Cei Idilio Valerio: differenze tra le versioni

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La squadra precipita in [[Serie B]] dopo un [[Campionato]] disastroso, complicato da situazioni societarie mal gestite e da seri problemi economici. Nel [[1961/62]] il nuovo allenatore [[Todeschini Paolo|Todeschini]], succeduto a [[Carver Jesse|Carver]], decide di promuovere a titolare Cei. Ciò permette al portiere di inanellare una serie di 38 partite in cui darà prova di aver assimilato i fondamentali tecnici per ricoprire il ruolo. Nonostante le ottime prestazioni di tutta la squadra, la Lazio, per un solo punto di differenza dal [[Napoli]] e con l'incredibile rete di [[Seghedoni Gianni|Seghedoni]] non vista dall'arbitro Rigato nella [[Domenica 4 marzo 1962 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Napoli 0-0|decisiva sfida con i partenopei]], è costretta a restare un altro anno tra i cadetti. Dal [[1962/63]], anno della promozione in [[Serie A]] sotto la guida dell'allenatore argentino [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], fino alla stagione [[1967/68]] Cei diventa il vero punto di forza della Lazio.
La squadra precipita in [[Serie B]] dopo un [[Campionato]] disastroso, complicato da situazioni societarie mal gestite e da seri problemi economici. Nel [[1961/62]] il nuovo allenatore [[Todeschini Paolo|Todeschini]], succeduto a [[Carver Jesse|Carver]], decide di promuovere a titolare Cei. Ciò permette al portiere di inanellare una serie di 38 partite in cui darà prova di aver assimilato i fondamentali tecnici per ricoprire il ruolo. Nonostante le ottime prestazioni di tutta la squadra, la Lazio, per un solo punto di differenza dal [[Napoli]] e con l'incredibile rete di [[Seghedoni Gianni|Seghedoni]] non vista dall'arbitro Rigato nella [[Domenica 4 marzo 1962 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Napoli 0-0|decisiva sfida con i partenopei]], è costretta a restare un altro anno tra i cadetti. Dal [[1962/63]], anno della promozione in [[Serie A]] sotto la guida dell'allenatore argentino [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], fino alla stagione [[1967/68]] Cei diventa il vero punto di forza della Lazio.


Molte squadre di vertice tenteranno di accaparrarsi le prestazioni del giocatore ma i dirigenti resisteranno anche al cospetto di offerte molto sostanziose. Nel [[1963]] Cei verrà schierato nella rappresentativa interleghe italiana che a Bari pareggerà per 0-0 con la Francia. Il suo ultimo anno di permanenza nella Lazio vede la squadra retrocedere nuovamente in [[Serie B]]. Alcune prove non convincenti e un errore clamoroso con il Cagliari determinano la cessione del numero uno al Palermo. Nella società siciliana resta per due stagioni e terminerà la sua carriera da calciatore qualche anno dopo nella squadra della sua città, ossia la Larcianese, società di Pistoia. In seguito si dedica con un certo successo all'attività di allenatore proprio nella Larcianese, dove intraprende la sua prima esperienza da tecnico, per poi guidare la Cerretese ([[1977/78]] promosso in C2 e [[1978/79]]), il Siena nella stagione [[1979/80]] e la Sangiovannese nel [[1980/81]].
Molte squadre di vertice tenteranno di accaparrarsi le prestazioni del giocatore ma i dirigenti resisteranno anche al cospetto di offerte molto sostanziose. Nel [[1963]] Cei verrà schierato nella rappresentativa interleghe italiana che a Bari pareggerà per 0-0 con la Francia. Il suo ultimo anno di permanenza nella Lazio vede la squadra retrocedere nuovamente in [[Serie B]]. Alcune prove non convincenti e un errore clamoroso con il Cagliari determinano la cessione del numero uno al Palermo.

Con la Lazio colleziona 268 presenze in [[Campionato]].

Nella società siciliana resta per due stagioni e terminerà la sua carriera da calciatore qualche anno dopo nella squadra della sua città, ossia la Larcianese, società di Pistoia. In seguito si dedica con un certo successo all'attività di allenatore proprio nella Larcianese, dove intraprende la sua prima esperienza da tecnico, per poi guidare la Cerretese ([[1977/78]] promosso in C2 e [[1978/79]]), il Siena nella stagione [[1979/80]] e la Sangiovannese nel [[1980/81]].


