria. Nella città deserta giungeva l’eco, tra vie e piazze, della voce inconfondibile del telecronista Nicolò Carosio, che dallo stadio Marassi di Genova gridava “…. c’è l’ala Longoni, dallo scatto bruciante, che lascia surplace i pur coriacei difensori dalle bianche casacche”. Al termine dell’incontro il primo ad abbracciare Longoni fu il capitano della Nazionale Giampiero Boniperti, “stella” della [[Juventus]] ed oggi presidente onorario della “Vecchia Signora” bianconera.'' |
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''Il lungo album dei ricordi di Ciccio Longoni vede la presenza maggiore nell’[[Atalanta]] con sette campionati e con 35 reti. Terminata la carriera di calciatore è stato allenatore. Il suo nome si lega all’ultima promozione del [[Lecco]], dalla [[serie C|C]] alla [[serie B|B]], nel campionato [[1971/72]].'' |
''Il lungo album dei ricordi di Ciccio Longoni vede la presenza maggiore nell’[[Atalanta]] con sette campionati e con 35 reti. Terminata la carriera di calciatore è stato allenatore. Il suo nome si lega all’ultima promozione del [[Lecco]], dalla [[serie C|C]] alla [[serie B|B]], nel campionato [[1971/72]].'' |
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''Il funerale di Longoni si celebrò nella basilica di San Nicolò, con don Gabriele Sala, parroco di Maggianico, il quartiere dove abitava con la consorte Marisa. C’era il gagliardetto nero-azzurro dell’[[Atalanta]], la bandiera del Comune di Lecco, c’era il commissario del Comune di Lecco, Salvatore Cino. L’[[Atalanta]] era rappresentata da diverse glorie del calcio orobico: Casari, [[Corsini Giulio|Corsini]], Cominetti, Brugola, Titta Rota, Bernasconi, Gardoni ed altri. Il [[Lecco]] vedeva gli ex giocatori degli anni migliori come Pippo Rigamonti, Piero Radaelli, Angelo Redaelli, Spada, Capello, Galli, Pasinato, Azzimonti, Ripamonti, Benaglio, Mazza, Corti, il massaggiatore Giancarlo Tonelli, gli ex segretari Margaroli e Cantoni. C’erano compagni della vecchia Juvenilia, la compagine giovanile di Longoni, che aveva tra i suoi dirigenti Alessandro Rusconi (poi sindaco di Lecco) e Nino Schellino. Angelo Longoni è sepolto nella cappella di famiglia, presso il Monumentale di via Parini.'' |
''Il funerale di Longoni si celebrò nella basilica di San Nicolò, con don Gabriele Sala, parroco di Maggianico, il quartiere dove abitava con la consorte Marisa. C’era il gagliardetto nero-azzurro dell’[[Atalanta]], la bandiera del Comune di Lecco, c’era il commissario del Comune di Lecco, Salvatore Cino. L’[[Atalanta]] era rappresentata da diverse glorie del calcio orobico: Casari, [[Corsini Giulio|Corsini]], Cominetti, Brugola, Titta Rota, Bernasconi, Gardoni ed altri. Il [[Lecco]] vedeva gli ex giocatori degli anni migliori come Pippo Rigamonti, Piero Radaelli, Angelo Redaelli, Spada, Capello, Galli, Pasinato, Azzimonti, Ripamonti, Benaglio, Mazza, Corti, il massaggiatore Giancarlo Tonelli, gli ex segretari Margaroli e Cantoni. C’erano compagni della vecchia Juvenilia, la compagine giovanile di Longoni, che aveva tra i suoi dirigenti Alessandro Rusconi (poi sindaco di Lecco) e Nino Schellino. Angelo Longoni è sepolto nella cappella di famiglia, presso il Monumentale di via Parini.'' |
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File:Longoni Milan.jpg|Angelo Longoni con la maglia del Milan |
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File:postig13.jpg|Foto autografata del calciatore <br> Si ringrazia il sig. Fabrizio Postiglioni |
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File:LongoniAngelo3.jpg|Durante una sessione d'allenamento |
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Image:LongoniAngelo.jpg|Angelo Longoni prima di una partita |
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Image:LongoniFigurina.jpg|Una figurina di Angelo Longoni |
Image:LongoniFigurina.jpg|Una figurina di Angelo Longoni |
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Attaccante, nato a Lecco il 17 gennaio 1933 e ivi deceduto il 17 giugno 1993. Soprannominato "Ciccio" per una forma di pinguedine giovanile.
Cresciuto nel Lecco, gioca con il Milan AC dal 1950 al 1954. Passato all'Atalanta, Angelo rimane a Bergamo sino all'estate del 1961. Esordisce in Nazionale il 9 dicembre 1956, a Genova contro l'Austria, realizzando i due gol che consentono all'Italia di vincere per 2-1. Resterà la sua unica presenza con la maglia azzurra. Nel 1961 è acquistato dalla Lazio. Disputa due stagioni in maglia biancoceleste per poi essere ceduto alla Vis Sauro Pesaro. Dopo un'anno con i marchigiani, torna al Lecco con cui chiude la carriera di calciatore. Diventato allenatore guida in sequenza le giovanili del Lecco, l'Asti, la prima squadra del Lecco, ancora l'Asti, il Crotone, il Giulianova, il Marsala, il Nardò e l'Abano, prima di tornare al Lecco per la sua ultima stagione in panchina.
Con la Lazio ha collezionato 34 presenze e 10 reti in Campionato, 3 presenze e 4 gol su rigore in Coppa Italia e 1 presenza e 2 gol in Coppa delle Alpi.
Al Rigamonti Ceppi il 17° Torneo Internazionale Giovanile di calcio “Angelo Ciccio Longoni” (http://www.elleciblog.it/ - Aloisio Bonfanti)
Lo stadio Rigamonti Ceppi ospita domenica 2 giugno il 17° Torneo Internazionale Giovanile di calcio “Angelo Ciccio Longoni. E’ riservato alla categoria Allievi ed è un quadrangolare dedicato alla memoria dell’indimenticato campione di calcio degli anni ’50/’60 di Milan, Atalanta, Lazio e Lecco, ancor oggi unico giocatore lecchese ad avere indossato la maglia azzurra della Nazionale. Il torneo ha il patrocinio del Comune di Lecco ed è organizzato in collaborato con il Comitato provinciale della Federazione Italiana Gioco Calcio e la società Calcio Lecco. Annovera nell’albo d’oro dei vincitori alcune tra le più prestigiose società calcistiche nazionali, tra le quali Juventus, Lazio, Brescia, Atalanta, Torino AC. Nell’albo d’oro è segnato per cinque volte anche il Lecco.
L’edizione in programma domenica 2 giugno vede la partecipazione di Atalanta, Bologna, ChievoVerona, Team Ticino (Svizzera). Durante gli intervalli delle partite di finale, nel pomeriggio di domenica, avranno luogo dei brevi incontri dimostrativi di calcio a cinque, con la partecipazione delle squadre: Accademia Calcio Aquilotti, Cernusco Lombardone, Rogeno, Osvaldo Zanetti, Polisportiva Oratori 2B, Oratorio Cassago, Polisportiva Mandello, Polisportiva Valmadrera. Il torneo è stato presentato presso la segreteria del Calcio Lecco dall’amministratore unico Paolo Cesana e dal responsabile del comitato organizzatore arch. Antonello Longoni, figlio primogenito di Angelo.