Dal punto di vista tecnico Idilio Cei è stato un portiere con un eccezionale senso del piazzamento, fortissimo nelle uscite basse e con una forza esplosiva negli arti inferiori che gli consentiva parate "impossibili". Non sempre impeccabile nelle uscite alte ha, comunque, sempre saputo infondere sicurezza alla propria difesa diventando un sicuro punto di riferimento. Ha perpetuato sostanzialmente la tradizione dei tanti fortissimi numeri uno laziali da [[Sclavi Ezio|Sclavi]] a [[Gradella Uber|Gradella]], da [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] a [[Lovati Roberto|Lovati]] e rimane per questo forte il suo ricordo negli sportivi laziali.
Dal punto di vista tecnico Idilio Cei è stato un portiere con un eccezionale senso del piazzamento, fortissimo nelle uscite basse e con una forza esplosiva negli arti inferiori che gli consentiva parate "impossibili". Non sempre impeccabile nelle uscite alte ha, comunque, sempre saputo infondere sicurezza alla propria difesa diventando un sicuro punto di riferimento. Ha perpetuato sostanzialmente la tradizione dei tanti fortissimi numeri uno laziali da [[Sclavi Ezio|Sclavi]] a [[Gradella Uber|Gradella]], da [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] a [[Lovati Roberto|Lovati]] e rimane per questo forte il suo ricordo negli sportivi laziali.

Versione delle 15:49, 15 lug 2011

Valerio Cei detto Idilio
Una figurina di Valerio Cei
Cei in campo
File:Cei.jpg
Cei con la Coppa dell'Amicizia del 1966

Cei Valerio (detto Idilio).

Portiere, nato a Castelmartini (PT) l'8 giugno 1937, deceduto il 24 marzo 1996.

Dopo gli inizi nelle minori della squadra del suo paese, viene ingaggiato dal Foligno nella stagione 1956/57. Nella squadra umbra giocano alcuni ex calciatori della Lazio come Furiassi e Fontanesi e l'allenatore è Alzani che per tanti anni era stato uno dei pilastri della formazione biancoceleste. E' proprio quest'ultimo che segnala il giovane portiere alla sua vecchia Società che lo acquista l'anno successivo con lo scopo di farlo crescere alle spalle del grande Bob Lovati.

Dotato di un fisico possente, m 1,81 per kg 91, ma al tempo stesso agile, viene impegnato da Bernardini in due partite di quella Coppa Italia che la Lazio vincerà il 24 settembre 1958 contro la Fiorentina. Nel Campionato seguente gioca 8 volte titolare e darà prova di possedere qualità non indifferenti per ricoprire il difficile ruolo di estremo difensore. Nel 1959/60 gioca ben 25 gare e sembra aver superato Lovati nella considerazione di Bernardini. Con l'arrivo del brillante portiere Pezzullo nell'anno successivo e l'ingombrante presenza di un sempre valido Lovati, Cei difende la porta laziale solamente in 11 occasioni non senza ricevere qualche critica ingenerosa.

La squadra precipita in Serie B dopo un Campionato disastroso, complicato da situazioni societarie mal gestite e da seri problemi economici. Nel 1961/62 il nuovo allenatore Todeschini, succeduto a Carver, decide di promuovere a titolare Cei. Ciò permette al portiere di inanellare una serie di 38 partite in cui darà prova di aver assimilato i fondamentali tecnici per ricoprire il ruolo. Nonostante le ottime prestazioni di tutta la squadra, la Lazio, per un solo punto di differenza dal Napoli e con l'incredibile rete di Seghedoni non vista dall'arbitro Rigato nella decisiva sfida con i partenopei, è costretta a restare un altro anno tra i cadetti. Dal 1962/63, anno della promozione in Serie A sotto la guida dell'allenatore argentino Lorenzo, fino alla stagione 1967/68 Cei diventa il vero punto di forza della Lazio.

Molte squadre di vertice tenteranno di accaparrarsi le prestazioni del giocatore ma i dirigenti resisteranno anche al cospetto di offerte molto sostanziose. Nel 1963 Cei verrà schierato nella rappresentativa interleghe italiana che a Bari pareggerà per 0-0 con la Francia. Il suo ultimo anno di permanenza nella Lazio vede la squadra retrocedere nuovamente in Serie B. Alcune prove non convincenti e un errore clamoroso con il Cagliari determinano la cessione del numero uno al Palermo.

Con la Lazio colleziona 268 presenze in Campionato.

Nella società siciliana resta per due stagioni e terminerà la sua carriera da calciatore qualche anno dopo nella squadra della sua città, ossia la Larcianese, società di Pistoia. In seguito si dedica con un certo successo all'attività di allenatore proprio nella Larcianese, dove intraprende la sua prima esperienza da tecnico, per poi guidare la Cerretese (1977/78 promosso in C2 e 1978/79), il Siena nella stagione 1979/80 e la Sangiovannese nel 1980/81.

Dal punto di vista tecnico Idilio Cei è stato un portiere con un eccezionale senso del piazzamento, fortissimo nelle uscite basse e con una forza esplosiva negli arti inferiori che gli consentiva parate "impossibili". Non sempre impeccabile nelle uscite alte ha, comunque, sempre saputo infondere sicurezza alla propria difesa diventando un sicuro punto di riferimento. Ha perpetuato sostanzialmente la tradizione dei tanti fortissimi numeri uno laziali da Sclavi a Gradella, da Sentimenti (IV) a Lovati e rimane per questo forte il suo ricordo negli sportivi laziali.


Palmares

  • 1 Coppa Italia (Lazio) nel 1957/58
  • 1 Campionato De Martino 1967/68
  • 1 Coppa delle Alpi (per nazioni) nel 1961