Nel maggio 1999 l’Emmepi Editoriale di Lecco ha promosso la pubblicazione del volume “Il rettangolo dei sogni”, con la fotostoria calcistica di Ciccio Longoni. La prefazione è del noto giornalista sportivo lecchese Sergio Gavardi, da tanti anni alla Gazzetta dello Sport e la presentazione di Carlo Colombo Pisati, dirigente bluceleste a fianco del presidentissimo Mario Ceppi. Ciccio Longoni è scomparso all’età di 60 anni nel giugno 1993. I lecchesi di una certa età non hanno dimenticato quella domenica pomeriggio del 9 dicembre 1956, quando un giovane di 23 anni, della centralissima piazza XX Settembre, scendeva in campo a Genova con la maglia azzurra della Nazionale. Era una partita veramente sentita, contro nemici “storici” non solo nel calcio, come le maglie bianche dell’Austria. Quel ragazzo di Lecco era Ciccio Longoni, cresciuto calcisticamente nella Juvenilia e nel Lecco, passato alle giovanili del Milan AC, dove aveva debuttato in A nell’ottobre 1952 contro la Roma. Quando venne chiamato in Nazionale, nel ’56, Longoni era un punto di forza dell’Atalanta. I lecchesi presero d’assalto i locali pubblici con i televisori su alti trespoli per seguire Italia-Austria. La RAI TV era ancora in bianco e nero ed aveva iniziato le trasmissioni nel 1954. La maggior parte degli apparecchi televisivi era nei bar, nei circoli, nelle sedi di associazioni. Gremitissima all’inverosimile era la sala televisione dell’oratorio di Lecco centro dove, tra i presenti, c’era Luigi Longoni, fratello minore di Ciccio, che giocava allora nel GSG e che militò poi per diverse stagioni nella Virtus Valmadrera. Quella domenica del 1956, tra grandi entusiasmi, Longoni fu l’autore delle due reti azzurre che batterono la pur forte Austria. Nella città deserta giungeva l’eco, tra vie e piazze, della voce inconfondibile del telecronista Nicolò Carosio, che dallo stadio Marassi di Genova gridava “…. c’è l’ala Longoni, dallo scatto bruciante, che lascia surplace i pur coriacei difensori dalle bianche casacche”. Al termine dell’incontro il primo ad abbracciare Longoni fu il capitano della Nazionale Giampiero Boniperti, “stella” della Juventus ed oggi presidente onorario della “Vecchia Signora” bianconera.
Il lungo album dei ricordi di Ciccio Longoni vede la presenza maggiore nell’Atalanta con sette campionati e con 35 reti. Terminata la carriera di calciatore è stato allenatore. Il suo nome si lega all’ultima promozione del Lecco, dalla C alla B, nel campionato 1971/72.
Il funerale di Longoni si celebrò nella basilica di San Nicolò, con don Gabriele Sala, parroco di Maggianico, il quartiere dove abitava con la consorte Marisa. C’era il gagliardetto nero-azzurro dell’Atalanta, la bandiera del Comune di Lecco, c’era il commissario del Comune di Lecco, Salvatore Cino. L’Atalanta era rappresentata da diverse glorie del calcio orobico: Casari, Corsini, Cominetti, Brugola, Titta Rota, Bernasconi, Gardoni ed altri. Il Lecco vedeva gli ex giocatori degli anni migliori come Pippo Rigamonti, Piero Radaelli, Angelo Redaelli, Spada, Capello, Galli, Pasinato, Azzimonti, Ripamonti, Benaglio, Mazza, Corti, il massaggiatore Giancarlo Tonelli, gli ex segretari Margaroli e Cantoni. C’erano compagni della vecchia Juvenilia, la compagine giovanile di Longoni, che aveva tra i suoi dirigenti Alessandro Rusconi (poi sindaco di Lecco) e Nino Schellino. Angelo Longoni è sepolto nella cappella di famiglia, presso il Monumentale di via Parini.
Palmares
- 1
Coppa delle Alpi (per nazioni) nel 1961
- Galleria di immagini
-
Angelo Longoni con la maglia del Milan
-
Foto autografata del calciatore
Si ringrazia il sig. Fabrizio Postiglioni -
Un'altra versione dell'immagine precedente
-
In posa con la maglia della Lazio
-
Durante una sessione d'allenamento
-
Angelo Longoni prima di una partita
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Sul campo di Bolsena nel ritiro estivo 1961
-
Una foto con dedica al Lecco
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Allenatore del Lecco
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In compagnia della consorte
- Documenti
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Una figurina di Angelo Longoni
- Rassegna stampa
-
"Annuario dello Sport" del 1953
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Dal "Corriere dello Sport" (3 gennaio 1956)
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Da "Il Calcio Illustrato" (1956)
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Dal "Corriere dello Sport" (9 giugno 1961)
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